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Con l’inaugurazione di quattro mostre (alle 18,00), la presentazione degli esiti dei Laboratori Didattici (dalle 10,00 alle 13,00) e la “prima” de “La figliata” per la regia di Nello Mascia (alle 20.30), entra nel vivo il Festival Viviani in programma alle Antiche Terme di Castellammare di Stabia fino a domenica 28 maggio. Una manifestazione sostenuta dalla Regione Campania, curata da Giulio Baffi e realizzata dalla Fondazione Campania dei Festival presieduta da Luigi Grispello, con la collaborazione del Comune di Castellammare di Stabia e Le Nuvole.
Alle 18 si inaugurano ben quattro mostre. La prima si intitola “Dal teatro al comics” prima fase di un progetto realizzato con la Scuola Italiana di Comics che trasporterà l’universo de L’ultimo scugnizzo e quello di Scalo marittimo di Viviani nei territori fantastici del disegno a fumetti. Un nuovo spazio accoglie poi “I volti del genio” con dieci foto dell’attore Raffaele Viviani scelte da Giuliano Longone Viviani. Si passa a “Oggi Viviani”, prodotta dal cantiere / laboratorio a cura della Cattedra di Fotografia di Aniello Barone dell’Accademia BB AA di Napoli, che propone gli esiti di un percorso di ricerca di un gruppo di allievi chiamati a riflettere e documentare la persistenza di memorie antiche, nei luoghi, nei volti, nei gesti degli abitanti di Castellammare di Stabia. Emozionante il percorso dell’ultima mostra allestita per il Festival Viviani che si intitola “Uomini e ferro: Castellammare, la fabbrica delle navi”. Curata da Antonio Ferrara, Osvaldo Conte e Gino Coppola, racconta attraverso più di novanta immagini dell’Archivio fotografico Parisio e Troncone di Napoli (scattate a Castellammare di Stabia tra il 1928 ed il 1965), la storia di gran parte dei vari effettuati dal più antico cantiere navale d’Italia (tuttora in attività), intrecciandone il racconto con i volti dei lavoratori che hanno realizzato veri e propri gioielli della marineria nazionale. Alla mostra, realizzata dall’azienda di Cura, Soggiorno e Turismo di Castellammare di Stabia in collaborazione con la locale ProLoco si collega anche l’incontro “I cantieri navali e la città” in programma sempre giovedì 25 alle ore 18.30.
In serata (20.30) la prima dello spettacolo “La figliata” di Raffaele Viviani messo in scena per la regia di Nello Mascia. Il testo propone una sintesi efficacissima della poetica di Viviani accogliendo gli elementi più significativi della sua straordinaria drammaturgia. In scena, con Mascia nel ruolo del protagonista, ci sono Priscilla Avolio, Maria Basile Scarpetta, Cloris Brosca, Paola Cannatello, Antonella Cioli, Rosaria De Cicco, Valentina Elia, Franco Iavarone, Giuseppe Marramao, Nello Mascia, Roberto Mascia, Giovanni Mauriello, Matteo Mauriello, Marianna Mercurio, Ciccio Merolla, Gennaro Monti, Ciro Olimpio, Francesco Paolantoni. Scene di Raffaele Di Florio, costumi Tonia Rendina, luci Cesare Accetta, arrangiamenti musicali e concertazione Mariano Bellopede, musiche dal vivo Ciccio Merolla, Davide De Rosa, Antonello Guetta.
Nel bellissimo spazio del Parco delle Antiche Terme di Stabia giovedì 25 maggio il programma propone, dalle 10 alle 13 del mattino, le attività dei “Cantieri Didattici”, coordinati da Antonia Lezza e dei “Cantieri Musicali” curati da Pasquale Scialò che presenteranno (anche venerdì 26, stesso orario) gli esiti dei tanti laboratori realizzati dallo scorso mese di marzo, nelle scuole di Castellammare di Stabia, a partire dall’Istituto Comprensivo Statale Di Capua, fino al Liceo Classico Plinio Seniore, passando per la Scuola Materna Primaria Basilio Cecchi, l’Istituto Comprensivo 2 Panzini, la Scuola Media Statale Stabiae, l’Istituto Tecnico Statale Renato Elia, l’IPSSEOA Raffaele Viviani, fino all’ IIS Enzo Ferrari, che hanno coinvolto centinaia di studenti avvicinandoli, ciascuno secondo le proprie specificità nell’indirizzo dei relativi studi, all’opera del grande concittadino Raffaele Viviani. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni: tel. 081 19560383, www.cantieriviviani.it info@cantieriviviani.it
FESTIVAL VIVIANI – PREMIO VIVIANI 2017
CASTELLAMMARE DI STABIA – ANTICHE TERME STABIANE
24 – 28 MAGGIO 2017 – Programma
Giovedì 25
Ore 10,00 – Cantiere “Didattica Viviani”, incontri con gli Istituti Scolastici di Castellammare di Stabia
Ore 17,00 – Incontro con il Cantiere di fotografia “Viviani oggi” e gli allievi della Cattedra di Fotografia del prof. Aniello Barone /Accademia BB.AA. di Napoli
Ore 18,00 – inaugurazione mostre: “Dal teatro al comics”, “I volti del genio”, “Viviani oggi”, “Uomini e ferro: Castellammare, la fabbrica delle navi”
Ore 18,30 – “I cantieri navali e la città” conferenza di Antonio Ferrara, Osvaldo Conte, Gino Coppola, in collaborazione con Azienda Cura Turismo e ProLoco di Castellammare di Stabia
ore 20,30 – “La Figliata” di Raffaele Viviani, regia di Nello Mascia (prima nazionale)
Venerdì 26
Ore 10,00 – Cantiere “Didattica Viviani”, incontri con gli Istituti Scolastici di Castellammare di Stabia
Ore 17,00 – Incontro con il Cantiere “Viviani Graphic” in collaborazione con Scuola Italiana di Comics
0re 20,30 – Piazza Municipio – “Devoti a Viviani” repertorio per Piccola Banda Urbana di Antonella Monetti e Ciro Riccardi
Sabato 27
