San Leucio, sold out e grande successo per Vivo Fest seconda serata della IV edizione

Views: 19

foto di Giuseppe Panza

Grande gradimento di pubblico per la seconda tappa del VIVO FEST, tenutasi il 25 gennaio, all’ Officina Teatro di San Leucio (CE).

Lo spettacolo ideato e diretto da Gennaro Vitrone con l’ausilio di Tonia Cestari, prosegue all’insegna della buona musica e delle grandi emozioni. Il target è sempre lo stesso: proporre  artisti e autori di origini campane, emergenti e non. Nella seconda serata si sono esibiti Michele Papale, Tonia Cestari e Giovanni Block, special guest. Momento molto intenso è stato anche il reading del libro “Di cosa parla veramente una canzone?” di Raffaele Calvanese.

La serata musicale ha avuto inizio con il brano  “Mentre la città si spegne” di Michele Papale. La sua musica è segnata da influenze cantautorali di tipo classico, con sonorità che ricordano artisti come Rino Gaetano o Paolo Conte. La sua voce, calma e pacata viene esaltata anche dalla complicità e bravura dei musicisti che lo accompagnano: ne sono la prova tutti i cinque brani eseguiti, grazie a Donato Tartaglione al contrabbasso, Ezio Bologna alla chitarra elettrica ed Emilio Merola al clarinetto. Infatti, si vive un momento di condivisione dove quattro amici , quattro musicisti suonano per l’amore e la passione che li lega alla musica,  davanti ad un pubblico pronto a conoscere e riconoscere i loro sentimenti e le emozioni in musica di Michele Papale.

La seconda ad esibirsi è Tonia Cestari, cantautrice casertana, che in occasione del Vivo fest presenta in anteprima il suo ultimo progetto “Senza destinazione”, il quale uscirà a breve, preceduto da un singolo omonimo. Senza destinazione è uno stato d’animo, uno smarrimento, a causa di una società che ci vuole diversi. Questo stato d’animo viene espresso dal primo brano che dà il titolo all’album. La Cestari regala un assaggio del suo primo album con una certa intimità, aiutata da un live in acustico. La commozione e l’emozione sono evidenti, ma dopo un primo imbarazzo, si scioglie e dimostra a tutti che il suo posto è lì, sul palco. Il pubblico ascolta attento ed entusiasta, Tonia Cestari emana allegria e gioia, allo stesso tempo è capace di trasmettere attraverso la sua musica e le sue parole la forte empatia che prova nei confronti del mondo che la circonda.

Dopo una breve pausa con la presentazione del libro di Calvanese, si dà spazio alla special guest Giovanni Block. Fin dall’inizio, il cantautore napoletano crea un legame con i presenti in sala, iniziando a dialogare e a scherzare sulle sue canzoni e sulla sua carriera. Block dimostra così di essere il ragazzo della porta accanto, quell’amico schietto e sincero a cui puoi chiedere sempre consiglio, ma è anche l’artista capace di rapire il pubblico, da solo con la sua chitarra, seduto su uno sgabello. Stabilisce un contatto che è difficile spezzare, lui è con il pubblico e tra il pubblico: durante il suo concerto fa staccare microfoni ed amplificatori ed esegue i brani in unplugged. Poi dedica un rispettoso omaggio a De André con l’esecuzione di “Un giudice” e “Bocca di rosa”, creando così una magica atmosfera interrotta solo dagli applausi del pubblico.

I brani che propone fanno riflettere sia col sorriso che  con commozione. La bravura di Giovanni Block è proprio in questo: è padrone del palco, sa come creare l’atmosfera giusta e catturare lo spettatore. Degno di grandi palchi, nella cornice di Officina Teatro non si è assistito ad un semplice concerto, bensì i presenti hanno toccato con l’ anima e il cuore la musica di Giovanni Block, con brani come “Il concarolo“, “Adda vení baffon”, “Sul”, “Preghiera” e tanti altri ancora,  perché non si è proprio risparmiato, ha donato al pubblico tantissime emozioni.
Block ha invitato tutti i protagonisti sul palco per un saluto finale e a rinnovare l’invito per il terzo appuntamento.

Roberta Fusco

Print Friendly, PDF & Email