Napoli, al Teatro Bolivar, è in scena lo spettacolo “’O Trammamuro”, di Salvatore Formisano,

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‘O TRAMMAMURO” SARÀ DI SCENA AL TEATRO BOLIVAR SABATO 19 FEBBRAIO

Il testo teatrale, scritto e diretto da Salvatore Formisano, è liberamente ispirato al “Calapranzi” di Harold Pinter e rivisitato in lingua napoletana

Dopo la data zero al Teatro Sanacore di San Giorgio a Cremano, sabato 19 febbraio andrà in scena al teatro Bolivar, alle ore 20.30, lo spettacolo “’O Trammamuro”scritto e diretto da Salvatore Formisano, con Stefano Ariota, Luigi Shika (nome d’arte di Luigi Esposito) e Ilaria Buonaiuto. Rivisitato in lingua napoletana, il testo teatrale è liberamente ispirato al “Calapranzi” di Harold Pinter, scritto nel 1960, che si colloca all’interno di un filone drammaturgico che dà vita a quello che verrà definito il teatro dei “giovani arrabbiati”.

Lo spettacolo vede al centro della storia due bizzarri killer che, chiusi in uno scantinato in disuso, situato nelle viscere di Napoli, consumano una logorante attesa aspettando precise informazioni che tardano ad arrivare. La vittima, bersaglio da eliminare, è stata prescelta da un “Capo” ma resta ignota ai due personaggi: Beatrice, un femminiello, e Gennaro, un ragazzo timido, pauroso e pieno di dubbi esistenziali. Altro personaggio è ’O Trammamuro (Il montacarichi) che in questo caso non è uno strumento meccanico, bensì umanizzato, Viento, il collante tra i due protagonisti, un personaggio misterioso. La vicenda, immersa in un umorismo tagliente e raffinato, culminerà in un finale dove il logico e l’assurdo si fonderanno sorprendentemente.

«‘O Trammamuro – racconta Stefano Ariota (Beatrice) -, che nella napoletanità più verace, quella dei vicoli, viene utilizzato per indicare l’ascensore, in questo contesto assume vari significati. La messa in scena è ricca di spunti, ma anche di messaggi importanti come l’omofobia, la violenza, il bullismo, argomenti per noi molto attuali. Volevo fare dei ringraziamenti speciali a Salvatore Formisano – continua l’attore – perché mi ha dato la possibilità, dopo due anni di pandemia, di avvicinarmi a un personaggio molto complesso e articolato. Non era assolutamente facile questo spettacolo ma alla fine siamo riusciti nel nostro intento. Ora non ci resta che presentarlo al pubblico».

Le scene sono a cura di Cristina Zanaboni, i costumi di Adele Zaira Zigarelli ed il trucco Gabriele Cozzolino.

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