Napoli, alla Sala Ichos, applausi per “Nevrotika vol. 4 – 5- 6”

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foto di Ersilia Marano

Il 24 ed il 25 febbraio è andato in scena presso la Sala Ichòs di Napoli lo spettacolo “Nevrotika vol. 4-5-6” con Fabiana Fazio, Valeria Frallicciardi e Giulia Musciacco. Il secondo spettacolo, scritto e diretto da Fabiana Fazio con l’aiuto regia di Angela Carrano, sembra approfondire il tema delle nevrosi e della comunicazione inefficace già esplorato in “Nevrotica 1-2-3”.

Lo spettacolo “Nevrotika vol. 4-5-6” ha registrato il sold out in tutte e due le serate, in questo piccolo teatro napoletano ed è stato molto apprezzato dal pubblico in sala, che ha interrotto più volte la pièce con applausi e risate.

La performance si apre con una suggestiva e allo stesso tempo inquietante voce fuoricampo, robotizzata, mentre sul palcoscenico le tre attrici entrano indossando delle cuffie. La voce fuoricampo inizia fornendo definizioni tecniche di concetti come il comportamento e le sue variabili, chiamate stimolo e risposta, ci spiega cosa sia un rinforzo in ambito psicologico e continua ad approfondire in modo quasi dottrinale cosa sia la comunicazione e la metacomunicazione.

Le attrici, già sul palco, indossano delle t-shirt bianche tratteggiate con segni di colore nero, ciascuna rappresentando un diverso tipo di comportamento umano secondo i concetti dell’analisi comportamentale. Sono etichettate come A, B, e C, riflettendo le diverse dinamiche e peculiarità dei loro personaggi all’interno dello spettacolo.

La performance inizia con un estratto di vita quotidiana, utilizzando il compleanno di una di queste tre donne, amiche da più di vent’anni, come pretesto. La scena offre uno spaccato delle dinamiche relazionali insane che possono verificarsi nella vita quotidiana delle persone e che certamente costringe lo spettatore a guardarsi allo specchio ritrovandosi in modi di fare, atteggiamenti e tratti della propria personalità.

La comunicazione, sia verbale che non verbale, gioca un ruolo fondamentale nelle relazioni e nel benessere individuale: è importante accettarsi, conoscersi e riconoscersi profondamente per essere accettati dagli altri, ma troppo spesso si verifica il contrario. È altresì fondamentale la consapevolezza di se stessi, per non fondersi e confondersi nell’altro, e non cadere in proiezioni idealizzanti che non consentono di guardare l’altro nella sua verità e nella sua vera natura. Questo porta a malintesi, tensione, frustrazione, e mancanza di comprensione tra persone che potrebbero essere incompatibili, generando disprezzo e sofferenza senza che ci sia il coraggio di affrontare le questioni apertamente.

Le tre attrici mettono in scena questi malintesi, utilizzando gag sulla parola detta o non detta, sulle espressioni facciali sbagliate e sui luoghi comuni. Questo porta ad un crescendo di tensione sul palco e tra di loro, permettendo al pubblico di vedere realmente cosa siano le relazioni cariche di disagio. La rappresentazione delle dinamiche interpersonali complesse ed insane attraverso l’umorismo e la satira può essere un modo potente per esplorare e comprendere meglio le dinamiche umane.

All’interno dello spettacolo non mancano dei riferimenti importanti che aggiungono un tocco di profondità intellettuale e di riflessione. Ad esempio viene citato Osho e le tre attrici iniziano a ballare per liberarsi dalla mente e dai pensieri. Poi, vengono citate le capre miotoniche del  Tennessee e le tre attrici si trasformano in queste creature: si crea un momento sia esilarante che intellettuale, poiché si fa riferimento ad un concetto unico e divertente.

Le tre donne sulla scena iniziano i loro soliloqui, togliendosi le maschere e rivelando la loro vera natura, facendo emergere tutte quelle emozioni e quelle paure coperte da sintomi patologici e da nevrosi.

La maniaca dell’ordine che asserisce che le piacciono le cose confezionate e sempre continuando afferma che dove c’è ordine c’è pace e decoro. La sua vita necessita di un libretto d’istruzioni perché poi diciamoci la verità c’è un libretto d’istruzioni per tutto. La bugiarda patologica che non dice mai cosa pensa, non si schiera mai, non afferma il suo vero sentire mancando di autenticità e trasparenza. In ultimo abbiamo la narcisista ed egocentrica che in pratica copre la sua depressione, la sua bassa autostima e la sua tristezza con un falso sé, in pratica vendendo fuffa.

Lo spettacolo “Nevrotika vol. 4-5-6” offre uno spaccato dei vari disturbi della personalità, delle ossessioni, dei malesseri sociali e delle malattie dinamiche relazionali, mettendo in evidenza il potere autodistruttivo che è insito in ogni persona. Alla fine dello spettacolo, questa riflessione emerge perché molte persone affette da tali disturbi possono sentirsi intrappolate ed incapaci di gestire i loro problemi in modo sano. È  una rappresentazione toccante delle sfide che molte persone affrontano nella vita reale: perché diciamoci la verità di questa felicità non sapremmo cosa farcene.

Ersilia Marano

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