Napoli, al Teatro Mercadante, dal 28 gennaio è in scena “Apologia”, regia di Andrea Chiodi

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Tra incomprensioni, antiche ruggini e dialoghi taglienti pieni di humour britannico si dipana la storia di una famiglia, fatta di scomode verità domestiche, di grandi speranze e altrettanto cocenti disillusioni, fino a una sorprendente, emozionante conclusione. Si tratta di Apologia, commedia profonda e divertente firmata da Alexi Kaye Campbell, tra gli autori più originali e importanti della scena anglosassone, che nella traduzione di Monica Capuani e la regia di Andrea Chiodi lo Stabile propone al Teatro Mercadante da martedì 28 gennaio a domenica 2 febbraio.

Nelle scene di Matteo Patrucco, i costumi di Ilaria Ariemme, le musiche di Daniele d’Angelo e le luci di Cesare Agoni, una straordinaria compagnia di interpreti capitanata da Elisabetta Pozzi nel ruolo di Kristin Miller, con Alberto Fasoli (Hugh, amico di Kristin), Christian La Rosa (Peter, figlio di Kristin), Emiliano Masala (Simon, figlio di Kristin), Francesca Porrini (Trudi, fidanzata di Peter), Martina Sammarco (Claire, fidanzata di Simon).

La produzione dello spettacolo è del Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile di Catania.

 

 

Note di regia

«Trovarsi davanti a questa serata in famiglia che si trasforma in una sorta di resa dei conti della vita di tutti è stato come trovarsi davanti a un Čhecov contemporaneo. Per tematiche, ma soprattutto per la costruzione dei rapporti tra i personaggi e delle scene tra di essi.

Ho voluto immaginarmi una casa come luogo privilegiato ed esclusivo, chiuso e nascosto, dentro cui si muovono i pensieri, gli sguardi, le difese e gli scontri di tutti. Il testo di Campbell, cosi perfettamente orchestrato, con un ritmo serratissimo e un plot molto chiaro, ci ha permesso di cercare di lavorare sui ritmi e sui silenzi quali momenti privilegiati per la riflessione e il pensiero.

In una serata succede tutto, si riaprono ferite, si rivivono ricordi. Si spalancano le grandi domande che ci hanno interrogato per tutto il lavoro: il possibile fallimento delle rivolte studentesche e del ‘68, l’imborghesimento di chi ne faceva parte e poi ancora domande sul consumismo e sulla fede, sui rapporti umani, sul coltivare i propri talenti e sulla relazione tra genitori e figli, cosa si è lasciato loro in eredità di quel periodo. Peter e Simon sono le due facce di una stessa medaglia: è così che la figura del figlio prende valore nello spettacolo, interpretata a sere alterne dai due attori o dallo stesso attore in un vero gioco teatrale, non fine a se stesso, ma capace di raccontare in maniera sorprendente diversità e similitudini dei due ragazzi, feriti in modo diverso e uguale.

Dentro queste grandi tematiche abbiamo dovuto muoverci e dar vita a una situazione privata, con il desiderio di renderla universale, senza dare delle risposte ma raccontando l’eccezionalità che è l’umano quando si mette in ricerca. Tutto questo passando da Giotto, quale vero artista rivoluzionario, che offre a noi l’occasione di riguardare ai grandi del passato per capire meglio come essere artisti oggi, ripartendo dalle esigenze reali e importanti che ci muovono».

Andrea Chiodi

 

 

Durata spettacolo:

1h e 15’ primo atto, 50’ secondo atto

 

Info e orario rappresentazioni su www. teatrostabilenapoli.it

Biglietteria tel. 081.5513396 | biglietteria@ teatrostabilenapoli.it

 

Apologia

di Alexi Kaye Campbell

traduzione di Monica Capuani

 

regia di Andrea Chiodi

 

con

Elisabetta Pozzi Kristin Miller

e con

Alberto Fasoli Hugh, amico di Kristin

Christian La Rosa Peter, figlio di Kristin

Emiliano Masala Simon, figlio di Kristin

Francesca Porrini Trudi, fidanzata di Peter

Martina Sammarco Claire, fidanzata di Simon

 

scene Matteo Patrucco

costumi Ilaria Ariemme

musiche Daniele d’Angelo

luci Cesare Agoni

 

produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile di Catania

 

 

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