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Entrando da San Giorgio, un’area extraurbana di Napoli, e percorrendo l’angusta strada che giunge ad un piccolo passaggio a livello, non si immagina il paesaggio che a breve si aprirà allo sguardo, uno spazio di 36mila metri quadri, curatissimo, che affaccia sul mare e sul golfo di Napoli.
Il complesso Museale di Pietrarsa è una felice testimonianza di riconversione industriale, questo luogo non rappresenta solo la nascita della storia delle Ferrovie Italiane, dove nel 1839 la Napoli-Portici con i suoi 7,4 km fece il primo viaggio sulla strada ferrata d’Italia, ma è testimonianza di un progetto ambizioso cominciato con un decreto di Ferdinando II e che vide la nascita di una grande fabbrica per la costruzione delle prime vaporiere, per poi passare alle locomotive, fino a divenire il primo complesso industriale italiano, antecedente di mezzo secolo i colossi come Breda e Fiat. In questa che oggi sembra un’oasi felice, vi lavoravano 619 operai, una ventina di soldati e 40 detenuti. Dopo l’unità d’Italia l’opificio continuò a funzionare con periodi di alterne fortune fino a che, nel dopoguerra, il passaggio alle vetture a diesel determinò il declino del vapore assieme a quello delle officine di Pietrarsa: sarebbe stato troppo costoso riconvertire gli impianti; la fabbrica continuò a lavorare alle sole riparazioni dei treni a vapore ancora rimasti in circolazione e chiuse definitivamente nel 1975.
Un quinquennio dopo, nel 1980, cominciano i lavori per destinare quest’area ad un museo delle ferrovie ed effettivamente il museo viene aperto al pubblico solo dopo nove anni, ma puntuale per il 150° anniversario dello storico viaggio Napoli-Portici, il 7 ottobre 1989. Assistiamo tuttavia ad un vero rilancio di questo complesso museale negli ultimi anni, reso ancora più bello da un restauro costato 15milioni di euro e inaugurato nuovamente al pubblico lo scorso 31 Marzo, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Da quella data si sono susseguite aperture festive, serate musicali, work shop, rivisitazioni e rappresentazioni teatrali in costume e tante attività che hanno visto arricchire l’offerta culturale.
L’area offre diverse modalità di fruizione, a cominciare dal magnifico terrazzo e affaccio sul mare che nelle belle giornate regala una gradevole passeggiata all’aria aperta e un panorama inusitato della città, i padiglioni del vecchio opificio, imponenti si stagliano nell’area sapientemente allestiti con la storia delle ferrovie, tanti vagoni che hanno percorso la strada ferrata, dalle vaporiere fino ai giorni nostri. Al centro di quest’area, tra le mura dell’opificio, con la città che fa da sfondo, svetta la statua di Ferdinando II di Borbone, immortalato mentre indica il luogo dove costruire le prime officine ferroviarie con accanto un’antica pensilina ferroviaria sulle cui panchine possiamo immaginare di partire per un viaggio immaginario, in centocinquant’anni di storia delle nostre ferrovie.
Sono proprio questi gli anni che scorrono innanzi agli occhi dei visitatori, dalla prima affascinante locomotiva Bayard, dal nome dell’ingegnere che la progettò; una visita virtuale con tutti i segreti di questa antica e rivoluzionaria tecnologia, la sua storia e quella di tanti viaggiatori che per primi furono stupiti e travolti dall’invenzione del treno, raccontata con le moderne tecnologie multimediali, in due spettacoli alternati tra due sale. Il primo padiglione dedicato alle “vaporiere” è di certo la testimonianza più antica, più affascinante, poi si passa alle locomotive diesel, quelle elettriche, ad esprimere usi e costumi attraverso le diverse “classi”, tappezzerie, fogge, fino a lasciarsi affascinare dal lusso del vagone della carrozza salone del treno Reale, passato dai Savoia al presidente della Repubblica. Sembra incredibile che solo centocinquant’anni separano le locomotive a vapore che vediamo in questo museo dalle attuali frecce, gioiello dell’alta velocità, che oggi viaggiano a 400 km/h.
La fermata di Pietrarsa, parallelamente al museo, torna a rivivere con sempre maggiori collegamenti ai treni metropolitani della linea 2, da Napoli e Salerno con una frequenza media delle corse di 20 minuti, con cui i turisti potranno raggiungere il museo. Il costo del biglietto è di 6 € per gli adulti e 4,5 € per gli uder 18 e over 65.
Lucia Dello Iacovo
Di seguito gli orari di apertura:
- Giovedì dalle 14:00 alle 20:00
- Venerdì dalle 9:00 alle 16:30
- Sabato, domenica e festivi dalle 9:30 alle 19:30
Gli orari per le festività natalizie subiranno delle variazioni, per maggiori info consulta la pagina www.museopietrarsa.it/mpie/Informazioni-e-Contatti