Napoli, “Di Voce in Voce”: Francesca Rondinella coinvolge e arricchisce alunni di ogni età

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L’arte ed il talento di Francesca Rondinella non si smentiscono mai, anzi si arricchiscono di giorno in giorno grazie alle esperienze, al desiderio di condivisone, all’apertura verso il nuovo, facendo sempre tesoro delle antiche tradizioni.

Così, l’edizione 2018-2019 del concerto-lezione “Di voce in voce” dell’Associazione Antego e di Francesca Rondinella, con la direzione tecnica di Bruno Savino, collaudato con successo da anni e rivolto agli alunni di ogni età e di ogni ordine e grado scolastico, è ancora più intrigante, ricco e coinvolgente.

La bravissima poliedrica “cantattrice” e figlia, nipote, pronipote… d’arte, vulcanica, effervescente avvolge tutti i presenti nella sua carica di energia propulsiva, colorata, grintosa e di grande spessore culturale. La sua grande e generosa comunicativa è un esempio di bellezza morale e cattura magneticamente l’attenzione dei ragazzi, emoziona, insegna, diverte, apre la mente ed eleva moralmente.  Ha la capacità di scuoterli e allontanarli dall’appiattimento di un’attualità in cui purtroppo sempre più spesso il mondo virtuale predomina pericolosamente su quello reale, generando falsi valori che mortificano la cultura e i sentimenti.

Accompagnata al pianoforte dal virtuoso musicista, compositore e arrangiatore Giosi Cincotti, conduce per mano i ragazzi, e non solo, in un viaggio spettacolare e meraviglioso nella storia di Napoli attraverso tappe musicali che sono frutto di ricerche, studi e approfondimenti minuziosi.

Il percorso è arricchito da un prezioso supporto iconografico, per cui man mano che si attraversano “di voce in voce” e cronologicamente i periodi salienti della storia della città, scorrono su un grande schermo artistiche fotografie, illustrazioni, immagini di opere d’arte di Enrico Grieco.

Si parte dalla fondazione della città sull’isola di Megaride con riferimento alle sue diverse leggende tra cui quella della sirena Partenope che avrebbe dato l’imprinting del canto alla città.

Via via si passeggia nel tempo tra canzoni, poesie, racconti, aneddoti, balli, coinvolgenti lezioni di canto approcciate in modo estemporaneo, ma ben strutturato che stimolano l’ascolto, invitano al ritmo e consentono ai ragazzi di imparare e divertirsi al contempo.

Si attraversano così i secoli fin dal 1200 e via via si giunge al’900. Sul lungo percorso s’incontrano strumenti musicali, giochi, eventi storici, villanelle, copielle, feste come la Piedigrotta, riferimenti storici alle svariate dinastie che si sono succedute nella città di Napoli, dai Normanni agli Svevi, dagli Angioini agli Aragonesi, dai vicereami spagnoli ai Borbone, il tutto colorato dalle espressioni poetiche e musicali, soffermandosi anche sulla valenza della lingua napoletana.

Ed è così che con maestria e passione l’artista entra nelle corde dei presenti con la sua voce viscerale, dal timbro forte e caldo ed interpreta canzoni significative, belle, note e meno note: Sto core mioTe voglio bene assaiePianefforte ‘e notte, ‘E spingule fransese, Marechiaro, una fusione di brani come MichelemmàCicerenella e Lo Guarracino, ed una di tammurriate coinvolgimenti, l’immancabile Tammurriata nera, un omaggio al grande Renato Carosone con Caravan Petrol‘O SarracinoTu Vuo’ fa’ ll’Americano, famose canzoni dedicate al caffè come ‘Na tazzulella ‘e caffèDon Raffaè e, dulcis in fundo Napul ‘è solitamente eseguita in modo corale con la suggestiva oscillazione di cellulari illuminati. Interessanti sono anche le letture di testi di Federico II, Giovanni Boccaccio e i toccanti versi di Guaglione di Viviani, preceduti da una presentazione di giochi di strada di altri tempi.

La lezione-concerto è, dunque, un’occasione importante, preziosa e allarga gli orizzonti culturali. Favorisce, attraverso la sua azione educativa, il superamento di pregiudizi razziali che purtroppo oggi stanno sempre più facendo sentire la loro pericolosa intrusione nella società. Inoltre la sua accoglienza promuove l’inclusione e consente altresì ai ragazzi di esprimersi con domande e interventi.

 

Daniela Vellani

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