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Testi ricchi, dalle tematiche interessanti e invitanti alla riflessione, musica variegata, creatività, talento, il passato, dal punto di vista sociale e artistico, che plasma il presente e si proietta verso il futuro, sono solo alcuni degli ingredienti del secondo album recentemente pubblicato (Isola Tobia Label) del poliedrico cantautore campano hUMANOALIENO, al secolo Macs Villucci, intitolato, appunto, hUMANOALIENO 2, (produttore artistico Cristiano Santini (Disciplinatha, Consorzio Produttori Indipendenti, Dischi del Mulo).
Al progetto hanno partecipato diversi musicisti che si sono avvicendanti nella successione dei brani: naturalmente l’autore Macs Villucci (HUMANOALIENO) chitarre, basso, tastiere cori, sonorizzazioni e campionamenti, Maurizio Conte, batteria, Alfredo Iannelli, piano e mellotron, Silva Bedmar, sax, Michele Finelli, piano, Alberto D’Ari, tastiere e cori, Franz Miele, basso, tastiere e cori, Enrico Sciaudone, chitarra elettrica e cori, Paolo Scotti, batteria, Angelo Apicerti, percussioni, Cristiano Santini, chitarra acustica, Lino Muoio, chitarra acustica e mandolino, Claudio Borrelli, chitarra elettrica e acustica, Antonio Perrillo, percussioni, Paolo Scotti, batteria e Gianluca Varone, sax.
Inno Italieno, Gramsci, L’Elastico, Non Siamo Soli, Ballad Of Spring, Sembianze, Disincanto, Latex, Ombrenere, Se Io Lavoro (A. Pagliuca-A. Tagliere) (cover del pezzo de Le Orme, band di riferimento per l’autore) e L’Astronave sono i titoli delle undici canzoni di Villucci contenute nell’album. Ciascuna presenta una peculiarità nello stile, nell’esecuzione e nel testo.
Il fil rouge di esse è l’esistenza in tutte le sue sfaccettature e la fusione di umano e alieno che caratterizza il nome del progetto e si presta ad un ventaglio di interpretazioni e riflessioni. Si tratta di “canzoni d’amore e di lotta, immediate nella loro semplicità, dove l’ambivalenza tra uomo e alieno si fa strada nei testi.” (cit.)
L’album, che si apre con una singolare, emblematica e provocatoria interpretazione dell’inno di Mameli, è dunque una originale fusione di musica, poesia e letteratura, molto interessante per la varietà dei contenuti: impegno sociale, amore, indifferenza, voglia di libertà, alienazione, diversità, vita semplice, storia, economia, politica e speranza.
Variegato è anche il genere musicale. Il cantautorato si unisce al rock con la sua graffiante energia, al grunge (come nell’intro di Latex), alle ballad (come Ballad Of Spring) alla suggestiva new wave, al jazz, al progressive anni ’70 e alla psichedelia. Non mancano sperimentazioni avveniristiche ed è molto presente l’elettronica che, con effetti creati dal mellotron e dalle tastiere con echeggiamenti del sintetizzatore e che ricordano il Moog, immerge l’ascoltatore in suggestive dimensioni musicali emozionanti e oniriche come avviene in alcuni brani come tra cui “Non siamo Soli” e “Ombre nere”.
L’album si conclude con L’Astronave dal testo assai interessante in cui la ricerca della verità, e il primato dell’esistenza eliminano la differenza tra umano e alieno e il “senso delle cose è più vicino e, quando si fa sera, il superfluo mi appare lontano…”, con il lasciarsi trascinare dalla corrente ben rappresentato dalla voce raffinata del sax che si esprime nella seconda parte della canzone per poi dissolversi con lievi effetti elettronici che sconfinano in uno spazio infinito.
CREDITI ALBUM
Produced by Humanoalieno
Mixed & Mastered by Cristiano Santini
At Morphing Studio – Bologna (Italy)
Recorded by Fabio & Giovanni di Fusco
Ad Studio12 – Falciano del Massico (CE) (Italy)
Artwork by Enrico Sciaudone
Daniela Vellani