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Se Mozart avesse potuto assistere al concerto dedicato a lui si sarebbe congratulato con musicisti, organizzatori e sicuramente si sarebbe divertito e intrigato.
Volete sapere perché? Perché l’edizione di Piano City 2020 a Napoli, con l’evento “Alla Turca”, ha voluto omaggiare Wolfgang Amadeus Mozart, in occasione del 250° anniversario del suo viaggio a Napoli, città da lui amata e che rispecchia la sua anima vivacemente poliedrica e geniale.
L’evento, singolare, molto piacevole e di grande interesse e spessore culturale, si è svolto sabato mattina scorso, 12 settembre, presso lo Scalone Nobile di Palazzo San Giacomo a Napoli. Ha visto la partecipazione di eccellenze del pianoforte: Dario Candela, Domenico Napolitano, Maria Grazia Ritrovato, Francesco Marziani, Patrizio Marrone e Andreas Kern. A fianco a loro, tra una performance e l’altra Andrea Fiorillo, voce recitante, ha letto alcune epistole scritte durante il soggiorno partenopeo dal padre, Leopold, e dallo stesso Mozart, all’epoca bambino, rivolte alla madre e alla sorella, nelle quali venivano descritte i luoghi visitati, gli eventi mondani a cui partecipavano, i cibi gustati, le attrazioni archeologiche e storiche.
Ciascun pianista ha interpretato la celeberrima composizione di Mozart “Rondo alla Turca” esprimendo le proprie peculiarità dando un tocco personale alle esecuzioni.Ed è stata proprio la varietà delle proposte che ha caratterizzato e reso specialel’evento.
In apertura il Maestro Dario Candela, storico direttore artistico della manifestazione per quanto riguarda la sezione classica, dopo i ringraziamenti a tutti coloro che hanno consentito la realizzazione dell’edizione 2020, ha dato voce alla musica interpretandocon maestria il brano in oggetto nella maniera classica. Ciò ha consentito di evidenziare le variegate sorprese improvvisative delle esecuzioni successive.
Le prime improvvisazioni le ha espresse Domenico Napolitano. Questi ha dato una lettura della Marcia morbidamente elegante con momenti soft resi man mano più vivaci con crescenti incalzanti che sfociavano poi in atmosfere suggestive e raffinate.
Poi è stata la volta di Maria Grazia Ritrovato, unica pianista donna del team, che ha deliziato i presenti con delle improvvisazioni molto particolari e stuzzicanti, toccandoin modo armonioso e colorato diversi generi musicali: dal latino alla musica classica, dalla musica leggera a quella melodica classica napoletana con qualche tocco jazz e blues, insomma una varietà di colori musicali molto interessanti e diverse citazioni che ben si sono amalgamate nell’insieme come “La tempesta” di Beethoven, “O’ marinariello” e “Il ragazzo della via Gluck”.
Francesco Marziani ha proposto il brano in chiave jazz. La sua personale esecuzione è stata di indubbio pregio con virtuosismi e fraseggi unici e con la raffinatezza che caratterizza la sua musica forbita in cui convergono studi variegati di stampo classico, jazz e le sue numerose esperienze di piano solo e in ensemble jazzistici e orchestrali.
Patrizio Marrone si è espresso con signorilità ed eleganza. La sua interpretazione è stata caratterizzata da percorsi suggestivi ed emozionanti che con delicatezza hanno incontrato le corde dei presenti.
L’intervento dell‘ideatore di Piano City, Andreas Kern, ha chiuso in modo coinvolgente il viaggio mozartiano napoletano. Il pianista, dopo aver raccontato alcune curiosità legate alla nascita del brano, al fine di riprodurre i suoni turchi ha invitato i presenti a intervenire durante la sua esibizione con tutto ciò che di metallico era in loro possesso. Ha così salutato il pubblico rendendolo partecipe con piccole percussioni improvvisate in un’esecuzione divertente e coinvolgente ed eseguendo la Marcia Turca concedendosi, inoltre, anche lui una variazione nella parte finale con un breve accenno all’Inno d’Italia.
L‘evento si è svolto alla presenza del sindaco Luigi De Magistris e ha fatto registrare il sold out.
I pianisti e la voce recitante sono riusciti a dare voce al grande genio della musica e con le loro variazioni ed improvvisazioni hanno colto gli aspetti della sua personalità in cui il gioco, lo scherzo, l’allegria, l’amore per i piaceri della vita convivevano con stati malinconici di profonda introspezione e riflessione: un ossimoro di leggiadria e struggente profondità che ahimè pagò a caro prezzo.
Daniela Vellani