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Porta la firma di Gary Baseman, artista poliedrico della comunicazione visiva, l’immagine della 46esima edizione del Giffoni Film Festival in programma dal 15 al 24 luglio 2016. Ideatore di spunti iconografici unici, capaci di riunire la fantasiosa ingenuità dell’infanzia e il complesso universo dell’età adulta, Baseman consegna al Festival un’opera che coniuga la sua cifra stilistica con il tema dell’edizione 2016: Destinazione.
A presentare l’immagine, sui canali social del Giffoni Experience, è stato quest’oggi il direttore Claudio Gubitosi.
L’immagine richiama naturalmente il suo primo incontro con Giffoni, un anno fa, quando il performer statunitense ha realizzato per il Festival un muro, collocato all’ingresso della Cittadella del Cinema, attuale quartier generale del GFF, e che nei prossimi mesi avrà la sua collocazione definitiva nella Multimedia Valley. L’opera fu realizzata sotto lo sguardo curioso delle migliaia di ragazzi e cinefili accorsi a Giffoni nel corso della 45esima edizione e racchiude una serie di rimandi alla settima arte, esplicitati da un vivace universo di citazioni cinematografiche – da Il Pianeta delle scimmie a La finestra sul cortile, da Il padrino a Pinocchio fino a Io e Annie e Arancia Meccanica – confermando il carattere sempre più trasversale della creatività a impronta urbana, fatta di input quotidiani tradotti in un linguaggio artistico di grande immediatezza. È stata la seconda volta nella sua carriera in cui si è dedicato alla street art, dopo il murales realizzato in Largo dei Quintili a Roma per commemorare la deportazione dei Quadrarensi ad opera dei fascisti nel 1944. “La mia arte è la celebrazione della bellezza dolce e amara della vita” raccontò ai tempi di quell’opera nello svelare un lato inedito della sua esistenza, il passato doloroso dei genitori profughi polacchi sfuggiti all’Olocausto.
Designer, illustratore e cartoonist, inserito dal Entertainment Weekly magazine tra le 100 persone più influenti del mondo dell’”intrattenimento”, Gary Baseman ha iniziato la sua carriera a New York tra la seconda metà degli anni Ottanta e la prima metà degli anni Novanta, collaborando come illustratore con The New Yorker, The New York Times, Rolling Stone, Time, Atlantic Monthly e The Los Angeles Times. Ritornato nella sua natia Los Angeles, si è dedicato all’esplorazione di diverse forme di ibridazione tra arte, moda, pubblicità, design, musica e cinema. Considerato una delle figure di spicco della scena Pop Surrealista californiana, rigetta questa etichetta coniando il termine “Pervasive Art” per definire la sua estetica, capace di “offuscare la linea di confine tra Fine Art e Commercial Art”. I suoi dipinti sono stati esposti in musei e gallerie in tutto il mondo ed ha conquistato una vasta schiera di appassionati grazie alla creazione di vinyl toys, borse, stampe e altri prodotti per il mercato di massa. Autore della pluripremiata serie a cartoni animati Teacher’s Pet, prodotta da Walt Disney Television Animation, trasmessa dalla ABC tra il 2000 e il 2003, e divenuta nel 2004 una pellicola per le sale cinematografiche, Gary Baseman ha inoltre creato, insieme a un gruppo di designer, la grafica di Cranium, un gioco da tavolo molto popolare in diversi paesi.