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Scriveva Italo Calvino “il Buon Lettore aspetta le vacanze con impazienza. Ha rimandato alle settimane che passerà in una solitaria località marina o montana un certo numero di letture che gli stanno a cuore e già pregusta la gioia delle sieste all’ombra, il fruscio delle pagine, l’abbandono al fascino d’altri mondi trasmesso dalle fitte righe dei capitoli…”
Probabilmente la quarantena forzata che stiamo vivendo non può certamente essere paragonata all’ozio delle vacanze, ma con un piccolo sforzo, potremmo almeno cercare di sfruttare questo tempo, concessoci inaspettatamente, per leggere tutti quei libri che abbiamo messo in standby da troppo, per approfondire argomenti che ormai quasi non ricordiamo più, per conoscere nuove realtà e riprometterci (nodo al fazzoletto!) di visitarle appena ci sarà possibile.
Uno di questi è sicuramente lo Spark creative hub, un nuovo spazio interamente dedicato alla cultura, all’innovazione e alle arti, che ha aperto poco prima del famigerato lockdown, il 27 febbraio a Napoli, precisamente a piazza Bovio 33.
Sul loro sito si definiscono “uno spazio polifunzionale legato al mondo del libro, del design e della manifattura avanzata” ma è molto di più. L’hub, progettato dall’architetto Michela Musto, è passione, dedizione, sudore, dolore, euforia, frenesia, professionalità, competenza e originalità.
Abbiamo chiesto all’ideatrice dello Spark, arch. Michela Musto, di spiegarci nel dettaglio il suo bellissimo progetto:
1) Come e quando nasce l’idea di creare The Spark?
The Spark Creative Hub nasce nella calda estate 2018 subito dopo il mio rientro da Londra e prende vita da un sogno ambizioso, quello di creare un luogo dove le arti si possano incontrare, coltivare e contaminare a vicenda. Ho voluto costruire un luogo d’espressione totale e libera in grado di ancorarmi nuovamente a Napoli. E allora sì alla formazione, sì alla conoscenza e alla sperimentazione, sì alla creazione e all’espressione in ogni sua forma. Ho pensato ad un Hub polifunzionale che potesse contenere speculazioni accademiche quanto performance artistiche, produzione di oggetti di design quanto la possibilità di leggere un buon libro.
2) Un’azione coraggiosa in un momento in cui molte librerie chiudevano, qual è stata la spinta per affrontare questa avventura?
Sicuramente l’amor “che tutto muove”. L’amore per l’arte e per l’innovazione, per la poesia e il design e sicuramente la visione lucida di uno spazio innovativo, dove anche l’editoria possa re-investigare la propria collocazione in un ecosistema di interazioni e scambi con altre discipline. Consultabile dagli avventori dello spazio di coworking, necessario ai designer mentre progettano, fondamentale per gli avventori dei nostri corsi di formazione, il libro diventa così strumento di conoscenza transmediale nuovamente indispensabile.
3) Negli spazi di The spark, non ci sono solo libri, ma tante nuove idee e opportunità…ce le illustri?
Volentieri! Vi parlerò prima del Makers Lab, il laboratorio di fabbricazione digitale che ho sempre sognato, un piccolo gioiello tecnologico. Un luogo dove è possibile “realizzare praticamente tutto”, stampanti 3D, macchine a taglio laser, visori di realtà virtuale e schede elettroniche fanno sì che si possano realizzare gli oggetti più disparati.
Sicuramente simbiotica è la presenza di un co-working dove nomadi digitali, designer e professionisti apportano quotidianamente i loro talenti, know-how e le loro idee affinché The Spark Creative Hub diventi innanzitutto una community di menti “scintillanti”.
Ma la grande opportunità che davvero The Spark Creative Hub offre è la possibilità di potersi formare. Apriamo l’hub con più di 30 corsi indirizzati a settori di pubblico eterogenei che vanno dalla modellazione generativa alla scrittura creativa, dall’oreficeria alla fotografia. Una grande opportunità per affrontare argomenti e temi assolutamente d’avanguardia.
4) The Spark Creative Hub è stato inaugurato il 27 febbraio, com’è stato accolto questo nuovo spazio dai napoletani?
La risposta della città è stata incredibile, difficile da immaginare un entusiasmo così dirompente. Ci siamo sentiti sostenuti e incoraggiati durante tutta la durata del progetto. Un sì sicuramente entusiasta quello dei napoletani, che hanno fatto fronte comune dinnanzi alla nascita di un luogo di cultura, formazione e arte.
5) Stiamo vivendo, in questi giorni, l’emergenza coronavirus, a causa del quale è stata disposta anche la chiusura delle librerie, cosa pensi di questa decisione, visto che la lettura è stata sempre considerata un modo per aprirsi al mondo pur restando a casa?
Credo si sia trattato di una misura necessaria a cui ci siamo dovuti immediatamente allineare. Noi di The Spark abbiamo prontamente istituito dei servizi per fronteggiare l’emergenza, da The Spark Express che ha consegnato decine di libri, vinili e dischi a domicilio a The Spark Care che proprio in questi giorni sta donando centinaia di mascherine e shields protettivi a tutti coloro che ne fanno richiesta. Insomma ci vorrà ben altro per fermarci davvero!
Dunque un posto davvero interessante e da scoprire appena possibile, nel frattempo durante questo periodo di chiusura le energie non vanno sprecate e infatti The Spark ha creato una rubrica di recensioni letterarie per tenere compagnia, per dare consigli e donare momenti di sollievo in questi giorni di isolamento forzato, ma necessario.
Paola Improda