Ore 17,00 – Incontro “Cantiere Guaglione” e concerto conclusivo degli allievi del Liceo Musicale Margherita di Savoia di Napoli
Ore 19,00 – Cantiere Noi per Viviani – “Guerra e pace”, Anna Spagnuolo in concerto
Ore 21 – “Fonti Viviani” di Pasquale Scialò con Tonino Taiuti, Lalla Esposito, Massimo Masiello, Ingrid Sansone
Domenica 28
Ore 11,00 – Cantiere Noi per Viviani – “Viviani all’Opera dei Pupi” con Aldo de Martino e Violetta Ercolano
Ore 12,00 – “Devoti a Viviani” repertorio per piccola banda urbana
Ore 18,30 – Cantiere Noi per Viviani – “1926 Stazione Viviani fermata in via Gemito” con Gabriele Saurio
Ore 21,00 – “Cosmopolita Napulitano” con l’Orchestra di Piazza Vittorio, e con la partecipazione straordinaria di Peppe Servillo
Interventi
La cultura deve spingerci ad affrontare le difficoltà oggettive che investono la nostra società. “Cantieri Viviani”, il progetto sostenuto dalla Regione Campania e realizzato dalla Fondazione Campania dei Festival in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Castellammare di Stabia fa parte di un’azione più ampia avviata dalla Regione a partire dalle analisi concrete delle possibilità di sviluppo per questo territorio che, al pari di altre aree della Campania, è ritenuto di strategica importanza nel programma di riqualificazione e crescita dell’intera regione.
Siamo orgogliosi di aver promosso questa iniziativa in uno dei luoghi simbolo della regione, un territorio di una ricchezza, di una storia e di una bellezza straordinaria che deve diventare uno dei punti di svolta e di rinascita della Campania. A fine maggio, nel Parco delle Antiche Terme, parliamo di Raffaele Viviani, tirando le somme dei laboratori e delle esperienze creative dei tanti giovani coinvolti nel progetto, per assistere ai tanti debutti in prima nazionale e sarà un momento di grandissimo arricchimento e di nuova vita che siamo orgogliosi di dare alla comunità di Castellammare e della Campania.
Vincenzo De Luca
Presidente della Regione Campania
Post Fata Resurgo, recita il gonfalone stabiese: un’esortazione a non arrendersi mai davanti alle difficoltà. L’Amministrazione che mi onoro di rappresentare, forte di questo motto e con la consapevolezza di voler “colorare” di luce nuova la nostra città è qui a guidare un cambiamento che già esprime segni tangibili, con la consapevolezza che il futuro lo si costruisce prendendo il meglio del passato e scremando il buono del presente, e che le sfide possono essere vinte, a partire dal legame con la nostra comunità, la sua terra e le sue acque, dolci e salate.
Cantieri Viviani lavora su questo solco: ricuce passato, presente e futuro.
Ritrova la figura e l’opera di uno straordinario artista nato a Castellammare e attiva le giovanissime generazioni per abituarle a coltivare la bellezza in una città di cui poter essere orgogliosi.
Buone emozioni, allora, con gli appuntamenti dei Cantieri.
Post Fata Resurgo, nel nome di Viviani.
Antonio Pannullo
Sindaco di Castellammare di Stabia
Cantieri Viviani è uno dei progetti che la Fondazione Campania dei Festival, ente in-house della Regione Campania, sta realizzando. Il progetto coinvolge numerosi attori, musicisti, artisti, studiosi ed esperti dell’opera del grande autore stabiese, nonché diverse strutture didattiche e produttive della nostra Regione. Iniziato nel dicembre del 2016, si concluderà alla fine di maggio con il “Festival Viviani – Premio Viviani”, una settimana di spettacoli, mostre, incontri, iniziative spettacolari e culturali. Tra i risultati più significativi già ottenuti il recupero funzionale del Teatro Karol, che consentirà alla struttura di offrire al pubblico eventi spettacolari in maniera continuativa.
Un particolare ringraziamento va al Sindaco di Castellammare di Stabia, Antonio Pannullo, e naturalmente al Presidente Vincenzo De Luca che con la sua attenzione dà lustro e prestigio a questa iniziativa.
Luigi Grispello
Presidente Fondazione Campania dei Festival
“Cantieri Viviani – Premio Viviani”
a cura di Giulio Baffi
“Cantieri Viviani – Premio Viviani” è un progetto della Fondazione Campania dei Festival che ho pensato e coordinato per contribuire alla conoscenza ed alla diffusione dell’opera e della personalità di Raffaele Viviani costruendo possibilità di incontro tra artisti e giovani intenzionati a riflettere ed a lavorare confrontandosi con il grande territorio poetico proposto da questo autore.
Il progetto ha messo in atto una serie di osservatori/cantieri sull’opera ed il territorio umano, poetico, culturale, teatrale e musicale del grande autore nato a Castellammare di Stabia il 10 gennaio del 1888 e morto a Napoli il 22 marzo del 1950. Mi sono avvalso della preziosa collaborazione della prof. Antonia Lezza e del prof. Pasquale Scialò e del coinvolgimento di numerosi attori, musicisti, artisti, operatori del settore, studiosi ed esperti dell’opera del grande autore ed attore stabiese, nonché di Istituzioni culturali, Istituti Universitari, Accademia B.B. A.A. di Napoli, scuole musicali, specifici master universitari attivi in questo settore, strutture didattiche e produttive della Regione Campania, in una entusiasmante somma di saperi, intuizioni, elaborazioni, invenzioni che hanno portato a interessantissime e sorprendenti proposte e risultati artistici.
