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In una calda mattinata di metà ottobre, un pianoforte intona una dolce melodia. L’intensità della pianista Maria Grazia Ritrovato ammutolisce i presenti in sala, che seguendo attentamente l’armonia, fino ad esplodere in un applauso finale molto appassionato.
Si dà così il via alla presentazione del libro di Daniela Vellani alla Casina Pompeiana: “Ragazzi, voglio raccontarvi una storia jazz!“. Con l’aiuto dei giornalisti Francesco Peluso e Marco Del Vaglio, le letture dell’attrice Maria Gabriella Tinè, Daniela racconta il suo amore per il jazz.
La Vellani con voce tremante, racconta aneddoti della sua vita, fin da piccola, infatti, il padre (a lui la dedica del libro) la accompagnò, con amore, nel vasto mondo musicale . Pian piano, crescendo, ha iniziato a comprare dischi di tutti i generi e ad avvicinarsi al suo grande amore: il jazz. Dopo aver frequentato locali di musica jazz e aver studiato molto sulla storia del genere e i suoi grandi esponenti, ha avuto la possibilità di poter lavorare in maniera minuziosa al romanzo.
L’idea nasce a seguito di un progetto scolastico sulla musica, per il quale Daniela ha scritto un canovaccio. Di lì è venuto spontaneo realizzare l’opera.
L’obbiettivo principale, da come si evince dal titolo, è una sorta di manuale diretto ai ragazzi (e non solo) per avvicinarli il più possibile a questo mondo così vasto e ricco, qual è il jazz. Dato il suo lavoro di docente, i giovani sono parte integrante della sua vita: la gratitudine e l’affetto nei loro confronti viene espresso durante la presentazione, portandoli con sé sul palco. Alcuni dei suoi alunni, che hanno rappresentato la scuola media Nevio dove la Vellani insegna, si sono esibiti in piccole rappresentazioni del romanzo per rendere appieno l’idea del libro e del target scelto.
La storia è ambienta a New Orleans, dove Tommy, un anziano trombettista, racconta la storia del jazz a tutti i curiosi che si avvicinano a lui, attirati dalla musica. Sotto forma di narrazione e dialoghi teatralizzati, si delinea, in quindici tappe, la storia del jazz.
Si evince così un analisi completa del genere con un linguaggio semplice per i ragazzi e per gli adulti curiosi di conoscere aneddoti nuovi. La scelta della Vellani è interessante e attraente: puntare a far conoscere il jazz ai giovani, è un grande obbiettivo che molti docenti dovrebbero abbracciare.
Chi ama la musica deve ampliare i propri orizzonti e approfondire quello che è il discorso musicale. In altre parole, non bisogna limitarsi al semplice ascolto, bensì scoprire cosa c’è alle spalle.
E il libro di Daniela Vellani aiuta per l’appunto il processo conoscitivo che ognuno dovrebbe intraprendere.
Roberta Fusco