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Mercoledì 28 Novembre presso la fattoria sociale “Fuori di zucca”, presentazione del “pacco” natalizio coi prodotti dei beni confiscati, con il fondatore di Libera.
AVERSA – Dieci anni di follia. Mercoledì 28 novembre, presso la fattoria sociale “Fuori di Zucca”, associazioni, operatori sociali, istituzioni e cittadini attivi per festeggiare i dieci anni dell’iniziativa “Facciamo un pacco alla camorra”, il pacco-dono natalizio con i prodotti provenienti dai beni confiscati.
A partire dalle ore 11,00 e con la partecipazione del fondatore dell’associazione Libera don Luigi Ciotti, verranno ripercorsi i momenti e i risultati che hanno contraddistinto un lungo percorso di impegno civile per la promozione di un nuovo modello di sviluppo locale che, a partire dai beni confiscati, crea opportunità di lavoro per persone in difficoltà.
Tra le personalità che hanno già confermato la propria partecipazione anche il Presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra e il Vescovo di Aversa Mons. Angelo Spinillo.
Saranno inoltre presenti i soci della Nuova Cooperazione Organizzata – consorzio di cooperative sociali che gestisce l’iniziativa – e i referenti del Comitato don Peppe Diana, promotore dell’iniziativa in collaborazione con l’associazione Libera e il movimento Cittadinanzattiva.
“Facciamo un pacco alla camorra è una rivoluzione non solo economica, ma soprattutto culturale: riprendere in mano la propria vita e cambiare la società che ci circonda. Non è stato un percorso facile, e c’è ancora tanto da fare, ma in questi anni abbiamo avuto la fortuna di avere al nostro fianco tante persone che ci hanno sostenuto, dato coraggio e indicato la strada. Sono dieci anni, sono dieci anni di follia, perché se la follia della criminalità ha distrutto il nostro territorio, solo un percorso altrettanto folle ma di cooperazione e giustizia poteva darci la possibilità di riscattarci” commenta Giuliano Ciano, presidente della Nuova Cooperazione Organizzata.
L’iniziativa. Facciamo un pacco alla camorra è un pacco-dono natalizio di prodotti agroalimentari realizzati, a partire dai beni confiscati alla camorra con l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Confetture, sott’oli, confezioni di pasta, bottiglie di vino… sono espressione concreta e tangibile di una filiera di agricoltura sociale sana, biologica, etica ed inclusiva.
Vuole essere una risposta ironica alle tante “fregature” ricevute negli anni dalla criminalità organizzata, dalla malapolitica, dal malaffare. Se “fare il pacco”, a Napoli e in Campania, significa dare una fregatura, prendersi gioco di qualcuno, Facciamo un pacco alla camorra è, invece, un’idea di riscatto del territorio, uno strumento attraverso cui la società civile può immaginare se stessa a capo di un processo di cambiamento e di riscatto.
Dopo la festa organizzata ad Aversa, “Facciamo un pacco alla camorra” proseguirà con il suo tour di cene con i prodotti realizzati sui beni confiscati che, dopo aver toccato Bacoli (Na), Camposampiero (PD), Zugliano (UD) e Morciano di Romagna (RN), farà tappa anche San Lazzaro di Savena (BO) il 12 dicembre, a Novellara (RE) il 13 dicembre, a Cento (FE) il 14 dicembre, a Milano il 15 dicembre, a Casciago (VA) il 16 dicembre.