Il progetto è stato realizzato nel suo primo segmento nel periodo compreso tra dicembre del 2016 e maggio del 2017 a Castellammare di Stabia ed a Napoli, dedicando particolare attenzione ai processi creativi e di conoscenza dei giovani, e si concluderà a Castellammare di Stabia con il “Festival Viviani – Premio Viviani”, ricco di mostre, incontri, iniziative spettacolari e culturali e con la consegna del “Premio Raffaele Viviani”.
Laboratori teatrali, musicali, graphic-design, video, fotografici, di lettura, di scrittura, finalizzati alla conoscenza ed all’approfondimento della figura e dell’opera di Raffaele Viviani, hanno consentito l’elaborazione di prodotti originali coinvolgendo una platea formata preminentemente da giovani, fondendo in modo esemplare tradizione e trasformazione e mescolando generi e stili diversi. Con la collaborazione della Scuola di Comics sono state realizzate opere di graphic-design ispirate a commedie dell’autore stabiese, finalizzate alla creazione ed alla pubblicazione di fumetti destinati in particolare alla divulgazione del teatro di Viviani anche tra gli studenti degli Istituti Scolastici che hanno aderito alla iniziativa. L’occhio attento e curioso dei giovani fotografi della Cattedra di fotografia del prof. Aniello Barone dell’Accademia di B.B. A.A. di Napoli ha letto spazi e persone della Città di Castellammare con originale poetica fornendoci tutto l’apparato fotografico utilizzato nel lavoro di promozione e stampa.
Il “Festival Viviani”, aperto al pubblico ed alla Città di Castellammare di Stabia dal 24 al 28 maggio 2017, è ospitato nella magnifica cornice delle Antiche Terme Stabiane e prevede un articolato programma con momenti spettacolari di ampio richiamo oltre a momenti di confronto ed informazione tra i vari partecipanti “Cantieri”.
I “Cantieri” messi in opera in questo primo segmento sono: Cantiere di studio e approfondimento / Laboratorio didattico su “Conoscenza e diffusione dell’autore nelle scuole”, Cantiere/Laboratorio Indagine sul ruolo fondamentale della lingua teatrale vivianea, Cantiere della digitalizzazione del teatro di Viviani, Cantiere del Progetto “Viviani in culla”, Cantiere “Fonti Viviani”, Cantiere Viviani “Cosmopolita Napulitano”, Cantiere “Guaglione”, Cantiere “Devoti a Viviani”, Cantiere di fotografia “Oggi Viviani”, Cantiere di graphic-design “Viviani a fumetti”, Cantiere per la messa in scena dello spettacolo “La Figliata”.
Alla Fondazione Campania dei Festival che mi ha consentito di lavorarvi ed a tutti coloro che vi hanno partecipato va il mio ringraziamento e l’augurio che questa straordinaria occasione di incontro e confronto possa lasciare un segno profondo in nome di Raffele Viviani.
Giulio Baffi
Festival Viviani – Musica e Scuola
Il paesaggio sonoro di Viviani
Viviani e la musica, un binomio che non identifica un repertorio specifico ma un mondo sonoro. Un campo a più dimensioni dove i singoli elementi si incontrano e si sovrappongono come le parti in movimento di un caleidoscopio polifonico: dai rumori del porto di un piroscafo in partenza al canto degli emigranti, dalla “macchietta” ai canti di lavoro, dalla voce notturna di un trovatore di stracci a quelle di un mercato urbano a ritmo di rumba. Tutto muove dalla incontenibile curiosità di un apprendista eretico che cattura il paesaggio sonoro di Napoli per poi restituirlo trasformato sulla scena del primo Novecento. Questa perlustrazione delinea un atlante musicale che oggi può essere condiviso grazie alla pubblicazione editoriale delle musiche di scena.
Da qui prende l’avvio il primo progetto laboratoriale del cantiere destinato ai giovani, in particolare a studenti di licei musicali e cantanti-attori selezionati, a partire dall’imprinting vivianeo realizzato in un asilo nido di Castellammare. Dalla “musica in culla” al trattamento musicale multietnico: si articola un percorso sperimentale per la diffusione di un repertorio flessibile, ancora poco conosciuto, dalla forte valenza sociale che sfugge ai modelli preconfezionati del popolare folclorico.
Pasquale Scialò
Didattica Viviani
Il progetto “Cantieri Viviani” si articola in vari segmenti che vanno dai laboratori alle performance, dai seminari tematici agli spettacoli veri e propri.
Il progetto intitolato “Alfabetizzazione, conoscenza e approfondimento dell’opera di Viviani, nasce dal presupposto che, nonostante la sua importanza e originalità di forme, e nonostante la pubblicazione del “Teatro” in sei volumi e delle “Poesie”, Viviani sia un autore ancora poco conosciuto e quasi mai analizzato nei percorsi di studio scolastici. Un grande autore del teatro del Novecento, nato a Castellammare, ma poco conosciuto nella sua città d’origine. Il progetto coinvolge otto scuole dalla materna alle superiori, impegnate in un articolato processo di avvicinamento all’opera del grande drammaturgo.
