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In una serata bella, avvolta in un caldo vento profumato di autunno, il 27 ottobre 2018 si è svolta, nello storico Teatro Cimarosa, la serata conclusiva del fiore all’occhiello della città di Aversa, il Premio Bianca d’Aponte, concorso nazionale per cantautrici.
Vincitrice della quattordicesima edizione è stata Francesca Incudine, cantautrice siciliana già presente alla scorsa edizione, che con Quantu stiddi, ossia Quante stelle, una canzone bella, originale, vivace, completa, dal testo interessante e in gran parte in dialetto, ritmata al suono del tamburello abilmente percosso da lei stessa, inframezzata da un raffinato clarinetto e presentata con notevoli capacità espressive e grande presenza scenica, ha letteralmente ammaliato il pubblico. Il riconoscimento le è stato conferito dalla madrina Simona Molinari.
La vincitrice, in ex equo con Irene, che con la canzone Call center ha vinto anche il premio per la migliore composizione, si è aggiudicata anche l’ambito premio della critica “Fausto Mesolella” consegnato alle due artiste da Enrico de Angelis.
Giulia Pratelli con Non ti preoccupare ha conquistato il premio per il miglior testo, mentre Meezy, la finalista più giovane, ha ricevuto dalla splendida Brunella Selo il premio per la migliore composizione. Quest’ultima con Temporale, ha ottenuto anche il premio “’Na stella” e quello della Rai Radio-Live e Rai Italia, assieme a Kim, la cantautrice padovana che con Un cane e una moglie, ha conseguito anche il premio Soundinside Basement Records, consistente nella realizzazione di un video live in studio.
Chiara Raggi, con Lacrimometro ha ottenuto il riconoscimento offerto da Mariella Nava, ossia il premio Suoni dall’Italia.
Ciascuna finalista ha ricevuto una targa di partecipazione.
Ma ripercorriamo la serata magica. Questa è stata aperta da una performance di grandissima qualità eseguita dal nuovo direttore artistico Ferruccio Spinetti assieme al pianista Giovanni Ceccarelli e al batterista degli Avion Travel Mimì Ciaramella. La loro musica, caratterizzata da raffinatezza, talento e un pizzico di jazz, è stata un omaggio a Fausto Mesolella la cui presenza luminosa, assieme a quella di Bianca d’Aponte, musa ispiratrice del premio, si è avvertita durante le due serate.
Ottavio Nieddu, in tandem con Carlotta Scarlatto, ha condotto la kermesse. I due con grande professionalità e finezza hanno innanzitutto dato la giusta attenzione a ciascuna finalista con brevi biografie e presentazioni, per poi inframezzarsi con garbo tra i numerosi e graditi ospiti.
Le dieci finaliste si sono esibite, mostrando ciascuna talento e peculiarità: Kim con Un cane e una moglie, Argento con Goccia, Chiara Raggi con Lacrimometro, Giulia Pratelli con Non ti preoccupare, Chiara Ragnini con Un angolo buio, Meezy con Temporale, Francesca Incudine con Quantu stiddi, Elisa Raho con Bello, Roberta De Gaetano con Va tutto benissimo e Irene con Call center.
Ad accompagnare gli artisti, come sempre, il M° Alessandro Crescenzo con il gruppo musicale da lui diretto.
Alla serata, come sempre, non sono mancati gli ospiti, artisti di fama e di altissimo livello. Bruno Marro, scrittore e compositore e dalla carriera ricca ha dedicato la sua performance dal sapore vagamente rock a Paolo Corsi.
L’immancabile cantautrice Mariella Nava come sempre ha emozionato con le sue canzoni e questa volta è stata accompagnata dal talentuoso ed eclettico Sasà Calabrese al contrabbasso. Questi, poi, ha interpretato con trasporto e accompagnandosi al piano, la canzone Uomo nuovo, tratta dal suo primo album nelle vesti di cantautore, Conserve.
Carlo Marrale, fondatore dei Jet e dei Matia Bazar, oltre che con grande professionalità e bravura, anche con delicatezza e grande eleganza ha regalato momenti di grande coinvolgimento, trascinando il pubblico con le celeberrime Stasera che sera, Per un’ora d’amore e una canzone scritta con Bruno Lauzi. Il famoso artista ha aperto la seconda parte del premio con Vacanze romane eseguita assieme a Ferruccio Spinetti, Mimì Ciaramella e Giovanni Ceccarelli.
La serata è proseguita con altre emozioni e interventi notevoli. È stata la volta di Rosanna Casale che si è esibita in duetto con Kabalà. I due, insieme a Spinetti, Ciaramella e Ceccarelli, hanno creato un’atmosfera suggestiva con una canzone siciliana del ‘700 resa famosa da Rosa Balistreri.
Dalla Sicilia si è passati alla Sardegna con la magica presenza di Elena Ledda. La famosa artista, dalla voce potente e dal timbro caldo e intenso, ha donato due canzoni, tra cui una meravigliosa interpretazione in sardo della Ninna Nanna di Bianca d’Aponte.
L’atmosfera è cambiata con Joe Barbieri che con le sue performance ha portato un raffinato tocco di jazz, blues e swing.
Si è, quindi, giunti al momento atteso della madrina, Simona Molinari. La bravissima artista con garbo e gentilezza ha instaurato subito un feeling col pubblico e, malgrado la “tracheite”, è stata strepitosa sia nell’interpretazione della canzone di Bianca Il bagarozzo re, originale e geniale come tutto il suo repertorio, sia nel suo successo La felicità vivace, swing, durante la quale non sono mancate improvvisazioni jazz.
Con le premiazioni si è conclusa l’edizione del Premio, la prima “dell’era Spinetti”. Gaetano d’Aponte, visibilmente emozionato e soddisfatto con la squisitezza e la simpatia che lo contraddistinguono nell’affermare scherzosamente “ho rotto il ghiaccio”, è già proiettato verso la nuova edizione a cui incomincerà subito a lavorare assieme alla moglie Giovanna Vitagliano, a Gennaro Gatto, definito dal compianto Mesolella, l’anima del Premio e a tutto lo staff dell’associazione.
Appuntamento, dunque, alla quindicesima edizione!
Daniela Vellani
In allegato il link del reportage della serata finale a cura di Giuseppe Panza