Napoli, al TIN – Teatro Instabile Napoli, presenta “Serenata a ddoje voci”

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Sabato 25 maggio ore 20, TIN – Teatro Instabile Napoli Michele Del Grosso ospita il nuovo evento di NarteA “Serenata a ddoje voci”. In scena un ensemble formato da Marco D’Acunzo (chitarra), Pasquale Termini (violoncello), Mariano Penza (percussioni) e le voci di Marianita Carfora e Francesco Viglietti, ripercorreranno, in questo luogo magico — al centro di quel triangolo esoterico napoletano, dove la leggenda vuole che si trovino ben sette accessi ad un’altra dimensione — un repertorio che dà voce all’inesprimibile riposto nel tempio più segreto, il cuore. Replica domenica 26 maggio ore 19. Contributo di partecipazione 12 euro. Info e prenotazioni ai numeri 339 7020849 o 333 3152415.

Note musicali nel cuore magico del centro di Napoli, dove si trova attualmente il Tin (in vico Fico del Purgatorio ad Arco, 38), in un sotterraneo dello storico Palazzo Spinelli di Laurino, edificio quattrocentesco con cortile interno a pianta ellittica, l’unico esistente a Napoli. Il repertorio si configura come un vero e proprio “viaggio” di note e voci nella storia della musica napoletana, a partire dai suoi albori, dalle villanelle e dalle arie del XVII secolo.  In un percorso storico e musicale che va alla ricerca di quelle note e di quelle voci che hanno fatto vibrare gli animi, nascondendo segreti a volte inconfessabili, unioni inconsuete, passioni magiche come quelle che vibrano nel sottosuolo della Napoli esoterica. Lo spettacolo musicale, grazie alla fusione di melodie di plettri, voci e controcanti, farà vibrare nell’animo dei partecipanti le emozioni più sotterranee e pulsanti, quelle che scorrono nell’anima dei partenopei, come nel sottosuolo della città.

Ad ospitare l’evento, uno dei teatri più suggestivi della città: il TIN fu ricavato in quella che fu la stalla del palazzo nobiliare dei Principi Tarsia, e che prima ancora fu luogo di culto della Napoli bizantina, essendo parte di un antico Battistero. Il percorso proposto conduce in un luogo ricco di energie speciali. Lo spazio presenta infatti un’arena ellittica ipogea con gradinate, una singolare struttura radiale che suggerisce una precedente destinazione mistico-esoterica, con le pareti ad opus reticulatum che testimoniano l’origine remota dell’edificio. Un luogo unico, ricco di commistioni e spiritualità contrastanti, che restituisce l’anima più profonda e stratificata di Napoli. Quella da cui si origina anche la grande originalità della sua produzione artistica e musicale.

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