Da un primo approccio ai personaggi vivianei attraverso le immagini, le foto e i disegni (Scuola Materna), si è passato alla iniziale conoscenza dell’autore e del suo stile attraverso le storie raccontate (scuole elementari), le storie lette e analizzate (scuole medie), non tralasciando un aspetto importante della produzione vivianea: le poesie. Attraverso la lettura e la recitazione delle poesie molti studenti delle scuole medie, coinvolte nel progetto, hanno anche analizzatole forme e le strutture del verso. Per le classi superiori ci si è soffermati sulle tematiche care a Viviani come l’emarginazione, la povertà, ma anche sul rapporto tra i personaggi, sulla descrizione dei luoghi, sulla funzione della didascalia nel testo drammaturgico. Sulla componente popolare e antropologica come sull’analisi dei personaggi più significativi si sono soffermati gli studenti di alcuni Istituti tecnici, non tralasciando anche gli aspetti multimediali.
Va inoltre segnalato un ciclo di lezioni frontali e un seminario sul tema dell’emigrazione partendo da “Scalo Marittimo”, una delle opere più significative dell’autore (studenti dell’ultimo anno del Liceo Classico “Seniore”). Il progetto è stato realizzato con il contributo del gruppo di lavoro da me coordinato, ma con il supporto qualificato e costante dei tutor delle scuole, a cui va il mio personale ringraziamento.
Antonia Lezza
Festival Viviani – Musica e Scuola
Cantieri Didattica Viviani a Castellammare di Stabia
a cura della prof.ssa Antonia Lezza
Istituto “Basilio Cecchi” e Istituto “2Panzini” – “Vi racconto Viviani”
guarattelle di Alfredo Gilardi, storia narrata da Annarita Vitolo, puzzle
Referenti e tutor: Paola Guida, Virginia Manzo, Antonella Babbone, Lidia Vicinanza, Maria Trippardella, Lina Cataldo
Istituto “Francesco Di Capua” – “Viviani poeta”
Letture di Gino Curcione
Referenti e tutor: Ferdinando Guarino, Angela Angelino, Annunziata Sarcinelli
Istituto “Enzo Ferrari” – “Conoscere Viviani” (realizzazione video e manufatti)
Referente Mariella De Simone
Istituto “Renato Elia” – “Lettura critica de La musica dei ciechi e modernità del linguaggio vivianeo” Conferenza/spettacolo con Lello Giulivo, Tonino Taiuti e Anna Spagnuolo
Referenti e tutor: Antonia Lezza, Antonella Babbone, Ferdinando Guarino, Paola Guida e Vincenzo Albano, Mario Blasio
Liceo Classico “Plinio Seniore” – “Scalo marittimo ed emigrazione nei testi di Viviani”
“Potere, censura e spettacolo durante il fascismo” prof. Pasquale Iaccio
“Viviani e il problema dell’emigrazione (tavola rotonda)
Referenti e tutor: Vincenzo Albano, Giovanna Pizzuti
Scuola media statale “Stabiae” – “Viviani drammaturgo e attore”
Referenti e tutor: Vincenzo Albano, Antonella Longobardi
Cantiere VIVIANI IN CULLA
La musica al nido incontra Viviani – incontro mercoledì 24 maggio (ore 17.00)
progetto a cura di Paola del Giudice e Antonio Ascione de La Fabbrica del Divertimento
hanno partecipato gli operatori del nido Carducci Chiara Guadagnuolo referente Progetti Prisma Coop; Michele De Angelis referente Prisma Coop; Valeria Nassisi referente Scuola; operatori Scuola Angela d’Esposito, Laura Mazzariello, Margherita Cesarano, Mariangela Langella, Simonetta De Angelis
L’identità musicale di ogni persona, appena abbozzata nel corso del concepimento, si costruisce dalla nascita grazie all’interazione del neonato con un ambiente stimolante e accogliente. In tale direzione si sono diffuse in diversi paesi iniziative significative che rielaborano il contributo della Music Learning Theory di Edwin Gordon e quello di Marie Bolton. La Fabbrica del Divertimento, membro dell’Associazione Internazionale Musica in Culla – International Association Music in Crib – opera da tempo in questo settore nell’intento di ampliare le potenzialità espressive e comunicative dei bambini attraverso il coinvolgimento fisico ed emotivo con il gioco, il movimento, il corpo, il canto. Nell’ambito dei Cantieri Viviani è in corso un’attività sperimentale presso il nido Carducci di Castellammare di Stabia per lo sviluppo dell’educazione alla musica nella primissima infanzia che coinvolge 53 utenti, bimbi dai 14 ai 36 mesi, divisi in tre gruppi di lavoro. I materiali sono adattati da Antonio Ascione e Paola Del Giudice con il contributo di Valentina Assorto per la stesura vocale.
