Views: 16
In occasione della presentazione della X edizione di Napoli Teatro Festival, l’università Federico II di Napoli e la direzione artistica di NTF hanno organizzato un incontro con gli studenti, dove protagonisti assoluti, sono stati Alessandro Preziosi e il regista Antonio Capuano.
All’evento hanno partecipato Gaetano Manfredi (Rettore della Federico II), Arturo De Vivo (Prorettore), Edoardo Massimilla (Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici), il prof. Francesco De Cristofaro, il prof. Pasquale Sabatino, la consulente della direzione artistica del festival e regista Nadia Baldi.
Con l’intento di avvicinare gli studenti al teatro, l’ateneo investe su di esso. L’arte viene vista quindi come stimolo per la vita dove l’obiettivo principale è lavorare con e per i giovani.
Il Napoli Teatro Festival mette in scena una serie di spettacoli teatrali, manifestazioni, concerti, dove il prezzo sarà completamente accessibile per gli studenti, permettendo così di eliminare ogni tipo di barriera.
Preziosi ha avuto l’occasione di presentare il suo spettacolo “Vincent Van Gogh – L’odore assordante del bianco” che andrà in scena il 27 e 28 giugno presso il Palazzo Reale di Napoli. Di Stefano Massini, Alessandro Preziosi prende non solo le vesti del protagonista ma si occupa anche della regia. Lo spettacolo si presenta quasi come un elogio alla follia, dove tutto si svolge in uno spazio chiuso, bianco e sofferente per il grande pittore; questo spazio non è altro che la stanza del manicomio di Saint Paul, dove Van Gogh fu internato in un periodo della sua vita.
Come spiega lo stesso Preziosi: – quando si affronta un testo su Van Gogh, ci si ritrova ad affrontare temi e sfumature complesse dove bisogna trovare la giusta chiave di lettura comprensibile al pubblico -. Il Van Gogh messo in scena resta lucido anche se malato ma resta difficile riuscire a interpretare gli scambi che lui ha tra realtà e immaginazione, dove le allucinazioni lo coinvolgono.
Anche se è stata una prima presentazione, i presenti in sala si sono meravigliati dalle parole di Alessandro, che spiega di un lavoro complesso dove l’artista che lui andrà ad interpretare vive in un azzeramento creativo, vittima del bianco più doloroso e inespressivo. Via via in quei 120 minuti di spettacolo, si esplorerà poi la sua condizione attraverso suoni, scene e discorsi, per poi esplodere in una potenza di colori che coinvolgerà anche lo spettatore.
Acceso, però, è stato il dibattito con Capuano che non accetta il punto di vista di Preziosi e la scelta di interpretazione. Gli studenti sono stati divertiti dalla discussione (sottolineo: completamente pacifica), potendo così vedere non solo la vena critica di Capuano, ma anche di come l’arte possa avere una grande varietà di punti di vista differenti.
Di fatti, Antonio Capuano presenta la sua idea di teatro. Egli stravolge il testo originale di Jean Genet per poi mettere in piedi un testo molto più complesso, realizzato proprio in occasione del Napoli Teatro Festival. Il suo spettacolo “Le Serve”, in scena il 29 e 30 giugno al Teatro Sannazaro, vede in scena due cameriere al servizio di una ricca signora.
Nella riscrittura dell’opera, non sono state poche le difficoltà per Capuano ma una volta presa la mano ha provato molto divertimento nel riscriverlo. Lui stesso ha detto che quando ha tradotto il testo in lingua napoletana, sembrava come se il tutto prendesse luce e s’innalzasse.
Per il regista, il teatro è dell’attore, dove tutto il resto come luci, musiche, scene non contano, ma, allo stesso tempo, lo definisce vivo: lo spettatore deve essere coinvolto e interessato e perché no, intervenire anche con l’interprete.
Molte sono state poi le domande che hanno potuto fare gli studenti ai due artisti presenti ma sicuramente tutte le nozioni apprese non eguagliano gli spettacoli che essi andranno a mettere in scena.
Roberta Fusco