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Parte la settima edizione de Il Teatro cerca Casa – la rassegna di spettacoli in appartamento ideata e diretta da Manlio Santanelli, organizzata da Livia Coletta e Ileana Bonadies – che prosegue il tour di spettacoli itineranti sui palcoscenici domestici conquistati nel corso di sei anni di attività teatrale.
Nella stagione 2017/18 sono stati circa 25 gli appartamenti che hanno aperto le porte all’arte della scena, accogliendo più di2000 spettatori per 45 recite complessive in tutta la Campania e trasformando in teatro, nel corso delle stagioni precedenti, circa 200 salotti, distribuiti tra Napoli, Caserta, Salerno e le loro province, in rete per un vero e proprio circuito di palcoscenici alternativi.
«Ora siamo giunti al settimo anno, che passa per essere l’anno della crisi di tutti i legami, e dunque anche di quello nostro con pubblico e attori», spiega il direttore artistico Manlio Santanelli e continua: «La prossima stagione sarà un vero e proprio banco di prova. La parola crisi ha al suo interno la stessa radice del termine critica, per cui ci prepariamo ad affrontare una possibile messa in discussione di tutto il nostro progetto. In parte ciò è stato già fatto quando abbiamo deciso quali spettacoli far rientrare nella stagione 2018-19: questa crediamo sia la stagione teatrale che ci somiglia di più. Abbiamo puntato sul teatro di parola, assecondando la nostra vocazione, ma anche andando incontro alle esigenze del pubblico, di cui in questi anni siamo stati attenti a scoprire i gusti girando di casa in casa: un pubblico che un po’ ci siamo anche inventati noi. Sicuramente rispetto a quando abbiamo iniziato il nostro tour negli appartamenti, circa sei anni fa, molte cose sono cambiate. Innanzitutto è cambiata la situazione dei teatranti. Il teatro all’epoca viveva una crisi più profonda di quella che vive oggi, e il progetto nacque per aiutare gli artisti nei periodi di magra. Fortunatamente il teatro sta uscendo da questa situazione di stallo e quindi l’effettiva esigenza di lavoro per i teatranti è un obiettivo del nostro progetto che in tal senso si è relativizzato. Intanto resta fermo l’impegno a cercare, conquistare e soprattutto formare, un nuovo pubblico per il teatro. Obiettivo che ci appassiona moltissimo. E quindi le nostre scelte di quest’anno rispecchiano soprattutto questa necessità. A tal fine proponiamo spettacoli come “Polveri condominiali” di Franco Autiero, artista strappato alle scene anzi tempo, che vorremmo far conoscere, approfittando del decennale della sua prematura scomparsa. E poi ci sarà molta letteratura. Il Teatro cerca Casa nasce come una costola del nostro salotto letterario “Quinta di copertina” e il nostro pubblico risponde sempre con grande entusiasmo alle messe in scena che prendono le mosse da adattamenti di testi non teatrali. Per questo abbiamo richiamato un grande narratore come Paolo Cresta, con noi sin dagli esordi, che realizzerà insieme a Carlo Lomanto uno “Spoon River” d’appartamento; mentre Enzo Salomone sarà la voce di “Bartleby, lo scrivano” di Melville. Inoltre abbiamo chiesto ad un attrice eclettica come Caterina Pontrandolfo di realizzare un nuovo lavoro su Alda Merini per il decennale della morte della poetessa, ed è nata così l’idea di portare in scena il suo delicato “Magnificat”. Insomma restiamo in continuo dialogo col nostro pubblico, sperando di poter far conoscere loro tutto quello che ci appassiona del teatro. Abbiamo non solo aperto le porte, ma abbattuto le pareti, facendo conoscere quello che c’è prima e dopo la scena, ascoltando sempre le sollecitazioni di chi siede in platea nei nostri salotti teatrali. Questa ci sembra la parte più bella, ed è quella su cui insisteremo, per comprendere meglio come far proseguire il nostro progetto, ma molto dipenderà anche dalla risposta che il pubblico riserverà quest’anno alle nostre scelte artistiche».
