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“Perché il Jazz a scuola? Come fare/pensare il jazz a scuola? Cosa fare di jazz a scuola? Chi fa jazz a scuola?”
Domande che racchiudono una molteplicità di risposte, proposte, idee che hanno animato discussioni, confronti e dibattiti, da cui sono nate le Linee guida Dell’Associazione Il Jazz va a scuola e che sono state l’oggetto dell’Assemblea Nazionale che si è svolta sabato 21 settembre 2019 presso La Casa del Jazz a Roma.
Presieduta da Ada Montellanico e collegata alla Federazione “Il jazz italiano” presieduta da Paolo Fresu, a distanza da circa un anno dalla sua fondazione l’Assemblea ha accolto diversi soci attuali e potenziali pervenuti da ogni parte d’Italia.
I lavori del meeting hanno occupato l’arco dell’intera mattinata e gran parte del pomeriggio, superando anche l’orario previsto di chiusura.
Si è fatto il consuntivo di quanto fino ad ora svolto e si sono affrontate tematiche scaturite da alcuni punti fermi: creare un protocollo d’intesa col MIUR e con le URS, farsi conoscere e crescere su tutto il territorio nazionale, mettere in atto una sorta di collante, ossia una rete di collegamento tra diverse associazioni di categoria (Jazz club, scuole, conservatori e dipartimenti di jazz), partecipazione a festival jazz.
Al contempo si sono condivise le iniziative e le esperienze messe in atto nelle scuole di ogni ordine e grado, dai nidi ai conservatori ed i relativi risultati conseguiti.
I lavori dell’Assemblea sono stati aperti dal Presidente Ada Montellanico, che oltre ai suo interventi ha svolto una funzione di moderatrice. Accanto a lei Mario Piatti, figura notevole dell’Associazione che si è premurato di comunicare, attraverso grafici frutto di un lavoro certosino, il bilancio di dati, cifre.
Molte sono state le testimonianze, le descrizioni e le proposte con interventi esaustivi che hanno toccato ogni aspetto del “Jazz va a scuola”: dalle motivazioni e i destinatari alle metodologie e la didattica, le attività, le ricerche, i materiali e la formazione.
Si è fatto un consuntivo della partecipazione a ben tre importanti festival jazz: Umbria Jazz, L’Aquila e Time In Jazz a Berchidda, documentati attraverso video che hanno mostrato brevemente orchestre di giovanissimi elementi, cori, laboratori, sperimentazioni e quant’altro.
Hanno così portato le loro testimonianze diversi associati tra cui Catia Gori, Sonia Peana, Enrico Strobino, Maurizio Vitali, Paola Pinchera, Massimo Nunzi, Felice Clemente, Albert Hera, Paolo Cintio, Paolo Damiani, Fabrizio Croce, Ugo Viola, Daniela Vellani.
Le tematiche affrontate sono state numerose, così come gli interventi.
Si è parlato dell’importanza dell’improvvisazione, della valorizzazione delle esperienze, del jazz come opportunità per stare insieme e valorizzare le diversità, dell’interplay, dell’interdisciplinarità, di composizione, di musica d’insieme, del stimolo all’ascolto e di qualsiasi forma di creatività. Si è data, inoltre, la possibilità di allargare il dibattito offrendo l’opportunità a chiunque di intervenire e partecipare e ciò hanno aperto nuovi e interessanti orizzonti, affrontando argomenti scaturiti dall’animata discussione.
L’assemblea ha favorito un proficuo e sereno confronto tra musicisti, docenti di musica, di strumento musicale e finanche di altre materie di scuole di ogni ordine e grado, dirigenti scolastici, maestri del Conservatorio, pedagogisti e tutte le figure professionali che operano sia nel campo artistico che didattico. Si spera così che tale confronto diventi anche un modello futuro di collaborazione attiva, interazione e integrazione tra le discipline che promuova progresso, attività stimolanti e di qualità nei diversi contesti educativi e formativi.
C’è stato inoltre un invito a presentare all’Associazione progetti compilati in un’apposita scheda che prevedano le attività, gli obiettivi, le finalità, i tempi di attuazione, gli strumenti e costi.
Si è riscontrato un positivo entusiasmo da parte dei presenti che credono in una scuola viva, creativa, innovativa, inclusiva e all’insegna della bellezza.
I diversi interventi, tutti molto interessanti e arricchenti, sono stati variegati, testimonianze importanti di una realtà vivace e propositiva con numeri che superano le aspettative e che fa ben sperare.
Un saluto gradito è giunto a viva voce anche da Paolo Fresu che ha fatto sentire anche da lontano la sua partecipazione intensa e notevole.
Sicuramente c’è tanto da fare, dai progetti alla formazione, ma i dati sono confortanti. Si spera in un sinergico lavoro di squadra che crei una proficua rete di comunicazione tra Associazioni di vario tipo: scuole, jazz club, conservatori, festival jazz, mondi diversi in cui con modalità svariate possano emergere risorse umane, potenzialità e diventare mattoncini di una società migliore, quella società in cui si parla la lingua universale della musica e che proprio per questo è all’insegna della pace tra i popoli.
Appuntamento dunque al prossimo Convegno Nazionale!
Daniela Vellani