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Scenari suggestivi, mare, profumi, colori, sensazioni forti, situazioni conflittuali, sentimenti intensi, momenti di grande sofferenza e angoscia sono gli ingredienti di “Default” l’ultimo romanzo di Giorgio Coppola, recentemente pubblicato dalla casa editrice Robin.
In uno stile linguistico elegante, incisivo e ricco di immagini, lo scrittore attraverso visioni oniriche che definirei “Orwelliane” tesse una storia che invita a molteplici riflessioni. Un’incantevole isola greca è il luogo in cui si muovono i personaggi ricchi di umanità ed in cui ci si può identificare provando un grande coinvolgimento. Essi ruotano intorno alla bella figura di Jannis che diventa il faro della originale storia, che fa luce su Calliope, la moglie, i figli Elena e Yorgos, Marcos, Yarma e altri. Tra storie antiche e recenti, ricordi, atmosfere dal sapore ellenico, si rivive l’imbarazzante scelta a cui è stato sottoposto il popolo greco: il referendum del sì o del no all’Europa, un’unione non più di popoli e di anime, ma di interessi economici e finanziari. Di fronte al default, bancarotta, della Grecia, come potrebbe reagire il mondo? Ecco che lo scrittore in modo sofferto, immediato e forte, apre una finestra su problematiche attuali che dovrebbero generare solidarietà, partecipazione, unione e invece determinano un girare le spalle o una gara all’accaparramento e alla spartizione di ciò che resta di un’agonia.
Il romanzo di Coppola ci consente una riflessione e una presa di coscienza sul dramma che stanno vivendo realmente tanti popoli. Ogni giorno si sente parlare di profughi, immigrati, persone costrette a fuggire da una realtà terribile e che sono alla ricerca di una salvezza per sé e soprattutto per i figli, e che vedono infrangere il loro sogno di speranza scontrandosi con l’indifferenza e il disprezzo. La lettura del libro ci apre gli occhi e ci fa porre delle domande piene di angoscia del tipo “e se un giorno dovessi trovarmi io in queste condizioni?”
È una storia che ci scuote dentro e ci invita al rispetto degli altri e a pensare che dentro ad ogni persona ci sono sofferenze, vissuti, speranze, amori, preoccupazioni, mortificazioni, umiliazioni e l’egoismo non deve nascondere tale realtà. Le parole di Giorgio sono, quindi, un monito affinché gli interessi economici ed i giochi di potere non schiaccino l’essere umano.
Il romanzo è profondo e intenso, un esempio di bella scrittura e valori da inseguire. Consente una crescita della coscienza e apre gli occhi delle persone sensibili e attente, ma forse a volte distratte da un mondo in cui predomina una politica di interessi, di poteri e di mancanza di scrupolo.
Daniela Vellani