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Non c’era luogo più elegante e suggestivo della splendida cornice di Villa Pignatelli, a Napoli, in cui svolgersi il meraviglioso concerto “DUET” il 17 dicembre 2017. L’evento è stato l’anteprima della nuova edizione di Pignatelli in Jazz che si svolgerà durante tutte le domeniche di marzo 2018 con la direzione artistica di Emilia Zamuner e l’organizzazione, a 360 gradi, di Eduardo Scarfoglio.
Il duo, costituito dalla stessa Emilia Zamuner, sorridente, bella, solare, effervescente e talentuosa cantante jazz, classe 1993, e da Massimo Moriconi, noto contrabbassista e bassista, compositore e arrangiatore, che vanta numerose collaborazioni con famosi artisti, ha incantato, divertito e conquistato il numeroso pubblico presente nella elegante veranda della storica villa.
La cantante ha ringraziato le dott. Pagano e Naclerio per la squisita ospitalità ed ha presentato Massimo Moriconi, il grande artista con cui si sarebbe esibita.
“Ogni volta che si fa un concerto è come una partita di calcio” così ha esordito il Maestro, che, evidenziando simpaticamente le estemporaneità del jazz, ha da subito suscitato simpatia. Dopo di che con fare scherzoso e ricordando il grande e compianto maestro Sellani con cui collaborò a lungo, si è rivolto a se stesso con “inizia te” e così ha imbracciato il contrabbasso, dicendo scherzosamente di averlo acquistato all’Ikea, e ha aperto il concerto con un assolo con cui ha evidenziato con grande maestria le diverse sonorità che lo strumento può sprigionare: dai suoni lunghi ed echeggianti a quelli più ritmati, da quelli intensi e soft a quelli vivaci. Subito dopo è intervenuta la Zamuner che scherzosamente ripeteva “Vengo anch’io?” e da qui il duo non poteva non interpretare il celeberrimo successo di Iannacci, eseguito in una versione molto particolare con begli accenni di scat. Il concerto è proseguito con una bella varietà di brani, eseguiti non solo con grande bravura e notevoli capacità interpretative, ma anche con arrangiamenti molto intriganti e accattivanti e all’insegna del grande feeling e della evidente complicità dei due artisti che sono state contagiose. Man mano che i due si esibivano si è, infatti, creata un’allegra e crescente sinergia con i presenti, mentre la voce dal timbro cristallino, limpido incontrava le corde duttili del contrabbasso prima e del basso poi di Moriconi.
Su una struttura blues è stata interpretata Tintarella di luna. In un’atmosfera soft è stata eseguita Così, la ballad scritta da Moriconi per Mina, la nota cantante con cui ha collaborato a lungo. Si è passati quindi ad una bella versione di Caravan in cui la voce e il basso elettrico, soprattutto nella parte iniziale, procedevano all’unisono con effetti dall’affascinate sapore orientale. Uno scat che trasformava la voce calda e sensuale della Zamuner in una tromba suonata ritmicamente con la sordina ha introdotto Donna, resa celebre dal Quartetto Cetra. Un’intro vocale e assai suggestiva, con la voce della Zamuner questa volta “polistrumentista”, presentava una versione di My Fanny Valentine da brividi. Poi c’è stato il momento di Senza fine con un echeggiare ritmico di voce quasi sibilante alternata a battute di mano sul petto che diventava uno strumento di percussione. Non poteva mancare Take The A Train e la Zamuner si è divertita a giocare con la voce che diventava, nella parte iniziale, lo sferragliare di un treno. Forti emozioni sono state sprigionate dall’interpretazione di The Nearness Of You, con cui la Zamuner si aggiudicò il premio Massimo Urbani 2016. Con un arrangiamento “senza pause” si è passati all’ultimo brano, La Gatta, che Emilia ha eseguito lasciando tutti di stucco per la velocità con cui ha cantato, senza fermarsi per riprendere il fiato.
Non poteva mancare il bis e così, ricordando il “fanciullo che è in noi”, con variazioni e improvvisazioni sulla melodia dei Flintstones si concludeva un concerto di altissimo livello, effervescente, brioso, ironico e, perché no, divertente e spassoso.
Daniela Vellani