La settima stagione prevede dodici nuovi titoli in cartellone e tre ritorni dalle passate edizioni, a cui si aggiungono, per iniziare, tre eventi speciali in data unica, per un totale di diciotto spettacoli che portano in scena rappresentazioni di nuova drammaturgia, adattamenti dalla letteratura e naturalmente la musica.
Si parte con un’anteprima di stagione domenica 23 settembre, presso il Complesso monumentale di San Nicola da Tolentino (gradini San Nicola Da Tolentino 12 – Napoli). L’appuntamento è previsto alle ore 17.15 per la visita guidata al sito, cui seguirà lo spettacolo “In origine fu Voragine”, con Maurizio Capone e Antonello Cossia, un lavoro che conduce alla scoperta del mito antico, tra memoria, oralità, suoni, tradizione e percussioni, per un racconto tra parole e musica che risale fino alle radici della nostra civiltà occidentale.
Tra gli spettacoli di nuova drammaturgia, “Polveri condominiali” di Franco Autiero, portato in scena, nel decennale della scomparsa dell’autore, da Gina Perna, accompagnata dalle musiche eseguite dal vivo al contrabbasso elettrico da Fulvio Di Nocera, per la regia di Tonino Di Ronza, mentre un grande successo della prima edizione della rassegna, “La solitudine si deve fuggire”, testo di Manlio Santanelli, interpretato da Federica Aiello, conosce una nuova versione con la regia dell’autore.
Non manca il teatro civile, con Mirko Di Martino che presenta “Il fulmine nella terra – Irpinia 1980”, interpretato da Orazio Cerino, dedicato alla vicenda del sisma del 1980, che ricostruisce l’atmosfera di quegli anni segnati dalla catastrofe improvvisa. Come sempre attenzione è riservata alle proposte dei giovani tra cui quest’anno è stato scelto lo spettacolo di Fabio Pisano,“Vetiver – Essenze di una profumiera”, liberamente ispirato alla figura di Mona di Orio, interpretata da Melania Esposito. Ancora, Gioia Miale e Antonio D’Avino portano in scena “Piccoli crimini coniugali” di Éric-Emmanuel Schmitt, tra gli autori teatrali più rappresentati sui palcoscenici di tutta Europa, e ritorna dalla passata stagione il lavoro scritto e diretto da Michele Danubio, “Il posto di un altro”, un giallo domestico ideato appositamente per la rassegna di Santanelli, che vede in scena, oltre allo stesso Danubio, Laura Borrelli e Stefano Jotti.
Lo stesso Stefano Jotti ripropone il suo spettacolo “La fondazione”, testo di Raffaello Baldini, che ha debuttato al Teatro cerca Casa con grande successo nel corso della passata stagione.
Nell’edizione 2018-19, grande attenzione sarà riservata alle messinscena tratte dai testi letterari, partendo dal “Magnificat” di Alda Merini, che Caterina Pontrandolfo realizza nella versione teatrale su invito della direzione artistica della rassegna, in occasione del decennale della scomparsa della poetessa. Doppia è la proposta letteraria presentata da Enzo Salomone, che presterà voce al capolavoro di Melville “Bartleby, lo scrivano” e, per uno speciale evento natalizio, all’opera della scrittrice fiorentina Benedetta Cibrario, autrice de “Lo Scurnoso”, opera in cui ricostruisce, grazie ai racconti della famiglia d’origine, le vicende legate ad un pastore di raffinatissima fattura, la cui storia è sospesa tra la Napoli barocca e quella contemporanea. Un gradito ritorno quello del duo composto da Paolo Cresta e Carlo Lomanto protagonisti di “Spoon River”, l’antologia di Edgar Lee Masters che prende corpo per la scena attraverso la voce recitante di Cresta e le suggestioni sonore realizzate da Lomanto, che ricostruiranno l’atmosfera della famosa collina degli epitaffi parlanti.
