Views: 22
“Lotto Infinito”, il nuovo album di Enzo Avitabile, si trova nei negozi tradizionali da ieri, 14 ottobre, ed è perfino disponibile, per i cultori d’altri tempi, la versione in vinile. Ce ne siamo innamorati ascoltando il pezzo “Abbi pietà di noi” nel film Indivisibili, dove canta con Angela e Marianna Fontana, siamo riusciti ad averlo qualche giorno in anteprima. E lo stiamo ascoltando con immenso piacere. Il cantautore partenopeo lo sta presentando, in questi giorni, attraverso un tour negli store che, ad oggi, ha fatto tappa a Salerno, Napoli, Bologna, Milano, Roma e, ieri, a La Feltrinelli di Caserta, mentre il 16 ottobre sarà al MediaWorld del C.C. Buonvento a Benevento (ore 17.00).
In questo album Enzo Avitabile duetta con numerosi artisti, da De Gregori a Giorgia, passando per Mannarino, Caparezza, Renato Zero, Hindi Zahra e nel pezzo “Addò so’ nato io” si ascolta la voce recitante di Lello Arena.
“Lotto infinito” è la fusione di stili diversi, dalla canzone napoletana al jazz e soul con contrasti provenienti da diversi paesi. I temi trattati sono vari ma tutti molto attuali come quello dell’immigrazione, in un pezzo molto intenso, “Attraverso L’acqua”, in cui duetta con De Gregori. Magnifica “De Profundis” con Giorgia; ricco di significati e sonorità contrastanti anche “Amm’’a Amm’’a”, con Caparezza, dove il tema centrale è il cambiamento. I versi “Bianca, ‘sta voce cruda, ‘na rosa ca s’arape e se chiùde. ‘a neve ca se scioglie ò sole, ‘na carta scritta senza parole” aprono il brano “Bianca” con Renato Zero, dedicato alla cantautrice aversana Bianca D’Aponte, scomparsa in giovane età. A noi piace molto “Jastemma D’ammore”, con Pippo Delbono ma anche “Quando La Felicità Non La Vedi, Cercala Dentro. Tutti i brani di questo nuovo lavoro di Enzo Avitabile, da “Napoli Nord” a “Verità Sarà”, con la cantante marocchina Hindi Zahra, meritano di essere ascoltati.
Sono davvero tanti gli artisti che collaborano a questo album, ognuno di loro apporta un personale contributo che lo rende esclusivo. L’artista racconta del tempo atteso per cantare con ognuno di loro, dei momenti di riflessione e di come nessuna delle collaborazioni è stata una scelta casuale, di come tutti sono stati preferiti per le loro specificità. Puntando lo sguardo ai temi trattati, l’autore guarda all’emarginazione e alla povertà come ad una condizione passiva, che nessuno sceglie ma che qualcuno contribuisce a mantenere, definisce questo suo lavoro un inno alla vita, e lo è davvero, in tutte le sue sfaccettature.
Lucia Dello Iacovo