Il Festival Internazionale Quartieri dell’Arte dedica 5 giornate a Caravaggio e ai caravaggeschi.

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La XXIV edizione del Festival Internazionale Quartieri dell’Arte dedica un ciclo articolato in 5 giornate a Caravaggio e ai caravaggeschi. 

Si parte sabato 17 ottobre a Bassano Romano (ore 17, Monastero di San Vincenzo) con CARAVAGGIO E IL TEATRO di e con Gianni Papi. (Biglietto unico € 2,5)

Gianni Papi è uno dei massimi esperti di Caravaggio e pittori caravaggeschi al mondo. E’ lo storico dell’arte che è riuscito a trovare l’identità del misterioso Cecco del Caravaggio, identificandolo con il pittore lombardo Francesco Boneri ed è colui che ha attribuito un “Davide e Golia” comparso a Londra ad Artemisia Gentileschi, prima che il restauro del dipinto facesse riaffiorare la firma della grande pittrice. La notizia di questa attribuzione ha fatto il giro del mondo con un risalto dato da prestigiosi quotidiani e periodici come il New Yorker, il Times, il Financial Times e il Guardian e molta attenzione ha anche ottenuto la mostra curata da Papi e ospitata a Palazzo Barberini a Roma che riscopre la figura di Orazio Borgianni.

Papi affronta nell’ambito del Festival Quartieri dell’Arte il rapporto tra Caravaggio e il Teatro a Bassano Romano, il luogo legato a uno dei più importanti committenti di Caravaggio: Vincenzo Giustiniani. Nella Villa Giustiniani si trova un teatro della fine del Seicento, quindi nella forma attuale posteriore all’epoca di Caravaggio, ma si sa che in tempi precedenti nella Villa venivano allestiti palcoscenici temporanei.

Domenica 18 alle ore 12.00 (Biglietto unico € 2,5) sarà invece possibile vedere direttamente il Teatro all’interno della Villa Giustiniani e assistere al reading di poesie di Albert Ostermaier e ad alcune creazioni a tema caravaggesco sviluppate dalla Compagnia La Dramaturgie. L’appuntamento è all’ingresso della Villa a Piazza Umberto I a Bassano Romano.

Si riprende venerdì 23 Ottobre a Bagnaia (Palazzo Gallo) dalle ore 18.00 (Biglietto unico € 2,5) con CECCO DEL CARAVAGGIO di Gian Maria Cervo e Francesco Di Mauro. Uno spettacolo ibrido tra museo, teatro e cinema dedicato all’allievo e compagno del maestro, che proprio a Bagnaia ha realizzato l’unico affresco della sua vita: La famiglia di Dario presentata ad Alessandro (1613).

Il testo si è sviluppato grazie a una scoperta fortuita e misteriosa, accompagnata da circostanze “junghiane” come dice uno degli autori, Gian Maria Cervo, verificatesi tra il Teatro Stalla Matteo Latino di Mattinata e il Santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo. Mentre Cervo si trovava in visita alla grotta del Santuario, infatti, in una pausa di riposo da una residenza drammaturgica e dopo aver parlato per 3 giorni di Caravaggio e del suo modello, assistente e compagno Cecco, scorse un graffito dalla datazione non chiaramente leggibile, inciso con grande maestria da un Francesco Boneri, bresciano. Francesco Boneri è il vero nome di Cecco del Caravaggio e sono ancora in corso delle ricerche per capire se il Francesco Boneri autore del bellissimo e artistico graffito possa essere un membro della famiglia a cui apparteneva Cecco, una famiglia storica di pittori e artisti visivi, attiva in Lombardia come minimo dal Cinquecento. Dalle incredibili circostanze è nata una narrazione affascinante a cui hanno partecipato artisti noti e emergenti a livello nazionale e internazionale: tra questi Fausto Cabra, apprezzato giovane attore shakespeariano che ha aperto, nel ruolo di protagonista (Vindice) quest’anno, la scorsa stagione teatrale del Piccolo Teatro di Milano, ponendosi al centro dell’attesissima messa in scena del grande regista britannico Declan Donnellan; Federico Russo, giovanissimo attore protagonista delle serie della Disney Italia, assediato dalle teenager durante le fasi di sviluppo del progetto, Christin Vahl una delle più apprezzate scenografe e costumiste del teatro tedesco e internazionale.

 

Venerdì 23 e sabato 24 ottobre alle ore 21 e domenica 25 alle 20.30 (Biglietti € 10,00 / € 5,00) va in scena lo spettacolo I MORTI NON MUOIONO. UN AMICO DI UN AMICO È UN MIO AMICO di Gianni Politi. Una regia di Riccardo Festa con Cesare Ceccolongo, Luigi Cosimelli, Riccardo Festa e Massimo Risi (coproduzione del QdA con Urteatro e La Dramaturgie). Un ricordo di Cecco del Caravaggio all’insegna del cool fun.
La drammaturgia concepita da Gianni Politi “I MORTI NON MUOIONO. UN AMICO DI UN MIO AMICO E’ MIO AMICO” si pone l’obiettivo di far riemergere la memoria di Cecco del Caravaggio in una modalità completamente innovativa e divertente. In collaborazione con la prestigiosa GNAM (Galleria Nazionale di Arte Moderna) di Roma. Una performance in cui i fantasmi della pittura del passato si riappropriano del territorio, ironicamente intelligente, particolarmente adatta a un pubblico giovane ma ricca di densità culturale e riflessioni sull’arte in Italia.

 

Gianni Politi, autore e artista visivo è nato a Roma nel 1986. Ha esposto i suoi lavori in numerosi musei e istituzioni, tra cui Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, Nomas Foundation di Roma, American Academy in Rome e Italian Cultural Council di Praga.

Riccardo Festa dopo essersi diplomato alla scuola Quelli di Grock prosegue la sua formazione in seminari tra i quali quelli di Lella Heins, Serena Sinigaglia, Mamadou Djoume, Robero Lun e Danio Manfredini. Comincia quindi la sua carriera artistica in teatro, recitando nel 1999 in Edoardo II e Maybe, spettacoli diretti da Brunella Andreoli. Successivamente lavora nell’Amleto di Gaddo Bagnoli e con Wyn Johnes, della Guildhall School of Music and Drama di Londra, nella messinscena di Closer di Patrick Marber. Sempre in ambito teatrale a Orzinuovi, è regista e drammaturgo della Compagnia URTeatro. Appare in alcuni spot pubblicitari e fiction, tra le quali La squadra, Carabinieri 5, Un ciclone in famiglia 2, R.I.S. 2 – Delitti imperfetti, Terapia D’urgenza e Un posto al sole, in cui copre il ruolo del dottor Alberto Marotta. Esordisce al cinema nel 2006 con A casa nostra di Francesca Comencini.

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