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Sabato 2 dicembre dalle ore 18.30, all’Archivio Storico del Banco di Napoli (via tribunali 214), NarteA presenta l’itinerario teatralizzato “Anime – Ombre e segreti della Vicaria”, che farà rivivere vicino alla sede del tribunale di Castel Capuano presenze inquietanti di donne e uomini, la cui storia è misteriosamente segnata tra le ombre delle causali di pagamento e carte infilzate dalla metà del ‘500 fino ad oggi. Interpreti delle storie saranno Mario Di Fonzo, Annalisa Direttore e Laura Pagliara; testi e regia di Febo Quercia. Alla fine dell’itinerario è prevista una degustazione di vino campano delle cantine Nugnes. Per partecipare è necessaria la prenotazione ai numeri 339 7020849 o 333 3152415. Costo del biglietto, 12 euro.
NarteA prosegue il suo viaggio nei luoghi e tra le storie di Napoli. Sabato 2 dicembre a palazzo Ricca, sede dell’Archivio Storico del Banco di Napoli, sarà possibile partecipare ad un viaggio sensoriale, in cui il pubblico incontrerà vite del passato, anime vaganti che continuano ad aleggiare con la loro presenza tra strade, vicoli e palazzi della città. Le loro storie sono scritte tra le pagine delle cedole di pagamento del Banco di Napoli; sono vicende spesso dimenticate, ma che chiedono ancora con insistenza voce e spazio. A dare corpo a queste presenze fantasmatiche saranno le interpretazioni degli attori che si incrociano con i suoni, i rumori e le voci del passato e ricostruite nel percorso multimediale Kaleidos di Stefano Gargiulo – Kaos Produzioni allestito all’interno del museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli.
Il museo nasce per valorizzare questo enorme patrimonio di storie e di personaggi, trasformando il materiale di natura bancaria in una narrazione di eventi, persone e vite. L’itinerario teatralizzato Anime mette insieme diversi canali espressivi per veicolare attraverso diverse forme artistiche le vicende irrisolte di uomini e donne della società partenopea, che hanno vissuto storie difficili legate ad epidemie, alla schiavitù, ma anche alla realizzazione di importanti opere artistiche o alla devozione nei confronti del santo patrono della città. Si tratta di vite del passato che profumano di ingiustizia e inquietudine, che hanno ancora qualcosa da raccontare, perché le loro vicende non trovano ancora pace e non possono ancora essere stipate tra le carte di un passato concluso. Tutto è bene annotato e conservato con cura tra i faldoni di un museo che ha acquistato nuova vita e su cui i fantasmi della Vicaria riaccenderanno le luci per una sera, facendolo brillare di umanità.