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Inizia con una dedica a Fausto Mesolella, la terza edizione di VIVO – Incontro con la musica d’autore, il pubblico ascolta, in rigoroso silenzio, “Tulipani”, un brano dell’artista casertano recentemente e prematuramente scomparso. La rassegna musicale, ideata e diretta da Gennaro Vitrone, è una piccola vetrina dalla quale si vuole partire e cercare di far conoscere gli autori che, nonostante le difficoltà credono ancora nell’arte della musica e ci lavorano con passione. Vitrone, infatti, si pone l’ambizioso ma non impossibile obiettivo di offrire uno spazio di condivisione a cantautori e autori di brani inediti, di aprire la strada a possibili collaborazioni tra artisti provenienti da progetti diversi, di favorire lo scambio e la promozione di progetti inediti.
Ad aprire la rassegna musicale, dopo i saluti di Tonia Cestari, giovane artista casertana che si è prestata egregiamente a presentare lo spettacolo, il direttore artistico Gennaro Vitrone, accompagnato da Giampiero Cunto e Dario Crocetta. Oltre il buio, il primo brano scelto, il singolo tratto dall’album “Nel momento”, ultimo lavoro dell’autore casertano. Con lo stile che lo contraddistingue, ormai consolidato, Vitrone proietta un’immagine che, solitamente, è considerata molto triste, in una visione poetica, con la speranza che il mondo possa sempre migliorare. Continua così, con gli altri brani Respira e Segnali, a disegnare, con la sua musica, un’atmosfera carica di pathos e vibrazioni sonore che lo rendono unico nel suo genere.
I Malevera, un gruppo di giovani musicisti, rompono un po’ gli schemi e danno alla kermesse un’aria più sbarazzina, una ventata di ironia e di ritmo che non guasta. Canzoni che seguono la loro linea di pensiero (come ci dice Angelo Giaquinto), con un occhio alla realtà e un altro alle tradizioni della nostra terra. Così la giovane band anima il pubblico con i brani Lucia, dedicata alla città di Napoli, A te che nun staje ccà, Lato B un’ironica e divertente descrizione di un luogo che tutti i piccoli paesi hanno: la bottega alimentare, che diventa una sorte di confessionale degli avventori. Hanno chiuso la loro esibizione con il brano 55, una tarantella che, potremmo dire – citando le parole del testo, racconta un sogno – : Na notte dint ‘a stagione, me veniste a scuncecá dint ‘a ‘na terra ‘e mare…
Ancora un cambio di timbro, Vivo, quest’anno, è stata un’edizione per tutti gusti, un viaggio a tutto tondo nei diversi sound, stili musicali e contaminazioni varie. Jen V Blossom, giovane autrice casertana, che ha portato il pubblico, con un viaggio onirico, nel suo mondo musicale con la canzone 3 a. m. La Blossom è padrona del palco, da sola, davanti al pubblico, dialoga e regala piacevoli emozioni con Scent of flowers, con un sound più dolce e sofisticato. Molto delicato e intenso il suo omaggio a Edith Piaf con il brano No, je regrette rein.
Dopo l’esibizione di Jen è stata la volta di Marco Smorra, front man degli Asse Mediano, band campana che abbraccia ragazzi provenienti dall’hinterland della provincia di Caserta e Napoli. Per la serata di VIVO, Marco Smorra si è esibito da solo, ma ha ricordato i componenti del gruppo che sono: G. Vivarelli alle percussioni, G. Montesano al basso e contrabbasso, G. Volpe alle corde e violinista e R. Salopede alle chitarre. “Tutt ugual so’ i criatur”, omaggio ad Enzo Avitabile, è stato il primo brano che ha visto Marco Smorra protagonista sul palco; ha proseguito, poi, con Puortem lontano, uno dei primi singoli di successo della band. E ancora ritmo e sentimento con i brani Je me perd e Sarrà.
Conclude la rassegna di musica d’autore Tullio Pizzorno, musicista, autore e compositore. Tra gli interpreti delle sue canzoni ricordiamo Mina, Alberto Radius e tanti altri. Si definisce ‘l’autore che canta‘, Tullio, dimostrando tutta la sua sensibilità e modestia nel parlare di sé. Particolarmente ricco di contaminazioni tra i vari stili, il suo repertorio ci ricorda e ci fa notare la sua passione per la jazz fusion. Uno stile ben “cucito” sulla sua verve ironica e spontanea.
Tra i brani eseguiti da Pizzorno, accompagnato da Pietro Ventrone al sax, Pietro Paolo Veltre allo stick bass e Aldo Fucile alla batteria, ricordiamo Un dubbio, poi Che cosa sei, l’omaggio ad Alberto Radius, e Musica per lei, brano che Mina ha scelto e ha fatto suo.
Tanta bella musica, tanta atmosfera ricca di emozioni e sensazioni diverse ad ogni esibizione. Il pubblico attento ed entusiasta ha applaudito con passione tutti gli artisti, particolarmente commovente e intenso, il ricordo di Fausto Mesolella, da parte del suo amico fraterno Alfonso Tramontano.
Una serata che ci auguriamo possa ripetersi ancora e abbia sempre più rilevanza nel panorama musicale campano e oltre!
Giustina Clausino
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foto di Giuseppe Panza