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Nel cuore dell’Egeo, un’isola greca di origine vulcanica diviene il simbolo di un’antichissima lotta di libertà: siamo nel 416 a.C. e, nella piccola Melo (oggi Milos, in italiano Milo), si svolgono le trattative fra i magistrati locali e gli ambasciatori ateniesi. Perno dello scontro, raccontato in uno dei più celebri dialoghi di Tucidide, è la pretesa neutralità dei cittadini melii, che non intendono sottoporsi all’egemonia ateniese nel duro conflitto in corso con Sparta.
Parte da questo antefatto storico la mostra “Il diritto del più forte. Il dialogo degli Ateniesi e dei Melii in Tucidide. Alessandro Baricco e il MANN per MARetica”: l’esposizione, che sarà in programma nelle sale cosiddette della Farnesina da giovedì 8 settembre 2022 (inaugurazione ore 12) al 9 gennaio 2023, stringe ancor di più quel filo rosso tra letteratura e arte che, nello scorso anno, aveva legato le opere del Museo Archeologico Nazionale di Napoli ai versi di Omero e alla rivisitazione contemporanea di Alessandro Baricco.
“Il MANN rinnova con entusiasmo la collaborazione con MARetica, presidente della Giuria lo scrittore Alessandro Baricco, ripensando insieme -l’uomo a partire dal mare- e proponendo una ‘sponda’ napoletana in queste giornate ricche di riflessioni. La piccola ma preziosa mostra, che si collega a quella che lo scorso anno dedicammo ad ‘Omero, Iliade’, è il tassello di una sinergia che porterà sull’Isola capitale della cultura, nella suggestiva Terra Murata, un nostro calco della doppia Erma di Erodoto-Tucidide il cui originale è in prestito al Palais della Corte di Giustizia dell’Unione Europea in Lussemburgo. Sarà l’occasione per viaggiare insieme nel tempo, da ‘Atene contro Milo’ ed attraverso la lezione della storia antica, riflettere sul significato attuale di concetti come democrazia, libertà, giustizia, e sulla follia della guerra“, commenta il Direttore del Museo, Paolo Giulierini.
In allestimento, cinque suggestivi reperti “mai visti” provenienti dai depositi museali: si parte dal rilievo “melio”, appartenente alla collezione Santangelo del MANN e databile alla seconda metà del V sec. a.C. La terracotta, che rappresenta il mito di Atteone punito dalla dea Artemide, fa parte della classe dei rilievi cd. melii: il nome deriva dall’isola di Melo, che ne ha restituito la maggior parte degli esemplari noti con prevalente destinazione funeraria.
Si prosegue con un’anfora che rappresenta guerrieri in corsa: questa ceramica attica a figure nere proviene dall’Etruria e risale al 560-530 a.C. Il momento di avvio di una battaglia è impresso su due anfore attiche a figure rosse con guerrieri all’assalto: la prima proviene da Nola (520-500 a.C.) e la seconda, ancora, è attribuita al pittore di Berlino (da Capua, 480-460 a.C.). In chiusura, il marmo con busto di stratega proveniente da Ercolano: l’opera risale al I sec. d.C. ma si rifà a un modello greco del V sec. a.C.
Nel percorso, curato da Marialucia Giacco (responsabile Ufficio Mostre Italia/Estero, MANN), grazie all’apparato didascalico le opere stabiliscono un ideale dialogo con le pagine di Tucidide. E, proprio seguendo la scrittura dello storiografo greco, venerdì 9 settembre (ore 21), nell’ambito della rassegna MARetica, Paolo Giulierini e Alessandro Baricco si confronteranno sui conflitti che hanno caratterizzato il nostro passato e il nostro presente. Un calco della doppia erma di Erodoto-Tucidide, in prestito dal MANN, accompagnerà il dialogo tra i due intellettuali.