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In occasione della celebrazione della memoria liturgica di San Giuseppe Moscati, NarteA domenica 17 novembre ha proposto l’itinerario teatralizzato “Giuseppe Moscati, un uomo tra fede e scienza”. Partendo da piazza del Gesù Nuovo si sono attraversati i luoghi entro cui operò il Medico Santo.
Matteo Borriello, sempre più bravo, ha guidato la visita teatralizzata, che è terminata presso il Museo delle Arti Sanitarie. I medici volontari dell’Associazione Il faro d’Ippocrate, hanno poi condotto gli ospiti negli ambienti in cui operò San Giuseppe Moscati.
L’associazione culturale NarteA fa rivivere, attraverso un racconto storico e teatralizzato, la vita di Giuseppe Moscati, portandolo in scena nei luoghi dove realizzò i due fuochi della sua esistenza: la cura disinteressata dei poveri e la ricerca scientifica, attuando un concreto equilibrio fra scienza e fede cattolica.
Un itinerario che dalla chiesa del Gesù Nuovo si è poi diretto verso la zona delle cliniche universitarie, costruite all’inizio del Novecento, per sortire in vico San Paolo — zona del fondaco —, che fu focolaio di colera, spesso visitato dallo stesso Moscati.
Nel raccontare la storia e la vita di Giuseppe Moscati, uomo, medico e santo non si può fare a meno di pensare che la sua fu una vita spesa per la medicina e per la cura dei più bisognosi, a servizio della scienza e della carità cristiana.
Morto a 47 anni, Moscati fu amato e apprezzato per la sua devozione al lavoro e ai pazienti, che curava senza distinzioni: “Oggi Napoli ha perduto un grande medico, ma i poveri hanno perso tutto”, così viene comunicata la notizia della morte di un medico destinato ad essere ricordato per l’eternità.
Improvvise e istantanee, le apparizioni degli attori (Raffaele Ausiello, Peppe Romano e Katia Tannoia) che teatralizzano stralci di vita del medico napoletano, sorprendendo ed emozionando, come sempre, il pubblico.
Paola Improda