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Recentemente è stato pubblicato il cd “Acquazone” dell’omonima band fondata da Maurizio Saggiomo e Raoul Marconi, entrambi produttori e autori di testi, musiche e arrangiamenti.
L’ensemble è costituito da Linda Coppola, voce, Raoul Marconi, piano, tastiere, basso e cori, Raffaele Cardone, chitarre, bouzouki, el oud e mandolino, Maurizio Saggiomo, batteria percussioni, tastiere, programmazione, basso e cori.
Alla realizzazione del lavoro hanno preso parte in alcuni brani anche Cristiano Califano, chitarra, Roberto Giangrande, basso acustico, Maria Luisa Ragno e Andrea Sergio, cori addizionali.
Il progetto è molto interessante e il titolo nasce dall’emblematica fusione di Acqua e Zone, un gioco di parole che non solo fa pensare ad un temporale, ma diventa la metafora degli undici brani presenti, con testi intensi e significativi. La loro successione, legata dal fil rouge di Napoli, è un interessante percorso in cui si snodano tradizione, modernità, problematiche vecchie e attuali, sogni e speranze, voglia di cambiamento e rassegnazione. Fonte di vita e di purificazione, l’acqua, da quella della pioggia a quella marina, da quella delle fontane a quella delle lacrime, “bagna” diversi brani della compilation.
Molto bella è la copertina, ideata da Vasili Kolligri (VKS) : una cartina geografica dell’Europa che viene unita da interessanti e significative citazioni che introducono i contenuti interculturali presenti nel disco.
La musica è bella e variegata, dal sound ora frizzante e coinvolgente, ora raffinato e piacevolmente malinconico e si dipana attraverso sonorità diverse e mediterranee che nascono dalle molteplici esperienze degli autori e da una miscellanea di generi e stili musicali diversi: tradizione napoletana, jazz, blues, folk, pop, funky, fusion.
Le canzoni sono impreziosite dalla voce calda e dal timbro limpido e potente di Linda Coppola. La duttilità della cantante le consente di muoversi tra i diversi ritmi dando la giusta espressione, regalando suggestioni e immagini.
L’album si apre con Piazzetta Nilo, un brano che immediatamente coinvolge e immerge chi ascolta nel viavai del suggestivo luogo del centro storico di Napoli. Subito dopo, L’Acqua Ca ‘ Nfonne, tra le voci napoletane, è un vero e proprio invito alle danze popolari ed è eloquente il riferimento al “Muorz’ di “Nu ragno”, che richiama in mente la “tarantolata”. I suoni del mandolino, che omaggiano la napoletanità blues di Pino Daniele, abbracciano la bella voce della cantante e sfociano nella dolce melodia di Koinè, significativo termine che rimanda alla cultura ellenistica.
Il testo del brano successivo, Ca Nun Ce Fermammo, con i riferimenti alla miseria di bambini “senza luna, senza maglietta, senza certezze, senza scarpe, senza nisciuno” è un vero e proprio invito alla riflessione. Sonorità greche, grazie al bouzouky, fanno da sfondo a Libertà, altro invito alla riflessione sulle miserie umane, discorso che prosegue in Voglio ‘O Sole, brano dal ritmo vivace in cui echeggia vagamente la tarantella. Proiezione verso il futuro, voglia di fuga, di cambiamento e di libertà sconfinata, sogni, illusioni, caratterizzano i brani Dentro Me, Se Vuoi E’ Poesia, E Prendo Il Volo, Un Sogno E Poi.
Il disco si conclude con Cambia Tutto, brano molto interessante in cui i suoni e le voci napoletani sposano quelli arabi in un affascinate mix ricco di colori e immagini.
Si tratta, dunque, di un lavoro interessante e ricco in cui i talentuosi e affiatati artisti mettono insieme culture, mondi e strumenti musicali diversi, creando un cocktail artistico prezioso e originale.
Daniela Vellani