Festival Viviani – gli Spettacoli
LA FIGLIATA
di Raffaele Viviani. Regia di Nello Mascia
Con Priscilla Avolio, Maria Basile Scarpetta, Cloris Brosca, Paola Cannatello, Antonella Cioli, Rosaria De Cicco, Valentina Elia, Franco Iavarone, Giuseppe Marramao, Nello Mascia, Roberto Mascia, Giovanni Mauriello, Matteo Mauriello, Marianna Mercurio, Ciccio Merolla, Gennaro Monti, Ciro Olimpio, Francesco Paolantoni
scene Raffaele Di Florio, costumi Tonia Rendina, luci Cesare Accetta, arrangiamenti musicali e concertazione Mariano Bellopede, musiche dal vivo Ciccio Merolla, Davide De Rosa, Antonello Guetta, direttore di scena Peppe Sabatino, scenografia Laboratori Flegrei, costumi Atelier Canzanella
mercoledì 24 (anteprima) e giovedì 25 maggio (prima nazionale) – ore 20.30
Castellammare Di Stabia – Antiche Terme di Stabia
Una sintesi efficacissima della poetica di Raffaele Viviani in cui sono presenti tutti gli elementi più significativi che compongono questa drammaturgia straordinaria. Una sorta di confluenza del Viviani popolare prima maniera, quello degli atti unici, dei vicoli e delle piazze, quello di diretta provenienza dal varietà, con il Viviani maturo della seconda parte della sua produzione, quello che affronta ambientazioni e tematiche di stampo più nettamente proto-borghesi. Altro importante elemento è il coro. Gli eroi di Viviani anche quando vivono un dramma intimo per esprimersi compiutamente devono stabilire un contatto con il coro, uscendo ad incontrare gli altri e stemperando nell’aria sentimenti e passioni. Don Gennaro, ingenuo impiegatuccio, «miope al sommo grado» è la figura centrale dell’opera. Sua moglie ha partorito un figlio concepito con un altro uomo a sua volta ammogliato. Don Gennaro, ignaro di tutto ma raggiante per la paternità inattesa, è vittima del dileggio dei vicini. Ma la tragedia incombe. Nel bel mezzo del festino battesimale l’irruzione della gelosissima moglie tradita provoca lo scandalo. La reazione di Don Gennaro è agghiacciante. Intanto il coro coinvolge lo spettatore a tal punto da accoglierlo sul palcoscenico a partecipare attivamente alla vicenda. Il violento e repentino cambiamento di sentimenti è una scudisciata. Lo spettatore non potrà evitarla sentendosi responsabile. (Nello Mascia)
DEVOTI A VIVIANI
Repertorio per piccola banda urbana di Ciro Riccardi e Antonella Monetti
Con: mimo Adriano Falivene, tuba Alexandre Cerdà, percussioni Antonino Anastasia, tromba e trombone Charles Ferris, tromba e arrangiamenti Ciro Riccardi, voce e fisarmonica Dolores Melodia, fonica e trombone Ivan D’alessandro, fisarmonica Luigi Esposito, clarinetto e sax baritono Massimiliano Sacchi, sax soprano e tenore Pietro Santangelo, voce e chitarra Raffaele Giglio, batteria Salvatore Rainone. Scene e costumi Cyop&Kaf, drammaturgia e regia Antonella Monetti, arrangiamenti e direzione musicale Ciro Riccardi
venerdì 26 maggio – ore 20.30 – Piazza Municipio
domenica 28 maggio – ore 12.00 – Antiche Terme di Stabia
In un’epoca in cui i suoni ci arrivano perlopiù compressi in file, in certi rioni popolari, la vivacità delle piccole bande devozionali che la domenica ti assordano nel vicolo, è l’unico brivido di musica diversa, affascinante. La banda e la strada sono da sempre connesse, e rappresentano nell’immaginario popolare la mescolanza delle musiche: marcette sinfoniche, rumbe, valzer o tarantelle, la banda le prende da lontano e le porta nel momento, nella strada che è il luogo della mescolanza per eccellenza. Proponiamo arrangiamenti dei brani di Viviani in chiave bandistica e popolare, con fiati e percussioni e fisarmoniche, batterie e chitarre, per rinnovare l’ascolto della musica dell’artista stabiese. Un camioncino addobbato come se fosse una piccola cassa armonica, ti arriva nella piazzetta, nel vicolo, la banda già suona la Rumba degli scugnizzi. Ci sono anche i cantanti, parte una canzone, poi un’altra, s’improvvisa un piccolo festival Viviani. Il carro a festa, suonando, fa il giro del quartiere o si divide in formazioni più piccole per qualche serenata speciale.
Festival Viviani – Schede Spettacoli
GUAGLIONE
Cantiere / Laboratorio Musica d’Insieme su materiali di Raffaele Viviani
a cura di Francesco Nocerino. Con gli allievi del Liceo Musicale Statale Margherita di Savoia di Napoli:
violino Elisabetta Arcovellino, Belardino Cerabona, Aurora Maria Buglione, Giada Damiano, David De Rosa;
viola Roberta Crispo; pianoforte Rosa Alba Cacciola, Francesca Cozzolino, Beatrice Galluccio, Davide Tramontano; clarinetto Claudia Arena, Sabrina Evangelista, Antonio Puzone, R. Miriam Simeoli; oboe Matteo Esteban De Vivo; chitarra Eugenio De Giovanni, Francesco Gagliardi, Sergio Improta, Miriana Maione, Gabriella Tortora; flauto Tonia Barbuscia, Giuseppe Di Palma, Michele Martino, Maurizio Papa; corno Simona Amazio, Nico Rodriguez; fagotto Andrea Valentino, Alfonso Valletta; percussioni Alessia Barletta, Gennaro Bracale, Armando Susasso.
sabato 27 maggio – ore 17.00 . Incontro e concerto
Castellammare Di Stabia – Antiche Terme di Stabia
La produzione di Raffaele Viviani, oggetto di studio e di fruizione per un vasto pubblico internazionale, varca le porte di un liceo musicale per incontrare le nuove generazioni. Un incontro ravvicinato tra due mondi sonori: quello identitario di un Viviani music maker, che agli inizi del Novecento registra e rielabora il paesaggio sonoro di Napoli, e quello in divenire di adolescenti, nativi dell’era digitale, immersi nel villaggio globale della musica, senza frontiere e limiti spaziali. Attraverso un project work tematico, i giovani studenti sono divenuti protagonisti di un percorso di approfondimento di un repertorio che, per quanto lontano oltre un secolo, adotta già un metodo compositivo per assemblaggio, tipico della popular music contemporanea. Partendo dalla ricerca di testi, spartiti e materiali sonori e avvalendosi anche del contributo di esperti esterni provenienti dal mondo dello spettacolo e dell’Università, il repertorio di Viviani è stato analizzato, smontato e reinterpretato per realizzare una performance originale ad opera di un gruppo di giovani musicisti.
