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Dopo la presentazione il 10 febbraio al Festival Internazionale del Cinema di Berlino, esce su Netflix “Bubble”, il nuovo film d’animazione giapponese prodotto da WIT Studio. Definito come un lavoro corale, il film fantascientifico vanta la collaborazione di più maestri dell’animazione giapponese, come lo sceneggiatore Gen Urobuchi, noto per Puella Magi Madoka Magica e il regista Tetsurō Araki, già largamente noto al pubblico per il successo di Death Note e negli ultimi anni per L’Attacco dei Giganti.
Il titolo rimanda alla realtà distopica della trama: la città di Tokyo, come una nuova Atlantide, è invasa da bolle cadute all’improvviso dal cielo. Nonostante l’immagine possa apparire romantica, il fenomeno ricrea una situazione apocalittica, nel quale la città è sommersa per metà e circondata da un campo gravitazionale tutto suo. Adattati alla situazione, diversi gruppi di adolescenti trasformano la città nel background perfetto per un torneo illegale di parkour, dove le squadre si sfidano per poter vincere le provviste messe in palio da ogni squadra.
Il protagonista della storia è Hibiki, un ragazzo che appare non incline al lavoro di squadra, e nonostante faccia parte dei Blue Blazes, si allena sempre in disparte. In verità il giovane indossa cuffie antirumore poiché soffre di ipersensibilità uditiva, ma malgrado ciò, è l’unico abbastanza talentuoso da poter utilizzare le bolle come suo punto di forza nei percorsi di parkour senza rischiare di cadere. Grazie appunto al suo udito ultra sviluppato, Hibiki riesce a sentire una melodia lontana, proveniente dalla torre di Tokyo, andata distrutta cinque anni prima a causa della tempesta di bolle. Impossibile da scalare, il giovane tenta costantemente di farlo, nel tentativo di poter raggiungere la fonte di quella canzone. In uno dei tentativi, Hibiki viene risucchiato da strane forze che lo scaraventano in acqua e risucchiano nelle correnti. Ma, ricreando uno scenario stile disneyano ispirato alla Sirenetta, una strana ragazza salva il giovane in pericolo. Viene fuori che la strana ragazza, che verrà chiamata in seguito Uta (in giapponese “canzone”), è in realtà una delle bolle che, affascinata dagli umani, prova ad apprendere il più possibile da loro.
Con una trama che intriga e incuriosisce subito lo spettatore, lo sguardo viene rapito dall’animazione sorprendente di WIT Studio. Nonostante le scene salienti sono dedicate alle sfide di parkour, rapisce lo spettacolo delle bolle e dei vortici creati da esso, con i giovani che saltano nel vuoto per poi atterrare su cornicioni o slanciarsi ancora più in alto grazie ai trampolini offerti dalle bolle, in una danza pericolosa che tiene lo spettatore con il fiato sospeso. La verosimiglianza data alla città di Tokyo, nonostante lo scenario post-apocalittico, è resa da disegni e colori intensi che ricreano un’immagine sia di distruzione che di un luogo paradisiaco, all’apparenza completamente lontano dal resto della civiltà.
Seppur il finale si possa intuire da metà visione, non si può non consigliare la visione di Bubble. Un film dall’apparente tono leggero, ma che commuove grazie alle forti emozioni espresse dai protagonisti della storia: senso di libertà, ma anche l’emozione di famiglia trovata e amicizia, sono le sensazioni che abbracciano durante la visione di questo film imperdibile.
Roberta Fusco