Napoli, nella Basilica del Carmine Maggiore, NarteA presenta “Gli Echi della Rivolta”

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Sabato 1 ottobre 2016 (ore 18,00) si avrà l’apertura straordinaria del chiostro della Basilica del Carmine Maggiore per l’evento “Gli Echi della Rivolta“, ideato dalla Associazione Culturale NarteA nel format dell’itinerario teatralizzato per ricordare cosa accadde dalla rivolta di Masaniello alla Real Repubblica Napoletana (ottobre 1647). 
 
Dalla rivolta di Masaniello alla Real Repubblica Napoletana”

Itinerario teatralizzato

a cura dell’Associazione Culturale NarteA

Testi e regia di Febo Quercia

Con Sergio Del Prete, Serena Pisa e Peppe Villa

Costumi Antonietta Rendina

La rivolta di Masaniello non finì nel luglio del 1647. La sua eco arrivò fino all’ottobre di quello stesso anno: Napoli venne furiosamente bombardata dai forti intorno ad essa ed anche dalle navi spagnole agli ordini di don Giovanni d’Austria. Sul finire del mese, Andrea Polito venne impiccato, ed il suo corpo appeso ad uno dei finestroni di Castel Sant’Elmo. I rivoltosi non si arresero, anzi la sollevazione divenne generale, e assunse, sotto la guida di Gennaro Annese un chiaro carattere indipendentista: egli dopo tre mesi di scontri proclamò il 22 ottobre la Real Repubblica Napoletana.

Cosa successe prima, durante e dopo la rivoluzione avviata dal celebre “pescivendolo” napoletano?

Sabato 1 ottobre 2016 (ore 18:00) l’Associazione Culturale NarteA propone “Gli Echi della Rivolta“, una visita guidata teatralizzata che, partendo proprio dall’ottobre 1647, ripercorre a ritroso la storia di Napoli e della celebre figura di Masaniello. La rievocazione storica, scritta e diretta da Febo Quercia, condurrà i visitatori in vari momenti storici, come nel luglio del 1647, quando il popolo napoletano fu messo in “ginocchio” dal governo spagnolo che decise di aumentare le gabelle sulla frutta per l’ennesima volta. Il popolo preso ormai per il collo e guidato dal noto pescivendolo, si ribellò: in una settimana Napoli cambiò volto e tutti coloro che erano stati “pecora”, in pochi giorni si trasformarono in “lupo”. Anche se il potere del denaro riportò tutto alle condizioni originarie, il nome di colui che mosse la rivolta risuona ancora oggi come fosse un mito.
Un rumore di fondo riecheggia sempre nella città partenopea, proprio in quel luogo dove pulsa ancora il cuore dei napoletani e si possono sentire “gli echi della rivolta”. Ponendo l’accento sugli aspetti sociali, politici e storici che funsero da cornice agli avvenimenti dell’epoca, attraverso le parole della guida autorizzata della Regione Campania Matteo Borriello e l’interpretazione di Marianita Carfora, Antimo Casertano e Peppe Romano in abiti storici di Antonietta Rendina, si ripercorrerà anche la storia delle persone che gravitarono attorno alla carismatica, ma discussa figura di Tommaso Aniello di Amalfi.

Per partecipare all’evento, la quota di adesione è di € 12,00 a persona e la prenotazione è obbligatoria ai numeri 339.7020849 o 334.6227785.

L’esibizione teatrale andrà in scena tra i chiostri del “decumano del mare” (incluso quello di Sant’Eligio) e la piazza Mercato per rivivere proprio i luoghi della celebre rivolta guidata da Masaniello e la storia napoletana del 1647.Per partecipare, è necessario prenotare.(www.nartea.com)

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