Napoli, al Nuovo Teatro Sancarluccio, la compagnia del Teatro dell’Osso presenta: “Frida”

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foto Giuseppe Panza

La compagnia dell’Osso presenta lo spettacolo “Frida” con Titti Nuzzolese e Peppe Romano, scritto e diretto da Mirko Di Martino.

Da giovedì 1 a domenica 11 dicembre (giovedì-venerdì e sabato ore 21:00 – domenica ore 18:00) presso il Nuovo Teatro Sancarluccio di Napoli.

 

Breve sinossi

“Non ho mai dipinto sogni. Ho dipinto la mia realtà”, ha più volte ripetuto la grande artista messicana Frida Kahlo. Parte da questo spunto lo spettacolo “Frida”, che racconta i dipinti di Frida a partire dalle sue lettere, oppure, al contrario, la vita di Frida a partire dai suoi dipinti: il testo è infatti scritto rielaborando dalle testimonianze dei due protagonisti e delle persone che li conobbero,

dedicando grande spazio alle lettere di Frida, al suo diario privato, e all’autobiografia di Diego Rivera. Ne viene fuori un ritratto di Frida lontano dall’agiografia ricorrente di “grande artista sfortunata”, di donna “innamorata del suo uomo”. Frida fu molto più di questo e, in un certo senso, molto meno: fu una donna che riuscì a imporre un’immagine pubblica diversa da quella privata, un’artista che elaborò la sua cifra stilistica con lentezza e in maniera non del tutto consapevole. In lei, convivevano con difficoltà idee e sentimenti contrastanti: voleva mostrarsi al pubblico come una donna libera e rivoluzionaria, ma in privato restava ingabbiata nel ruolo della moglie devota che tutto sopporta; voleva essere una pittrice affermata, ma rinunciava a proporre al pubblico le sue opere.

Lo spettacolo dedica, ovviamente, ampio spazio al rapporto di Frida con Diego Rivera: i due pittori si videro per la prima volta nel 1922, quando lei era una ragazzina minuta e ribelle. Si sposarono sette anni dopo, divorziarono nel 1939, si risposarono nel 1940. Tutta la loro storia coniugale è inframmezzata da continui tradimenti e colpi di scena. Frida Kahlo morì nel 1954, poche settimane dopo aver partecipato a una manifestazione politica accanto a Diego Rivera. Dopo la sua morte il pittore scrisse: «il 13 luglio 1954 è stato il giorno più tragico della mia vita: avevo perso per sempre la mia amata Frida. Ho capito troppo tardi che la parte più bella della mia vita era il mio amore per lei».

Il testo dello spettacolo è stato scritto rielaborando le testimonianze di Frida Kahlo, di Diego Rivera, e delle persone che li conobbero, dedicando grande spazio alle lettere di Frida, al suo diario privato, e all’autobiografia di Rivera. Ampio spazio, ovviamente, è dedicato al rapporto di Frida con Diego Rivera: i due pittori si videro per la prima volta nel 1922, quando lei era una ragazzina minuta e ribelle. Si sposarono sette anni dopo, divorziarono nel 1939, si risposarono nel 1940. Tutta la loro storia coniugale è inframmezzata da continui tradimenti e colpi di scena. Frida Kahlo morì nel 1954, poche settimane dopo aver partecipato a una manifestazione politica accanto a Diego Rivera. Dopo la sua morte il pittore scrisse: «il 13 luglio 1954 è stato il giorno più tragico della mia vita: avevo perso per sempre la mia amata Frida. Ho capito troppo tardi che la parte più bella della mia vita era il mio amore per lei». Ma nel tempo è, al contrario, rimasta famosa un frase di Frida  molto diversa: “Ho avuto due gravi incidenti nella mia vita: il primo è quando il tram mi ha investita, l’altro è Diego”.

foto di copertina Giuseppe Panza

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