GUERRA E PACE
canzoni di Raffaele Viviani e non solo
un concerto di Anna Spagnuolo
con Anna Spagnuolo (voce), Salvatore Torregrossa (tastiera e fisarmonica)
sabato 27 maggio – ore 19.00
Castellammare Di Stabia – Antiche Terme di Stabia
Il concerto trae spunto dal titolo di una poesia di Raffaele Viviani per raccontare la “Guerra” e la “Pace” che coinvolge gli esseri umani che vivono tra un momento di pace interiore a quello della guerra del “campare” quotidianamente, e di chi si trova ad affrontare i “patemi” della lotta per un’idea o un ideale confrontandosi costantemente con una giustizia non sempre giusta. Per tutti la speranza è di arrivare a quella “pace senza morte” di eduardiana memoria. Raffaele Viviani e gli altri autori dei brani eseguiti nel concerto, raccontano in musica questo confronto sempre in bilico tra il bene e il male, un cerchio che si chiude ma non si conclude, poiché il percorso ricomincia sempre da capo.
Festival Viviani – Schede Spettacoli
FONTI VIVIANI
Laboratorio su musiche di Raffaele Viviani a cura di Pasquale Scialò.
Performance conclusiva
con Tonino Taiuti, Lalla Esposito, Massimo Masiello, Ingrid Sansone
e con Carmine Borrino, Marianita Carfora, Elisabetta D’Acunzo, Antonio De Rosa, Paolo Esposito Mocerino, Eduarda Iscaro, Gianmarco Libeccio, Matteo Mauriello, Roberto Pappalardo, Francesco Rivieccio, Luciano Salvetti, Laura Saurino, Irene Scarpato, Marcello Smigliante Gentile, Paolo Cimmino, Vincenzo Mola, Giuseppe Sasso e Antonio Ottaviano; maestro accompagnatore e assistente musicale Ciro Cascino
sabato 27 maggio – ore 21.00
Castellammare Di Stabia – Antiche Terme di Stabia
Come affrontare la conoscenza dei canti di scena di Raffaele Viviani, un autore che non si identifica col profilo del cantore popolare di tradizione orale, né con quello del compositore? Come incontrare la sua produzione nell’era della “musica liquida”, dove sulla rete ci si imbatte in una quantità illimitata di interpretazioni? Con un gruppo di 19 giovani tra cantanti, attori, strumentisti, autori di testi – selezionati tra 40 aspiranti nel corso di una audizione tenuta il 31 marzo a Napoli – si attraversano i materiali di Viviani, da quelli musicali trascritti a quelli incisi. Da questo contatto diretto scaturisce un’agile performance dove si evidenzia il diretto rapporto con le culture musicali di Napoli e si svelano analogie ed affinità con la produzione europea e d’oltreoceano: da Brecht, Weill, Eisler, Satie, Buonavoglia. Dunque, un’esperienza integrale sulle fonti, da quelle musicali di Viviani alle sorgenti d’acqua terapeutiche delle antiche Terme di Castellammare, scena sonora e teatrale che ospita l’incontro conclusivo.
VIVIANI ALL’OPERA DEI PUPI
Aneddoti, racconti, canzoni e pupi napoletani
IPIEMME srls/Compagnia degli Sbuffi – International Puppets Museum
Uno spettacolo di e con Aldo de Martino e Violetta Ercolano
Con la partecipazione di Cristian Izzo, Anna Spagnuolo, Salvatore Torregrossa
domenica 28 maggio – ore 11.00
Castellammare Di Stabia – Antiche Terme di Stabia
Strettissimo il rapporto tra Viviani e l’Opera dei Pupi. Cantò la sua prima canzone a quattro anni indossando proprio il costume di un pupo, in quel teatrino di Porta San Gennaro, dove andava in scena un’operetta marionettistica dal titolo Le cocotte o La bisca di Montecarlo, in cui cantava come tenore e comico Gennaro Trengi. Ammalandosi il cantante, il proprietario dei “pupi” Aniello Scarpati, ebbe l’idea di far cantare ‘o figlio ‘e Rafele (Viviani portava lo stesso nome del padre). Teatri dei Pupi furono quelli calcati dal giovane Viviani all’inizio della sua carriera; quei teatri popolari dove si alternavano le terribili storie di Tore ‘ Criscienzo con duetti comici e ballerine o anche l’amore del prode Orlando per la Bella Angelica. Viviani ebbe sicuramente modo di conoscere a fondo l’Opera dei Pupi, dove il pubblico aveva un ruolo fondamentale, e dove spettatori appassionati spesso confondevano la realtà con la finzione scenica. Lo spettacolo tratta in maniera divertita questo complesso mondo in cui Viviani mosse i primi passi con aneddoti, racconti, canzoni e pupi napoletani.
Festival Viviani – Schede Spettacoli
1926 STAZIONE VIVIANI FERMATA IN VIA GEMITO
con Gabriele Saurio. Installazione Alfredo Raiola musiche eseguite da Pasquale Termini
domenica 28 maggio – ore 19.00
Castellammare Di Stabia – Antiche Terme di Stabia
Un treno è pronto a fermarsi nella stazione sulle colline delle antiche terme Stabiane. C’è un binario e un solo passeggero seduto. E’ il suo treno. Quello di Raffaele Viviani. E queste le sue fermate, ne ricorda una tra tutte quella a casa di Vincenzo Gemito. Affacciato al finestrino lo sguardo di Raffaele è appeso alla cielata. “Un gioco tra musica ammiscata a lengua. Quella stessa lengua che ancora oggi mi parla nella capa e mi tiene compagnia ad ogni fermata.” Citando un racconto di Wanda Marasco dove il testo è liberamente tratto : “Vicenzo Gemito m’ha fatto na capa nova -mormorò Rafele- ‘e mmane ‘e Vicienzo teneno l’arte trasformativa delle nuvole, Vicienzo è zolfo pronto a bruciarsi”. (Gabriele Saurio)
COSMOPOLITA NAPULITANO
Laboratorio dell’Orchestra di Piazza Vittorio presso il liceo musicale Francesco Severi di Castellammare di Stabia, a cura di Peppe D’Argenzio.
