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Dopo il successo avuto a Firenze e a Torino, anche a Roma approda la Van Gogh Alive the Experience, un percorso multimediale dedicato alle opere dell’artista nel periodo che va dal 1880 fino al 1890, eccezionalmente proiettate in un lavoro di sequenze fra dipinti, musica e parole tratte dalle lettere del pittore, performance in cui lo spettatore si trova completamente avvolto.
La mostra è stata inaugurata, fra giochi di luci, il 25 ottobre ed è aperta al pubblico dal 26 ottobre 2016 al 26 marzo 2017. Location d’eccezione, rispetto alle solite proposte a Roma, il Palazzo degli Esami nell’affascinante quartiere di Trastevere, luogo recuperato dopo anni di abbandono, ex struttura dedicata ai concorsi pubblici.
L’abbiamo raggiunta il primo giorno, facendoci largo fra le tante proposte che offre la capitale e, a dire il vero, non ci sono apparse grosse campagne di comunicazione, solitamente dedicate ad altri eventi. All’ingresso ci siamo arrivati perché provvisti di indirizzo esatto, via Girolamo Induno, ma niente pannelli, cartelloni, né tantomeno gigantografie che la indicavano. Ad accoglierci all’ingresso, attraverso un contorto corridoio, nessuno al guardaroba, un’unica addetta alla biglietteria, accesso con improbabile tornello non funzionante. Il tutto ci è sembrato ancora in fase di allestimento: l’unica cosa certa era l’importo del biglietto, 15 €. Entriamo e restiamo tutto il tempo che vogliamo, mentre apprendiamo che il percorso avrà poi una durata obbligata di 40 minuti e le entrate saranno cadenzate, ma la nostra esperienza non lo conferma. Dopo pochi pannelli dedicati alla vita del pittore troviamo la ricostruzione della famosa camera da letto prediletta e ci sembra di accedere nell’intimo, nei sogni di Van Gogh.
Nelle enormi sale, dove è stato possibile allestire i grandi pannelli e creare gli affascinanti giochi di proiezioni, con un sistema avanguardistico, il Sensory 4, che incorpora circa 50 proiettori ad alta definizione, ci si trova direttamente immersi nelle opere, che volteggiano intorno allo spettatore, in un gioco di colori, musica ed emozioni danzano sulle note di Vivaldi, Ledbury, Tobin, Lalo, Barber, Schubert, Satie, Godard, Bach, Chabrier, Satie, Saint-Saëns, Godard, Handel; impossibile non appassionarsi.
Di Van Gogh scorrono le opere, i paesaggi assieme alla sua vita, alle idee, si comprendono i viaggi tra Parigi, Arles, Saint-Rémy e Auvers-sur-Oise, le emozioni e l’animo di questo artista, tanto tormentato e ancora avvolto da misteri, meglio rivelati dai suoi tanti lavori: circa 800, per più di 3000 immagini, molti più di quanti ne conosciamo, di quanti se ne possano vedere in un unico museo. E così scopriamo che oltre ai Girasoli e al giallo, i paesaggi, le notti stellate, gli autoritratti, Parigi e le sue città, Van Gogh aveva avuto un periodo influenzato dal giapponismo, che sapeva di essere all’avanguardia e che l’uso dei colori da parte dei suoi successori sarebbe stato sempre più insolito. Scopriamo che anch’egli, come ognuno, viveva e produceva per Amore, per il comune desiderio di essere amato, accettato, compreso e così scriveva:
«Un fuoco maestoso arde in me, ma nessuno vi si ferma dinanzi a riscaldarsi, i passanti vedono soltanto un filo di fumo.»
Come sempre succede con l’arte, anche questa esperienza multimediale è fatta per essere vissuta e per dare ad ognuno la sua percezione, emozione, a seconda dello spazio, del tempo, del vissuto, di quanto sia ricco il proprio bagaglio culturale e sensoriale. Ciascuno avrà di questo percorso una propria idea ma, di certo, nessuno potrà dirsi indifferente.
Lucia Dello Iacovo
Orari e giorni di apertura:
dal Lunedì al Giovedì 10.00 – 20.00
Venerdì e Sabato 10.00 – 23.00
Domenica 10.00 – 21.00
Costo biglietti:
Intero 15 euro
Ridotto 6-12, studenti, over 65, disabili* 12 euro
Bambini sotto i sei anni ingresso gratuito accompagnati da un famigliare
Per maggiori info www.vangoghroma.it