Views: 30
La Sala Scarlatti del Conservatorio di Napoli, San Pietro a Majella ha ospitato una suggestiva interpretazione del Requiem in re minore, K 626 di Mozart eseguita dall’Orchestra Discantus Ensamble, diretta dal Maestro Luigi Grima con il Coro Polifonico di Napoli e l’eccezionale partecipazione di quattro grandi solisti, i maestri Maria Grazia Schiavo, Daniela del Monaco, Filippo Morace e Gaetano Amore.
Era il 1969 quando il Maestro Joseph Grima, arrivato a Napoli da Malta, fondò il Coro Polifonico di Napoli. Un uomo definito dai suoi allievi “ operoso, svelto, risoluto, gentile”. A vent’anni dalla sua scomparsa il Maestro “di poche parole” che riusciva però ad essere eloquente è stato omaggiato con il Requiem di Mozart dal Coro Polifonico da lui fondato unitamente all’ Orchestra Discantus Ensemble e dai Maestri Maria Grazia Schiavo (soprano), Daniela Del Monaco (contralto), Filippo Morace (basso) e dal talento nascente Gaetano Amore (tenore). Una performance resa ancor più emozionante dalla partecipazione dei figli del Maestro Grima. La direzione d’orchestra è stata curata dal Maestro Luigi Grima.
Come dichiarato dai fratelli Grima la scelta del Requiem in re minore K626 non è casuale, il brano non fu mai realizzato da Joseph Grima per “timore reverenziale”. E ascoltando il Requiem non si può che avere questa sensazione, quella di trovarsi di fronte a qualcosa di sacro che va oltre la reale comprensione dello spettatore. Ascoltando il Requiem di Mozart ci si confronta con una magnificenza capace di incutere timore. Si tratta di una messa di Requiem con una storia affascinante che è diventata leggenda. Stendhal raccontava che Mozart avrebbe ricevuto la visita di un misterioso committente mascherato che gli avrebbe chiesto di realizzare l’opera in quattro settimane. Cosa che non fu possibile in quanto Mozart morì prima di completare l’opera, poi portata a termine da tre suoi allievi. La leggenda vuole che prima di morire il genio austriaco avesse riconosciuto nel suo committente misterioso un messo dell’Aldilà mandato per commissionargli il suo stesso requiem funebre. La leggenda ha creato nei secoli molteplici versioni romanzate della morte del compositore.
Il Concerto è stato l’ultimo incontro di un ciclo di eventi dedicati al Maestro Grima tra cui il Primo Concorso di Canto Corale “Joseph Grima”, preceduto da un Galà che ha visto l’esecuzione della Petite Messe Solennelle di Rossini.
“È fondamentale che i giovani partecipino alla vita vera del teatro, così possono imparare ad amarlo, anche quelli che non praticano la lirica. Perché è un mondo pieno di emozioni che può dare tanto.” Ha dichiarato il Maestro Maria Grazia Schiavo a proposito del valore formativo dell’arte. “Sta a noi trasmettere a voi l’amore per la musica” – ha aggiunto – “A proposito della serata è stata una sera particolare, con tanti amici nella commemorazione del Maestro Grima che è stato uno dei miei primi maestri.”
Gaetano Amore, giovane tenore e talento emergente ha raccontato l’esperienza suggestiva di cantare con tre grandi Maestri e ai giovani che vogliono intraprendere la carriera musicale: “Il mio suggerimento è di non andare di fretta. Perché spesso si sottovalutano molti aspetti della formazione umana e tecnica a causa della fretta. Bisogna andare piano, costruire la propria integrità psicologica, fisica e poi acquisire una buona tecnica e misurarsi con un giusto repertorio. È fondamentale un buon maestro.”
Dai primissimi momenti il Requiem ha regalato un pathos sorprendente. Tecnicamente impeccabili solisti, coristi e orchestra, si è creata da subito una grande armonia tessuta abilmente dalle mani del Maestro Luigi Grima. Un’esibizione di grande impatto che non può che suscitare ammirazione. A volte è la musica l’ago necessario a intrecciare i fili del sentimento.
Silvia Barbato