Concerto conclusivo con la partecipazione straordinaria di Peppe Servillo e Viviana Cangiano voce e flauti andini Carlos Paz chitarre classica, acustica ed elettrica Emanuele Bultrini voce e kora Kaw Dialy Mali Sissoko arrangiamenti e direzione musicale, sassofoni e ance varie Peppe D’Argenzio basso elettrico e contrabasso Pino Pecorelli voce e percussioni Raul Scebba voce e oud Ziad Trabelsi e con tromba Emanuele clarinetti Aprea Maria Apuzzo, Giuseppe Di Maio, Emanuele Palomba, Pasquale Sorrentino
flauto Anna Montella, Antonino Russo violini Rosa Cardamone, Rita Inflorato, Charnelle Maschione violoncelli Alessia Cirillo e Annalidia Principe voci Maria Pia Alfano, Rossella D’Apice, Antonio Mobilia, Ida Immacolata Nigro, Stefany Stoilkova, Giorgia Vitiello
domenica 28 maggio – ore 21.00
Castellammare Di Stabia – Antiche Terme di Stabia
Cosa sanno ragazzi contemporanei di un autore della propria città e della sua articolata produzione? Cosa accade se il repertorio di un cantautore urbano, come Raffaele Viviani, viene riattraversato da un gruppo di musicisti multietnici dell’Orchestra di Piazza Vittorio e da giovani studenti del liceo musicale Francesco Severi di Castellammare di Stabia? Su queste le linee guida si è svolto il laboratorio esperienziale sui materiali sonori di Viviani, intimamente legati alla tradizione orale del meridione d’Italia, che raccontano storie universali dell’uomo legate alla fame, al lavoro, ad amori e tradimenti, alla sofferenza, alla gioia, ai soprusi e al riscatto sociale. Partendo dalla selezione di alcuni brani significativi di questo repertorio, si è sviluppato un progetto di integrazione multietnica fondato sulla condivisione e sul confronto tra identità diverse, che intreccia le culture musicali locali dello spettacolo del primo Novecento con quelle contemporanee. Dunque un percorso tanto napoletano quanto cosmopolita.
Festival Viviani – le mostre
VIDEOAPPLAUSI!
non stop video: NAPOLI NOTTE E GIORNO, L’ULTIMO SCUGNIZZO, FATTO DI CRONACA, VETTURINI DA NOLO
Ed altri documenti sul teatro di Raffaele Viviani gentilmente concessi dalle Teche Rai
DAL TEATRO AL COMICS
disegnatore Carmelo Zagaria, sceneggiatrice Chiara Macor, grafico letterista Giuseppe Boccia, editor Ludwig G. Maglione, coordinatore Mario Punzo, sceneggiatore Michele Assante del Leccese, direttore editoriale Rosario Esposito La Rossa, disegnatrice Valeria Burzo.
Immaginare nuove visioni per le commedie di Raffaele Viviani, trasportare l’universo de L’ultimo scugnizzo e quello di Scalo marittimo nei territori fantastici del disegno a fumetti. La mostra ospita i lavori del cantiere in cui sceneggiatori e disegnatori della Scuola Italiana di Comics, che circa venti anni fa adattò a fumetti dodici commedie di Eduardo De Filippo, realizzano la versione disegnata di due celebri commedie dell’autore stabiese. Si è trattato di un lavoro delicato, portato avanti nel rispetto dell’autore e della sua drammaturgia, facendo riferimento all’immaginario sia partenopeo che collettivo, universale. Le varie fasi produttive hanno impegnato diversi membri della Scuola, noti per le proprie qualità di editor, sceneggiatori, disegnatori, letteristi, grafici. Ogni commedia comporrà un volume a fumetti di 48 tavole che sarà edito e distribuito da Marotta&Cafiero.
OGGI VIVIANI
Mostra e cantiere / laboratorio a cura della Cattedra di Fotografia del prof. Aniello Barone – Accademia BB AA di Napoli. Realizzato con con Fabrizio Bartolini, Morena Cannizzaro, Emanuele Caprio, Selene Casparrini, Carlo De Lucia, Luca Esposito, Pasquale Esposito, Gaia La Rocca, Lucia Lippiello, Maria Vittoria Piccirillo, Catia Somma, Giuseppe Tedesco, Francesco Tondi
La conoscenza del teatro e della vita di Raffaele Viviani non può prescindere dallo studio delle immagini del teatro e della vita del grande autore ed attore conservate nell’Archivio Fotografico Viviani. La mostra Oggi Viviani (a conclusione dell’omonimo cantiere / laboratorio), partendo dalla visione di queste immagini, scaturisce dalla ricerca di un gruppo di allievi dell’Accademia BB.AA. di Napoli portati a riflettere sulla persistenza di memorie, sulla continuità differente e sulle affinità esistenti oggi e presenti nei luoghi, nei volti, nei gesti di abitanti a Castellammare di Stabia. Gli elaborati finali di tale ricerca sono selezionati ed esposti.
