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A Napoli Roberto Giaquinto in Motion Beat Fest, un progetto musicale che fondendo culture diverse si proietta verso il futuro con la consapevolezza del passato.
Un concerto raffinato e di altissimo livello, espressione dell’interessante progetto innovativo del M° Roberto Giaquinto, ha concluso il workshop musicale Motion Beat Fest presso la Camp Academy, di improvvisazione ritmica, jazz e musica d’insieme, che con un nutrito staff di insegnanti provenienti dagli Stati Uniti, ha coinvolto diversi studenti e appassionati di musica fra Napoli e Siena.
L’evento, tra i concerti organizzati da Alberto Bruno (presidente dell’associazione Live Tones) e Ornella Falco nell’ambito di Summer Live Tones 2018 e inserito nella programmazione di Estate a Napoli indetta dall’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, si è svolto sabato 28 luglio 2018 presso il Chiostro di San Domenico Maggiore.
Al cospetto di un pubblico numeroso e attento, si sono esibiti, assieme all’ideatore del progetto Roberto Giaquinto alla batteria, le vocalist Erin Bentlage e Eleni Arapoglou, il sassofonista Daniel Rotem, il chitarrista Mike Bono, il pianista Christian Li e Il contrabbassista Jared Henderson: un ensemble di musicisti statunitensi di origini diverse ( Israele, Argentina, Italia e Grecia) che con le proprie peculiarità ha offerto un meraviglioso e gustoso cocktail di suoni sconfinati.
Dopo la presentazione e i ringraziamenti di Alberto Bruno rivolti a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento tra cui Valerio Silvestri e Loredana Lubrano, la musica è diventata la magica protagonista della serata.
Attraverso una sequenza variegata e fluida i musicisti hanno eseguito composizioni originali di Motion Beat. Il brano di apertura, scritto da Roberto Giaquinto, ha subito avvolto ed emozionato il pubblico, immergendolo in una dimensione di musica di altissima qualità. La fusione delle varie sonorità degli strumenti e dei cori, la tecnica ineccepibile, la melodia, l’armonia e il ritmo a momenti incalzante, sono stati l’espressione non solo di talento e grande professionalità, ma anche di un interplay saldo e sinergico. Non sono mancate improvvisazioni interessanti durante le quali ciascun artista si è espresso.
Le atmosfere, impostate spesso da intro suggestive del piano, del sax tenore e della batteria, passavano da momenti soft a momenti vivaci e briosi.
Si è trattato di musica duttile, in progress, moderna e aperta, innovativa, non convenzionale, specchio della realtà odierna, elegante e raffinata, a tratti new age, dal sound che “dato l’eterogeneo background culturale dei musicisti, è una perfetta rappresentazione del melting pot tipico della grande metropoli di New York, con i suoi colori e le sue sfaccettature sempre in mutamento … un sound tutto nuovo, risultato di un’instancabile e appassionata ricerca in cui il “beat” e l’improvvisazione hanno un ruolo predominante; un mix fra folclore, jazz della tradizione americana e sonorità del jazz più contemporaneo e sperimentale…”.
Roberto Giaquinto, visibilmente soddisfatto, nel ringraziare calorosamente i presenti, tra cui organizzatori, familiari, studenti ed il suo maestro Luciano Nini, ha salutato dando appuntamento all’anno prossimo per proseguire un discorso già iniziato l’anno scorso presso il Museo Archeologico di Napoli.
Daniela Vellani