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Per quattro week end a partire da sabato 9 e domenica 10 aprile
singolare visita guidata del Teatro San Ferdinando di Napoli.
Un inedito percorso lungo gli spazi della storica sala eduardiana
alla scoperta del rapporto che lega il teatro al suo fondatore e alla città
performato dai giovani attori diplomati alla Scuola del Teatro Nazionale
su coordinamento artistico dell’attore e regista Antonello Cossia.
Le visite guidate sono a cura di Artèpolis.
Sabato 9 aprile alle 11.00 – e per 4 week end fino al 15 maggio – parte un percorso originale di racconto e scoperta del Teatro San Ferdinando (la storica sala di Eduardo De Filippo nell’omonima piazza al civico 20 a Napoli) che si snoda lungo gli spazi del teatro, dal foyer allo storico sotto palco in legno al “camerino” di Eduardo. Una visita–performance itinerante che attraverso gli “spazi” racconta il rapporto inscindibile che lega il teatro al suo fondatore e alla città.
Un laboratorio creativo, coordinato dall’attore e regista Antonello Cossia, realizzato ed elaborato dagli attori della Scuola del Teatro di Napoli del triennio 2018 -2021, che condurrà il visitatore lungo un percorso inedito a metà tra la “visita guidata” e la “performance teatrale”.
Le visite guidate sono a cura di Artèpolis, società di servizi per il turismo con sede a Napoli.
«Esistono luoghi – scrive Antonello Cossia nella sua presentazione dell’iniziativa – in cui l’energia delle persone che li ha attraversati nel tempo vi resta imprigionata, impregnata nelle mura, donando a quegli spazi una particolare atmosfera intensa, rendendoli elettrici e carichi di suggestioni. Il teatro, più di ogni altro spazio architettonico, è quello che contiene in sé l’idea di questa magia della sospensione, della sensazione che il tempo sia fermo seppure in continuo movimento e progressione. Quante cose accadono all’interno delle mura di un teatro, quante vite si succedono l’una all’altra mischiandosi, confondendosi tra loro, vite che penetrano i significati dell’esistenza nell’esercizio del ‘gioco’ in palcoscenico e allo stesso tempo si stratificano negli spazi che le contengono, che le vedono passare, trasformarsi, moltiplicarsi quasi all’infinito come in una lente caleidoscopica, in cui l’immagine pur restando unica, si ripropone in tante altre riproduzioni di sé stessa.
Se l’oggetto di questa riflessione diventa il teatro San Ferdinando quale altro esempio può tornare più immediato per chiarire il senso di queste affermazioni.
In quell’ambito viene addirittura ospitata la splendida e necessaria esposizione permanente dedicata all’Attore Napoletano; un vero e proprio museo, allestito e curato da Giulio Baffi, che racconta la storia del teatro dal café-chantant all’avanspettacolo, dalla sceneggiata alla commedia fino al teatro sperimentale d’avanguardia, attraverso costumi, oggetti, manoscritti, circa 400 cimeli. Un solido e corposo strumento di memoria e restituzione della gloria e ricchezza del patrimonio artistico sviluppatosi all’ombra del Vesuvio. Il San Ferdinando diventa così un simbolo, uno spazio sacro nella laicità della pratica teatrale contemporanea, un riferimento per esaltare la forza e l’ostinazione di una maestria artigianale, sviluppatasi lungo l’arco di una intera vita, quella di Eduardo De Filippo. Qui prendono corpo i fantasmi delle personalità, delle donne e degli uomini che appunto vi abitarono. “Io non credo ai fantasmi. Questo è tutto. Muore un parente, ci mettiamo in lutto e aspettiamo il fantasma del parente. Se ci credete li vedete voi, io credo che i fantasmi siamo noi. I fantasmi li vede chi ci crede e Pasquale Lojacono li vede”. Così Eduardo introduce la messa in onda televisiva, negli anni sessanta, della sua spassosissima e umana commedia Questi Fantasmi, che sviluppa, articolandoli, proprio i temi dell’illusione, della credenza, – del credere – a ciò che non si vuol vedere o che si vede ma si fa finta di ignorare, che ci illude, che ci cattura, che ci seduce, proprio come accade a teatro.
Partendo dal felice suggerimento di un film del 1961 diretto da Antonio Pietrangeli, ho immaginato che da alcune opere di Eduardo De Filippo venissero fuori i fantasmi dei suoi personaggi, liberi di circolare in tutti gli spazi del teatro, non solo di essere rappresentati su quel meraviglioso palcoscenico, ma di accompagnare in una visita gli spettatori\visitatori, ingaggiandosi a giocare con gli ospiti, sul tema del falso e del vero, in cui la finzione scenica riproduce la realtà restituendo ciò che teatro non è ma lo alimenta… La vita». (Antonello Cossia)
Con gli attori: Francesca Cercola, Matteo De Luca, Miriam Della Corte, Valentina Di Leva, Manuel Di Martino, Enrico Disegni, Giulia Ercolini, Eleonora Fardella, Angelica Greco, Valentina Martiniello, Simone Miglietta, Gianluigi Montagnaro, Giovanni Nardone, Giulia Piscitelli, Federico Siano, Salvatore Testa, Antonio Turco.
Calendario delle visite:
sabato 9 e domenica 10 aprile ore 11.00
sabato 23 e domenica 24 aprile ore 11.00
sabato 7 e domenica 8 maggio ore 11.00
sabato 14 e domenica 15 maggio ore 11.00
Ingresso unico 5,00 Euro
Biglietti in vendita online su vivaticket.it
e presso le biglietterie dei teatri Mercadante e San Ferdinando
Info teatrodinapoli.it