UOMINI E FERRO: CASTELLAMARE, LA FABBRICA DELLE NAVI
Dall’archivio fotografico Parisio e Troncone di Napoli, a cura di Antonio Ferrara, Osvaldo Conte e Gino Coppola
la mostra è stata realizzata dall’azienda di Cura, Soggiorno e Turismo di Castellammare di Stabia
in collaborazione con ProLoco di Castellammare di Stabia
Un viaggio nella storia del più antico cantiere navale d’Italia ancora in attività, la cui eredità è oggi parte integrante della mission di Fincantieri. Uno strumento capace di riannodare le fila tra il territorio e la sua fabbrica, e di sfruttare al meglio il binomio tradizione-innovazione. Uomini e ferro, perché il racconto di un’esperienza che mette a contatto quotidianamente operai, tecnici, progettisti con la materia, così come la nascita di una nave è metafora perfetta del lavoro e della creatività dell’uomo.
La mostra, curata da Antonio Ferrara e Osvaldo Conte, racconta attraverso una novantina di immagini dell’Archivio fotografico Parisio e Troncone di Napoli, che vanno dal 1928 al 1965, la storia dei più importanti vari effettuati nel cantiere di Castellammare di Stabia intrecciata con i volti dei lavoratori che hanno realizzato veri e propri gioielli della marineria nazionale.
Festival Viviani – le mostre
I VOLTI DEL GENIO
Dieci foto di Raffaele Viviani attore. A cura di Giuliano Longone Viviani
L’importanza di una mostra fotografica.
Alla morte di Viviani avvenuta nel 1950 molti si chiesero se il suo teatro sarebbe sopravvissuto senza il grande interprete che egli era stato. Insomma il suo teatro era rappresentabile senza il grande attore? Questo dubbio è ormai superato e oggi tutti sanno che quel teatro si colloca fra i grandi del novecento con Pirandello, De Filippo, Bene e Ruccello. Viviani è morto all’età di 62 anni. Oggi si direbbe che è morto nel pieno della maturità. Ma già negli anni che precedettero la guerra la sua carriera aveva subito una scossa tremenda, dalla seconda metà degli anni trenta tante difficoltà aveva incontrato per le restrizioni legislative e finanziarie contro il teatro in vernacolo ma direi soprattutto per l’oggettivo rifiuto che la sua poetica incontrava presso le classi che formavano il blocco sociale del Fascismo al potere, quello, per intenderci, che amava consolarsi con le false sicurezze dei telefoni bianchi o identificarsi nelle mossette accattivanti della Merlini, o nel perbenismo di Viarisio, e che reagiva infastidito alla denunzia della miseria e dell’ingiustizia sociale. Anche gli anni dell’immediato dopoguerra non furono anni di rilancio. Recitò ad onta del male che lo minava in una Napoli distrutta da cento bombardamenti.
Immagino quanto duro e dolorosa deve essere stata l’impossibilità di mettere in scena a causa delle precarie condizioni di salute, Muratori e I dieci comandamenti, i lavori scritti nell’isolamento di quel drammatico dopoguerra. Gli ultimi anni della vita furono spesi nel tentativo di fondare un teatro stabile a Napoli qualcosa che fondesse tradizione ed innovazione nel tentativo di ridare uno spessore storico e civico a quelle nuove generazioni che uscivano depredate di storia dai disastri di una guerra. Appello che non ebbe risposta.
Questa era la situazione nel 1950 anno della sua morte. Un attore che non recitava da anni ed un autore non pubblicato. Per l’attore non c’era più niente da fare, egli era morto prima della televisione, e di cinema ne aveva fatto pochissimo. E di quel pochissimo molto si era perso durante la guerra, e penso a L’ultimo scugnizzo di Righelli che non si è mai più ritrovato. Rimane solo La tavola dei poveri di Blasetti. Sarebbe vissuto, come i grandi attori dell’Ottocento, come memoria tramandata da coloro che avevano avuto la fortuna di essere suoi spettatori. L’autore vide prima la pubblicazione di una scelta delle sue opere in due volumi editi dalla ILTE a cura di Ettore Novi e Vito Pandolfi. I due volumi andarono presto esauriti e la morte prematura di Novi impedì nuove edizioni. Ben presto il teatro di Viviani ridiventò clandestino. Eppure Viviani era stato tradotto e pubblicato in Russia. Si arrivò al centenario della nascita e la giunta di Castellammare decise di onorare degnamente quell’illustre concittadino con la pubblicazione dei sei volumi opere a cura di Guido Davico Bonino, Antonia Lezza e Pasquale Scialò con l’editore Guida. E questo fu un passo decisivo che rimise in moto, dopo i primi coraggiosi tentativi di Nino Taranto e di Vittorio Viviani, l’autore che da allora si vede regolarmente rappresentato su tutti i palcoscenici d’Italia. Ora la situazione si è completamente capovolta e mentre l’autore vede la sua definitiva consacrazione, la memoria del grande attore si va inesorabilmente affievolendo. Per fortuna esiste un corposo corpo fotografico che può restituire, almeno in parte, a studiosi e ai giovani la testimonianza del Viviani sulle scene. Il Fondo Viviani, che gli eredi hanno donato alla Biblioteca Lucchesi Palli, è la raccolta pressoché completa della documentazione dell’intera carriera artistica dell’attore e autore Raffaele Viviani. Esiste la registrazione della voce, grazie a delle incisioni che fece, per nostra fortuna, durante la tournée in Sud America. Il Fondo Viviani si divide fra le due sedi più naturali: la Biblioteca Lucchesi Palli, che si avvia a diventare l’archivio dei documenti della grande tradizione teatrale di Napoli, e il Museo di San Martino che con la riapertura della sezione teatrale ricuce quel filo rosso che dal San Carlino, passando per i Cammarano fino ad Eduardo Scarpetta conduce a Raffaele Viviani.
Con queste dieci foto speriamo di avere tramandato almeno in parte la qualità artistica dell’attore Viviani.
Giuliano Longone Viviani