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Da giovedì 9 a domenica 12 febbraio(giovedì, venerdì e sabato ore 21:00 e domenica ore 18:00), presso il Nuovo Teatro Sancarluccio, si terrà lo spettacolo Unalampa con Fabio Brescia e Roberto Azzurro, autore e regista dello stesso.
Sinossi Breve
L’unico dubbio che ancora sussiste, stavolta, è se – in riferimento a questo progetto che nasce in solitaria e si apre all’accoppiata (sì, accoppiata è perfetto) sia più giusta la parola sodale o la parola complice, nel momento in cui bisogna immaginare che il progetto “Unalampa” vede accostarsi all’invettore Roberto Azzurro il novello invettore Fabio Brescia. Insieme, stavolta, inveiscono appunto, polemizzano, urlano, cantano, e si/ci divertono, correndo insieme da una sponda all’altra di rabbie appassionate, di clamori sussurrati, di esplosioni inevitabili, per raccontare, commentare, odiare, e poi amare, e poi sfinire, e poi inveire rabbiosamente e appassionatamente, contro questo posto straordinariamente bello e straordinariamente impossibile che fu chiamato Napoli. E di Teatro in Teatro, questa invettiva sta viaggiando esplosiva, pronta a dimostrare che molti sono disposti ancora a indignarsi e ad alzare la voce per farsi sentire con parole forse nuove, forse inusuali, ma accorate e prepotenti, sincere, amorevoli e dolorose, seppur rabbiose e minacciose. Questa invettiva è divisa in sette canti. Sette urli, sette dolori, sette anche comici sberleffi. Insomma sette momenti di rabbiosa riflessione anche, punteggiati da musicalità note, da memorie imprescindibili di una napoletanità onorata ma ormai vecchia e stantia, che si crogiola e annega in una oleografia ormai soltanto nociva e deleteria. Centrale, poi, è il terzo canto, in cui convergono tutte le parole e i versi dei grandi scrittori che hanno fatto viaggiare Napoli nel mondo attraverso le loro opere di volta in volta teatrali, letterarie, poetiche e meravigliosamente musicali. Per finire nell’incendio/incubo/sogno, nell’auspicato martirio di liberazione, tra le lacrime e il comico sberleffo che ritorna imprescindibile. Questa volta Unalampa avrà due voci, due urli che si intersecheranno, sovrapporranno, incroceranno, in un unico tornado verbale, in una giostra impazzita e trascinante, in un delirio lucido e furente. Ci sono illustri predecessori che hanno al loro attivo prestigiose invettive, ci perdonino se ci infiliamo in punta di piedi – ma mica tanto – in un elenco di grande rilevanza, ma è irrinunciabile: è frutto di un giuramento, fatto una volta mentre ero imbottigliato nel traffico, a un incrocio, dove sono rimasto per circa un’ora e mezza – e non a Zurigo, chiaramente, ma a Napoli.