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Il 2 marzo, a Napoli, il duo Giuliana Soscia & Pino Jodice ha aperto la prima edizione di “Pignatelli in jazz” organizzata da Emilia Zamuner, che cura anche la direzione artistica, ed Eduardo Scarfoglio tramite l’associazione Emilia Gubitosi, con la sponsorizzazione di Banca Credem ed il Patrocinio del Mibact.
Il concerto inaugurale, organizzato in collaborazione con Rotary Club Napoli Ovest, si è svolto nella splendida e suggestiva cornice di Villa Pignatelli concessa da Denise Pagano e Rosanna Naclerio.
Dopo i ringraziamenti ed il benvenuto di Maria Sbeglia, di Marilù Ferrara, presidente del Rotary, di Giovanni Gargiulo della Credem, ha presentato la rassegna Emilia Zamuner. La talentuosa cantante, prima di dare la parola alla musica, ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito a dare corpo al festival, compresi i genitori. Ha elencato i concerti che seguiranno e indicato gli obiettivi della rassegna: ascoltare il jazz in una dimensione nuova, di domenica mattina ed in una location solitamente destinata ad ospitare eventi di musica classica che si apre ad un interessante e arricchente dialogo tra “vecchio” e “nuovo mondo” nel suo scenario neoclassico accostato alla raffinatezza del jazz dei grandi musicisti attuali.
Subito dopo hanno fatto il loro ingresso i coniugi Giuliana Soscia e Pino Jodice, che con il concerto “Il tango da Buenos Aires a Napoli” hanno immediatamente fatto splendere di musica bella il lussuoso salone affollato da un pubblico elegante e attento. Giuliana, elegante, austera, bella, con una mise rossa che ben s’intonava con la passione emanata dalla sua musica, con la sua immancabile e luminosa fisarmonica e Pino al pianoforte hanno aperto il concerto con un brano composto da lei, Antiche Pietre. I due talentuosi musicisti, dal feeling tangibile e contagioso, hanno espresso la loro musica con vigore, gran classe e professionalità. L’atmosfera argentina aleggiava e proseguiva col secondo brano, altra interessante composizione di Giuliana Soscia, Contemporary Tango, durante la cui esecuzione i due facevano letteralmente volare la musica con ricami sui loro strumenti carichi di energia, emozione e forza vitale. La Camorra Tre di Astor Piazzolla, arrangiato da Pino Jodice, è stato il brano successivo. Le improvvisazioni, il contrappunto, l’effetto vibrato e un dialogo musicale tra gli strumenti ora dolce, ora ricco di sferzate di energia, ora crescente, ora morbidamente calante, ha creato nuove suggestioni. Il pianoforte in alcuni momenti apriva con fare risoluto il sipario alla fisarmonica che spaziava tra melodie e note in modo raffinato. In altri momenti le musiche sembravano rincorrersi velocemente in liberi percorsi tra i tasti dei due strumenti con incontri virtuosi e avvolgenti come vortici di melodie. Le improvvisazioni al piano vigorose e acrobatiche erano a volte crescenti musicali, a tratti sincopate, con ritorni a melodie pacate.
Freedom Tango, una composizione di Jodice ispirata a Piazzolla, ha permesso a Giuliana Soscia di effettuare dei “solo” che hanno messo ulteriormente in luce le sue notevoli capacità. Le famose note di Libertango in una splendida improvvisazione alla fisarmonica hanno invitato il pianoforte ad un proficuo ricongiungimento degli strumenti.
Un cambio di postazioni musicali ha caratterizzato il brano successivo scritto a quattro mani dai coniugi, Passaggio Dei Delfini. Giuliana Soscia è passata al pianoforte e Pino Jodice ad una particolare fisarmonica a fiato, il vibrandoneon. Si sono create nuove sonorità e melodie che hanno rimandato i presenti ad immagini di un paesaggio marino musicale.
Ci si è immersi poi nella napoletanità in una bella fusione di jazz, melodie partenopee e tango argentino con una magnifica versione di Serenata Pullecenella e una vigorosa suite della Gatta Cenerentola di Roberto De Simone con la Villanella e la Tarantella di Cenerentola.
Il duo ha concluso così un concerto molto pregiato e all’insegna della ricerca e della apertura a nuovi percorsi musicali che nascono dalla fusione e dalle positive contaminazioni di generi, effetto della globalizzazione culturale. Il jazz, il tango argentino, la musica tradizionale napoletana, attraverso arrangiamenti e composizioni originali, hanno fatto sentire la loro voce in un mix raffinato e virtuoso.
Giuliana Soscia, fisarmonicista, pianista, compositrice, arrangiatrice, direttrice d’orchestra con la sua grande professionalità e versatilità dimostra che le donne possono emergere nel jazz, sebbene debbano superare difficoltà per potersi imporre. La sua forza, il suo impegno concreto (recentemente ha effettuato un tour in India), la valorizzazione delle compositrici attraverso ricerche e studio, possono rappresentare la speranza per le musiciste di poter trovare il loro giusto spazio. Pino Jodice, pianista e pluristrumentista, arrangiatore, compositore, direttore d’orchestra è un artista di spicco del jazz nazionale. Docente di composizione jazz a Milano e pianista, compositore e arrangiatore presso il Parco della Musica Jazz Orchestra di Roma, insieme alla moglie, dirige l’OJP Orchestra Jazz Parthenopea con cui è stato realizzato “Megaride” il cd con Paolo Fresu.
I prossimi concerti del festival si effettueranno di domenica, in particolare nei giorni 5, 12, 19 e 26 marzo alle ore 11,30. Il costo del biglietto ammontante a 5 euro, darà la possibilità ai presenti di visitare la Villa. I protagonisti degli eventi saranno altri jazzisti noti nel panorama nazionale: Andrea Rea e Mimo Lanzieri duo, Luca Signorini con Bruno Persico, Massimo Mercogliano ed Enrico Del Gaudio, il Quartetto Acustico Giulio Martino con Giulio Martino, Alexandre Cerdà, Leonardo De Lorenzo e Rocco Zaccagnino, Mario Nappi Trio & Emilia Zamuner con Corrado Cirillo e Luca Mignano.
Daniela Vellani