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Sarà presentato sabato 14 maggio 2022 alle ore 11,30 al Teatro Diana di Napoli, in via Luca Giordano 64, È IL TEATRO, BELLEZZA! di Giuseppina Scognamiglio e Massimiliano Mottola, Edizioni Kairos. Ne discutono, con gli autori, Bernardina Moriconi e Ciro Borrelli, tra le letture di Francesca Rondinella. Saluti dell’editore Giovanni Musella. Diretta Facebook su Comunicati Cultura, che organizza e promuove l’evento.
“Questo volume non solo nasce da fervide istanze di studio che hanno avuto modo di svilupparsi lungo il corso di lunghi e proficui anni di ricerca”, spiegano gli autori nella prefazione “ma trae origine pure da esigenze critiche chiarificatrici che ci conducono in zone teatrali, talvolta oscure ma comunque vivide, che non vogliono certo essere amplificazioni tautologiche o estroversioni stravaganti”. L’icastico titolo dell’opera è il richiamo a una battuta di Humphrey Bogart nel film L’ultima minaccia del 1952, diretto da Richard Brooks: «È la stampa, bellezza! La stampa! E tu non ci puoi far niente! Niente!».
Il volume, 250 pagg, euro 18, incastonato come una gemma nella collana Cinema e Teatro, “intende rendere esplicita la direzione di un discorso stimolato da una viva sollecitudine ermeneutica”, continuano gli autori, Giuseppina Scognamiglio e Massimiliano Mottola che, in queste pagine, esplorano “il principio germinativo di alcune opere, tornando sulle tracce dei loro autori, per approdare, poi, ad una consapevolezza completamente nuova, tenendo conto del fatto che le possibili opzioni per l’interpretazione del titolo di siffatta impresa comprendono pure quelle metaforiche”.
Lo scopo del progetto è quello di indagare all’interno di “insospettabili” legami culturali, e alcune, sorprendenti, committenze artistiche, “vale a dire sondare pezzi meno o mal noti del teatro ma essenziali per ricucire quel tessuto da cui sono scaturite, poi, opere geniali”.
L’OPERA
«Ma che cacchio m’accocchia stu cacchio de Cocchia?»
Il 24 agosto 1904, Eduardo Scarpetta si recò a Marina di Pisa per incontrare Gabriele D’Annunzio. Scarpetta, in quel momento, era il più importante attore e autore comico napoletano: alle sue rappresentazioni le sale erano gremite, il popolo napoletano lo amava e, ovunque andasse, com’egli stesso racconta nella sua autobiografia, non mancavano manifestazioni di stima e sincero affetto nei suoi confronti. L’autore partenopeo formatosi, soprattutto, alla corte di Antonio Petito, era stato in grado di cogliere i mutamenti della società e aveva intercettato il nuovo gusto popolar-borghese che in quel periodo venne fuori, anche riadattando e trasformando la maschera di Pulcinella che lo stesso Petito indossava sul palco del San Carlino e che, oramai, sembrava aver fatto il suo tempo. Il successo, si sa, è una sirena ammaliatrice che induce gelosie e invidie e fa perdere all’uomo i lumi della ragione. E se, a questi sogni, aggiungiamo i gloriosi propositi di un’arte colta e raffinata che elevi lo spirito verso vette inusitate, ecco che si potrà avere il quadro di chi, a Scarpetta, voleva fare le scarpe.
GLI AUTORI
Giuseppina Scognamiglio è professore di Letteratura teatrale italiana nell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Ha ideato e curato, tra l’altro, i volumi: Tradizione e innovazione. Studi su De Sanctis, Croce e Pirandello (insieme con D. Della Terza e M. D’Ambrosio, Napoli, 1999), «Nel mondo mutabile e leggiero». Torquato Tasso e la cultura del suo tempo (insieme con D. Della Terza e P. Sabbatino, Napoli, 2003), Il lato oscuro del teatro (Napoli, 2012), Giuseppe Patroni Griffi. Il pathos della bellezza (insieme con Pasquale Sabbatino, Napoli, 2013), Una famiglia di artisti. Gli Scarpetta e i De Filippo (insieme con Pasquale Sabbatino, Napoli, 2014), Scrittori in viaggio con i classici (Napoli, 2015). Tra le sue ultime monografie si segnalano: «Per il capolavoro ripassi domani». Studi sull’ultima narrativa pirandelliana (Napoli, 2004), L’arte della scrittura. La scrittura dell’arte. (Napoli, 2008), Come (ri)leggere «La Lupa» di Giovanni Verga. Dal testo alla scena (Caserta, 2009), Le donne di Carlo Goldoni. Tra Venezia e Napoli (Napoli, 2011), Giovan Battista Bergazzano e il risveglio violento del “bello addormentato” nel 1631 (Napoli, 2015). È membro del Consiglio scientifico del Master universitario di II livello in Drammaturgia e Cinematografia dell’Ateneo federiciano e del comitato editoriale della Rivista di Letteratura Teatrale (Pisa-Roma, 2008 e ss.). Dirige le collane editoriali La scrittura teatrale. Studi e testi (Napoli, 2006 e ss.) e Il Palcoscenico (Caserta, 2000 e ss.).
Massimiliano Mottola è giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Campania. I suoi studi, confluiti in vari saggi, riguardano la Letteratura Teatrale. In qualità di autore, nel 2019 è risultato vincitore della categoria “Autori emergenti” del “XIX Premio Massimo Troisi”, con il testo teatrale La cena; ha conseguito il Master di II livello in Drammaturgia e Cinematografia dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e, nello stesso anno, assieme ai colleghi di corso, ha vinto il “Premio Annibale Ruccello – Stabia Teatro Festival 2016”, con l’atto unico Il mare sa aspettare.
Collana Kairòs Cinema e Teatro
Prezzo € 18.00
ISBN 978-88-32297-720
Formato 15X21
Copertina Con alette
Pagine 250
Kairós Edizioni – Via San Filippo, 24 – 80122 Napoli 081 19708743 – email kairosedizioni@virgilio.it – www.kairosedizioni.it