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“La pecora mi guardava. Era appena strabica. Sembrava riflettere su cose di assoluta importanza. Problemi pratici e gravi da risolvere. Problemi complessi. Masticava con andamento regolare; come un pescatore con il tabacco mentre riordina le reti…” Si tratta delle parole iniziali del racconto scritto e letto da Francesco D’Errico, affermato pianista, compositore, filosofo, docente presso il Conservatorio di Salerno che introducono la nascita della sua etichetta discografica “Black Sheep Power Desco Music” che è stata presentata presso la Fonoteca in via Morghen, a Napoli, mercoledì 12 luglio.
L’addetto stampa Anna Stromillo, dopo i saluti ed i ringraziamenti rivolti ai presenti, ha illustrato il progetto evidenziandone non solo l’importanza per l’impegno, ma anche per la volontà di creare un’etichetta discografica in un periodo poco facile per questo tipo di prodotto. Ha definito Francesco D’Errico “Una persona speciale …” che ha realizzato un progetto caratterizzato non solo dall’alta qualità della musica, ma anche dall’eleganza che si riscontra nella ricercatezza, nella grafica, nel nome, nella scelta dei colori, nella composizione dei dischi.
Francesco D’Errico, dopo aver letto l’affettuoso e simpatico messaggio inviato da Giulio Martino impegnato in una masterclass, ha presentato i criteri editoriali della “Pecora nera”: “creatività vigile, solido artigianato, esercizio del senso critico, esercizio del senso estetico, onestà intellettuale”. In base a ciò sono stati realizzati e appena pubblicati quattro dischi, di cui si sono potuti ascoltare alcuni assaggi grazie ad una compilation che ha fatto da colonna sonora all’incontro: Quartetto Acustico con Giulio Martino, Rocco Zaccagnino, Alexandre Belda Cerdà e Leonardo De Lorenzo (rosso), Stato di Ritorno di Veruska Graziano (blu), Astigmatic Music di Francesco D’Errico (verde) e Pannonica di Giulio Martino, Valerio Scrignoli e Alfredo Laviano (ocra). D’Errico ha evidenziato che l’intento fondamentale della sua etichetta, a cui pensava da anni, è quello di produrre musica di qualità e “costruire con l’artista i prodotti”, mirando anche alla valorizzazione contrattuale. Per fare ciò le condizioni fondamentali sono due: studio di registrazione e studio grafico ideali, insomma fonico di grande competenza e professionalità e artisti “sufficientemente folli e creativi”. Ciò è avvenuto grazie al Godfather studio di Massimiliano Pone e al tocco artistico di Claudia Piscitelli, Riccardo Zinna e Melania Stricchiolo che hanno realizzato le illustrazioni e le foto delle copertine e dell’interno. Ha fatto presente che per ogni produzione si prevede una tiratura limitata di duecento copie per ciascun cd e venticinque di un primo vinile di 10 pollici e realizzato con apparecchiature del 1962. I primi cd saranno firmati dagli artisti e,quindi, essendo da collezione, avranno un valore maggiore. C’è da aggiungere che tutto è stato minuziosamente curato per garantire un prodotto di lusso, di élite, per cui oltre alle già citate condizioni, anche la scelta dei colori e della qualità della carta sono state effettuate minuziosamente. Inoltre tutta la musica, ad un prezzo economico, è scaricabile su piattaforma digitale.
Alla conferenza è intervenuta Veruska Graziano che ha esposto il percorso artistico intrapreso nel suo lavoro che si suddivide in una prima parte in cui si esibisce in un piano solo ed una seconda in duo con la violoncellista Manuela Albano. La pianista esprime la sua fiducia verso questo progetto, dichiarando di essere felice di farne parte.
Sollecitato da Anna Stromillo, Francesco D’Errico descrive il suo disco, in cui si esibisce in un piano solo con brani che precedentemente aveva suonato in diverse formazioni. La Stromillo, inoltre, ricorda anche l’incipit letterario di D’Errico in previsione dell’uscita del suo secondo libro sull’armonia.
Presente all’incontro è stato anche il musicista Alexandre Belda Celdà, protagonista del disco del “Quartetto” col suo basso tuba, che rivolge un saluto ai presenti.
L’avventura iniziata da D’Errico sicuramente è un lustro per la città di Napoli e per la musica di alta qualità. Si deve quindi augurargli un grande “In bocca al lupo”, ma come ha affermato scherzosamente Giulio Martino nel suo messaggio “dirlo ad una pecora è strano”.
Daniela Vellani