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“- È proprio vero che cavalchi la luna, Saverio! Mi sembra impossibile, eppure sento che Dio ti darà ascolto, sei una roccia – … La Luna Rossa stasera appare più vivace del solito. Sembra che nel cielo dove convergono i desideri ci sia una corolla, quella dell’amore … Don Saverio, cavalcando la luna pratica la dinamica follia della dialettica dell’amore, che è certezza e consapevolezza di salvezza, ricerca di infinito, malgrado le insopportabili prove cui la vita ci sottopone…”
L’amore, ebbene sì, insieme a Don Saverio, è il protagonista dell’ultima creazione di Carmela Politi Cenere, scrittrice, docente, giornalista pubblicista e presidente del Premio Letterario Internazionale “Emily Dickinson”.
Quando viene alla luce un’opera, è un momento unico, emozionante e di grande soddisfazione. Questo romanzo, dal titolo accattivante “Don Saverio cavalca la luna” (febbraio 2023, Graus Edizioni, 132 pagine, 15 euro) lo è in modo particolare perché va oltre la semplice narrazione. Non solo è un forte inno all’amore, ma è anche frutto di ricerche, documentazioni, ambientazioni e descrizioni che conducono per mano il lettore in luoghi magici e suscitano emozioni ed evocazioni.
Si tratta di una sorta di romanzo storico in cui le vicende della cronaca, a partire dagli anni ’50 fino ai giorni nostri, si fondono con una vivida fantasia.
La storia si svolge a Napoli, con una interessante finestra su Ischia. I luoghi, le azioni, i personaggi sono descritti con una penna limpida, fluida, raffinata e lieve al contempo, caratterizzata da uno stile elegante, scorrevole e dotato di grande forza. Tutto ciò suscita col lettore una immediata empatia.
Tra le pagine, avvincenti e coinvolgenti, pulsano la vita, la passione, l’energia positiva, impulsi che chi legge sente e ne rimane contagiato. È così che Don Saverio guarda la luna, la cavalca, ne trae ispirazione e forza per dare agli altri, oltrepassare la realtà, superare ostacoli, momenti di sconforto ed effettuare meditazioni che avvicinano la sua anima con gioia a Dio.
La sua vocazione, che giunge improvvisa quando incontra figure sacerdotali che diventano per lui fari e punti di riferimento come don Errico e don Pietro, è inizialmente spiazzante per i suoi genitori, in particolare per il padre che sperava che potesse continuare la sua professione notarile e avere una vita familiare con moglie e figli. Ma poi la sua scelta viene rispettata, condivisa e compresa pienamente e con fierezza da tutti.
Questo romanzo è di grande bellezza culturale e certamente arricchisce il lettore. Le descrizioni di Napoli, dal centro storico al Vomero, attraverso i decenni offrono suggestive visioni delle strade, delle piazze, dei vicoli, delle chiese e dell’architettura, nonché delle atmosfere che le caratterizzano.
Le pagine dedicate ad Ischia, l’isola verde, in particolare Lacco Ameno e la baia di San Montano, risaltano un’esperienza sensoriale con la natura che si fonde con la storia dell’isola: i diversi colori del mare, la vegetazione, gli odori e i colori, si uniscono alle informazioni, frutto di documentazione ad hoc, sulla storia dell’isola e sulle sue tradizioni come ad esempio le celebrazioni dedicate a Santa Restituta, la fondazione della prima colonia della Magna Grecia, Pithecusa, e il ritrovamento della coppa di Nestore nel 1955 grazie al celebre archeologo Giorgio Buchner e il suo staff.
Diverse sono le tematiche affrontate che diventano fonte di riflessione e confronto di opinioni: la solitudine, la solidarietà, l’importanza sociale del teatro, il ruolo degli anziani, la povertà e la felicità.
Molto tenero e bello è il rapporto con la madre. Significativa è una lettera di donna Emilia inviata al figlio da Tenerife. A lei don Saverio dedicava “qualche scampolo di tempo, che tuttavia soddisfaceva pienamente entrambi, perché erano d’accordo su tutto, e in un’atmosfera di disponibile diffusa generosità era impensabile non provare gioia delle rispettive vicinanze.”
Particolarmente toccante è il ricordo di papa Francesco durante il lock down, una scena vista in mondo visione indimenticabile in cui, in un silenzio surreale, attraversa la piazza in solitudine per rivolgere una preghiera per la fine della pandemia del Covid- 19 che stava mietendo vittime in tutto il mondo.
La cronaca nel romanzo ripercorre le sequenze di quel tragico momento, a partire dalle notizie che giungevano dalla Cina fino ai primi casi in Italia, la diffusione veloce e drammatica, le morti in solitudine e senza il conforto di un caro o di una estrema unzione, il triste corteo di camion militari che accompagnavano le innumerevoli vittime del virus.
Il romanzo “Don Saverio cavalca la luna” merita sicuramente visibilità e condivisione. In un mondo in cui prevale la rivalità, la corsa al potere, l’indifferenza, il narcisismo, la solitudine da smartphone e nelle forme estreme la cattiveria, l’odio, e le svariate forme di violenza, potrebbe essere oggetto di divulgazione e approfondimento tra i giovani nelle scuole e negli oratori.
L’amore può e deve essere la salvezza e questo romanzo ne è un esempio tangibile. Ne permea l’intera storia, fin dalle prime pagine con la commovente e bellissima dedica che l’autrice rivolge al suo amato Ruggiero.
Daniela Vellani