Musica, poesia e sentimenti in “Rint’on-Music” di Alexandre Cerdà Belda

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Rint’on-Music è un’opera in cui la musica esplora l’anima entrando nei suoi recessi dove esplora aspetti esistenziali, momenti di gioia, di condivisione, di solitudine, di attesa e di risposte.

Si tratta dell’ultimo progetto multidisciplinare di Alexandre Cerdà Belda, un artista che va oltre la poliedricità e si rivela un uomo capace di sublimare ed elevare emozioni attraverso messaggi multimediali di scambio di poesia, note e immagini. Egli coinvolge e affascina chi nelle sue creazioni ritrova aspetti di sé e rivive momenti di vita.

Il musicista e compositore ha realizzato quest’opera insieme a Marco Fiorenzano al piano, Umberto Lepore al contrabbasso, Stefano Costanzo alla batteria e Santa Nappa, Simona Pirolli, Tiziana Muscariello, Riccardo Colicchio e Vittorio Falanga nei cori. È stata registrato e masterizzato presso Godfather Studio di Massimiliano Pone, ed è edita da Aulicus Classics.

Musica, poesia, sentimenti, emozioni, amore speranze, metafore sono gli ingredienti di questa straordinaria opera originale, autentica, introspettiva e di grande atmosfera, in cui il virtuosismo, la creatività e il talento si fondono per creare un bouquet di colori e immagini. La musica si trasforma in versi e i versi in musica e il tutto incanta, portando l’ascoltatore in una dimensione senza tempo e dando voce a sensazioni che superano la semplice esperienza uditiva.

La tuba e il serpentone, suonati magistralmente dall’autore, insolitamente tessono armonie e melodie che si fondono suggestivamente ed elegantemente con il pianoforte in un tutt’uno di grande impatto emotivo e sublime, incorniciato dal ritmo, ora crescente e ora discreto, che si fonde in simbiosi con la voce recitante, fasciandola di commovente trasporto.

Raining” apre la sequenza di racconti espressi con musica e poesia recitata in spagnolo e in italiano. Il brano trasporta in una dimensione onirica con atmosfere raffinate. Il contrabbasso intesse una trama su cui il serpentone ricama intarsi di tanto in tanto adornati dall’intervento delicato del piano. I versi, inizialmente in spagnolo, “A Veces”, poi tradotti in italiano, “A Volte”, s’inframezzano tra le note incalzanti e riempiono di poesia le melodie con un’interpretazione dell’autore emozionante e introspettiva che cerca di fermare il tempo e gli stati d’animo di un’attesa in cui un ricordo si trasforma in speranza “ma tu, tu sei sempre lì, Plumbeo cielo d’inverno, carico di pioggia, sposta le tue nubi, un attimo, solo un secondo…”

L’atmosfera da sogno si protrae nel brano successivo, “Lunare”, introdotto dal sintetizzatore suonato da Fiorenzano con un effetto metallico e un po’ spaziale che richiama immagini oniriche di fantascienza, ricche di colori illuminati dalla tuba, seguite dalla poesia, “Como El Polvo”/“Come la polvere” “Sei sempre lì, ma non ci sei…”

Vorrei volare verso di te” si apre col pianoforte, mentre le percussioni che si trasformano in sospiri, come il mare che invade la battigia e lascia tracce di sé sonore e profumate. Belli anche i versi della poesia, “Querria”/ “Vorrei”, “…avere le ali ubriacarmi nel tuo candore… vorrei volare…riempire il tuo cuore con tutti i diamanti del mio forziere…”

Quello che non riesco a dirti” si sviluppa in un jazz raffinato di alta qualità, accompagnato da parole intense e pregnanti di vissuti della poesia “Immagino”/Immagino.

In “Dolce Nenia” l’atmosfera cambia e la tuba racconta, mentre la poesia si fa musica con melodie ancestrali e primordiali che ci fanno viaggiare nel tempo e ci riportano alle antiche civiltà mediterranee. Si naviga tra musica e parole echeggianti e si esplorano i recessi più nascosti dei nostri cuori e raggiungendo la “terra promessa” trasportati da una “melodia malinconica”. Il titolo della poesia è infatti “Tierra Prometida”/“Terra Promessa.”

 “E’ figlie” si esprime in un clima che si fa gaio, rispecchiando il testo, “Las Hijas”/“E’Figlie”, intriso di amore e gratitudine serena, pacata e dal ritmo scorrevole. “E figlie so’ un regalo che la vita ma purtato… … di colpo la vita mi ha scetato offrendomi sta responsabilità e figlie so’ o più grande sogno che avesse pensato.”

Nel brano successivo, “Recuerdo”, la musica si tinge di malinconia e di una dolce nostalgia, dipinta prima con le note, poi con i versi “Espera”/“Attesa”: “Sì, ti aspettavo qui, seduto al freddo sotto la pioggia, bagnato e fradicio di pensieri e ricordi… sei arrivata e senza feste e mi hai accarezzato: niente parole, solo uno sguardo  e l’immenso mare tormentato si è placato, portandomi via con sé.” Questi versi toccanti sono incorniciati dagli arpeggi del pianoforte e da un ritmo crescente di percussioni e pizzichi al contrabbasso.

Il pianoforte determina il lento passaggio, un passo dopo l’altro, di “Mutuo”, con pensieri espressi dalla tuba che fa sentire prepotentemente la sua presenza, mentre le percussioni incalzano come battiti:  “Uno”/”Uno”: “…un numero in più, uno senza, uno che, sopra un cartone buttato su una panchina a terra senza ma  nel parco, nella metro , nella stazione che importa, a piedi, con la sua bici con l’autostop, un numero senza numeri, senza carta d’identità, senza Pin, acqua, freddo, vento e sporcizia, l’angoscia della tua invisibilità un numero e infinita solitudine…” La solitudine, l’angoscia, un numero sono riflessioni trasformate in versi, in note incalzanti, mentre la musica urla nella parte finale per poi placarsi lasciando un dubbio: rassegnazione o speranza?

Temps” è il nono ed ultimo brano dell’opera. Qui i versi “Sonido”/“Suono” iniziano subito, per poi svilupparsi in una melodia estesa con cori che materializzano il suono in immagini, mentre improvvisamente una voce fuori dal coro si leva, sovrapponendosi tra le note.

L’opera di Alexandre Cerdà Belda, con la sua copertina artistica e significativa e realizzata grazie al collage “Ensoñacion” di Amparo Pinter, è un’esperienza imperdibile, unica e preziosa. È consigliata a chi ama sia la bella musica che la poesia. È disponibile su tutte le piattaforme internet, e parte dei proventi è devoluta a un’associazione impegnata nella ricerca contro il cancro al seno.

Daniela Vellani

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