Aversa, Premio Bianca d’Aponte, prima serata della XV edizione

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foto Giuseppe Panza

 Venerdì 25 ottobre, tra le luci soffuse del Teatro Cimarosa di Aversa, si è svolta la prima serata della XV edizione del Premio Bianca d’Aponte. Come da tradizione, la vincitrice della scorsa edizione sale sul palco per inaugurare queste due serate all’insegna del cantautorato femminile, così Francesca Incudine ci canta “La voce della forza”, meravigliando ancora una volta il pubblico col suo dialetto siciliano.

Carlotta Scarlatto e Ottavio Nieddu ci presentano, anche quest’anno, la meravigliosa serata e le dieci finaliste, che salgono sul palco una ad una, portando una canzone non in gara, per farsi conoscere meglio dagli spettatori e dalla giuria.

La prima a salire sul palco è Cristiana Verardo, viene da Lecce ed è laureata in jazz, la sua canzone, intitolata “Il tuo nome” parla di come l’amore possa diventare sofferenza, diramandosi in varie forme del dolore, che bisogna accogliere, sperando poi vada via.

È poi Chiara Bruno da Palermo ad incantarci con la sua canzone “Il filo d’Arianna”, con sprazzi di siciliano che rendono il tutto un po’ più magico.

La Tarma è Marta Ascari da Reggio Emilia, già produttrice di colonne sonore per videogames, film, spot pubblicitari, ci fa ascoltare “È l’amore che muove tutte le cose”, accompagnata al piano dal maestro Alessandro Crescenzo, la sua voce calda sembra abbracciare il pubblico.

Arriva il momento poi della più giovane artista di quest’edizione, Rebecca Fornelli da Bari che, sola sul palco con la sua chitarra, ci suona “Memorie di un inetto” dove racconta la storia di questo ragazzo, che nonostante i giudizi sgraditi e i sogni infranti, è fiero della sua vita normale.

Jole (Jolanda Virgilio) da Manfredonia ci porta “Il respiro di un gigante”, riempie il teatro con la sua voce, colpendo l’anima degli spettatori.

È il turno di Lamine, che altri non è che Viviana Strambelli da Trapani, che nasce come attrice, avvicinatasi poi al mondo della musica, “Non è tardi” è la sua canzone dal gusto innovativo che ha entusiasmato il pubblico.

Giulia Ventisette da Firenze ci fa ascoltare “Mio fratello”, accompagnata da piano e chitarra, tocca i cuori di chi l’ascolta.

Martina Jozwiak da Ancona ci propone “Vivi” la sua canzone dal retrogusto di funk italiano, distaccandosi dalle sue composizione solitamente in inglese.

Arriva poi Chiarablue da Rieti che ci diverte con “Dinosauri”, accompagnata da chitarra e contrabasso, riportandoci ad un’era ormai estinta.

L’ultima delle finaliste a salire sul palco è Eleonora Betti da Arezzo, che suonando il piano, accompagnata da chitarra, ci emoziona con “Anche se non vuoi mai”.

Dopo aver conosciuto e ascoltato tutte le finaliste, è il momento che siano gli ospiti ad appropriarsi del palco.

Il primo ospite, per la prima volta sul palco del Bianca D’aponte, è Gabriele Avogadro. Egli, giovane cantautore milanese, è cresciuto in una casa piena di musica e ha voluto far ascoltare al pubblico due brani inediti del suo nuovo progetto, “Gli ultimi giorni di agosto” è uno dei due brani particolari, suonati con chitarra e cajon.

L’emozione dilaga tra il pubblico quando entra in scena Giuseppe Anastasi, amico del premio e amico di Bianca, con la quale ha condiviso gli studi e tante serate. Giuseppe ci fa ascoltare un brano toccante in siciliano “Cosa vostra” e, unendo la sua voce a quella di Carlotta Scarlatto emoziona gli ascoltatori con “Un miracolo incredibile”.

La serata all’insegna della buona musica e soprattutto del cantautorato femminile, continua con Pilar, artista sentimentale ed irriverente che unisce la musica d’autore al jazz e alla world music, stupisce il pubblico con un pezzo sulla dualità dell’essere umano, diviso “A metà” e commuove l’intero teatro con la canzone, dedicata al figlio “Il suono che fa l’universo”.

Le sorprese continuano con Tony Canto che porta al d’Aponte la sua musica a cavallo tra la tradizione siciliana e quella brasiliana. Il maestro e direttore artistico del Premio, Ferruccio Spinetti lo accompagna al contrabasso nei primi due brani, per poi lasciare lo spazio a Kaballà e Francesca Incudine, completando questo trio siciliano che intona “Tramonto dell’occidente” come tributo a Franco Battiato.

A concludere la serata, salgono sul palco le meravigliose Cristina Donà e Ginevra de Marco, ex madrine di questo premio, che hanno raccontato al pubblico, tramite le loro canzoni, la loro amicizia e il loro nuovo album.

La prima serata è stata piena di emozioni ed entusiasmo, che continueranno anche stasera, con nuovi ospiti e la possibilità di ascoltare le canzoni portate in gara dalle finaliste. Inoltre, avremo il piacere di risentire una delle canzoni di Bianca, cantata dalla madrina di questa edizione, Tosca.

 

 

Maria Anna Mazzei

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