Anche la musica sarà grande protagonista della stagione 2018-19 de Il Teatro cerca Casa: Carlo Lomanto (voce e chitarra) insieme a Beatrice Valente (voce e contrabbasso) propone “Strings Duet”, un omaggio ai gradi songwriter americani, da George Gershwin ad Henry Mancini; Maurizio Murano porta in scena il teatro-canzone di Giorgio Gaber con “Anch’io mi chiamo G.”, accompagnato alle chitarre da Michele Bonè, curatore anche degli arrangiamenti musicali; mentre Antonella Morea interpreta “Sinnò me moro. Canzoniere della Mala”, un percorso musicale e teatrale che ripercorrere le espressioni di vita ai margini e delittuose trame di malavita. Dalla passata stagione confermata “La nota stonata. Vita breve e coerente di Luigi Tenco”, soggetto, testo e ideazione scenica di Stefano Valanzuolo con Massimo Masiello e Mariano Bellopede, anche curatore degli arrangiamenti, alle tastiere.
Gli spettacoli andranno in scena a partire dal prossimo 1 ottobre quando a inaugurare la stagione sarà, a casa Santanelli a Napoli (ore 18), “Anch’io mi chiamo G.” con Maurizio Murano, Michele Bonè e Gennaro Esposito. Si prosegue a Portici, a casaBonadies, il 5 ottobre (ore 20.30) con Paolo Cresta e Carlo Lomanto in “Spoon River”; il 14 ottobre (ore 18) a La Fabbrica del divertimento di Ercolano con Alessio Arena (voce e chitarre) e Arcangelo Michele Caso (violoncello) con “La sirena di New York – Vita e mito di Gilda Mignonette”, evento in data unica. Il 28 ottobre (ore 18), nel salotto di casa Zoppoli a Bagnoli, in scena “Eco di Megaride” con Gianfranco Coppola (contrabbasso) e Zena Rotundi (arpa), anche questo un evento speciale, realizzato in data unica; mentre il 5 novembre al Vomero (ore 18) in programma “La solitudine si deve fuggire”, scritto e diretto da Manlio Santanelli, con Federica Aiello.
Continua anche il progetto culturale “In verità, in verità vi dico… Incontri ravvicinati di teatro”, che nella passata stagione ha condotto nei salotti del circuito de Il Teatro cerca Casa grandi nomi del teatro, permettendo agli spettatori della rassegna di conoscere da vicino i mestieri dello spettacolo. Il ciclo di incontri con personalità di spicco del mondo del teatro va incontro all’opera di formazione del pubblico che Il Teatro cerca Casa ha avviato sin dalle origine dell’operazione e che resta lo scopo principale della rassegna diretta da Santanelli. Tra gli ospiti che hanno già preso parte al progetto, l’attrice Isa Danieli, il direttore di scena Gigi Esposito, il direttore artistico del Teatro Mercadante di Napoli Luca De Fusco e Paolo Coletta, musicista per il teatro. Il titolo scelto per il progetto richiama l’idea di una confessione importante da realizzarsi nel corso di incontri faccia a faccia che gli artisti regaleranno al pubblico del Teatro cerca Casa quando si troveranno nei paraggi. Per questo motivo le date non sono ancora fissate, ma restano sospese al passaggio a Napoli degli artisti coinvolti.
Come ogni anno, Il Teatro cerca casa assegna i premi ai due spettacoli che si sono distinti maggiormente nel corso della precedente stagione. Il premio biglietto d’oro, assegnato allo spettacolo che ha più incontrato il gradimento del pubblico, quest’anno va a “La nota stonata – Vita breve e coerente di Luigi Tenco” con Stefano Valanzuolo, Massimo Masiello e Mariano Bellopede. Mentre il premio Il Teatro cerca Casa, scelto a discrezione della direzione artistica, è assegnato a Stefano Jotti, interprete e regista dello spettacolo “La fondazione” di Raffaello Baldini, un lavoro che si è distinto particolarmente per la profondità del testo e la qualità artistica della messinscena.