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Il jazz entra nella scuola. Ebbene sì, ciò è avvenuto martedì 15 marzo all’Istituto Comprensivo Nevio di Napoli, grazie alla dirigente Marialoreta Chieffo e all’associazione Beatbox pro lab Sound di cui Alessandro Aspide è presidente e il cui direttore artistico è il sassofonista M° Giulio Martino, docente di musica d’insieme presso il Conservatorio Martucci di Salerno. Anche quest’anno con il progetto “Culture beat jazz meeting school session” nella scuola si sono svolti due concerti-lezione a cui hanno assistito quasi duecento alunni. Ancora una volta è stata messa in atto l’iniziativa che si propone di divulgare la cultura del jazz, entrando direttamente nelle scuole con seminari, attività didattiche e performance all’insegna della professionalità e del coinvolgimento, perché portare direttamente la musica nelle scuole svolge una funzione importante. I ragazzi hanno ricevuto, infatti, un input che può generare reazioni positive inaspettate e spontanee e una opportunità che può destare interessi e mettere a nudo risorse artistiche che potrebbero fornire le basi culturali ai musicisti del futuro.
Gli incontri sono avvenuti nel teatro della scuola. Un quartetto jazz costituito da giovani e talentuosi musicisti, puntuale, ha fatto il suo ingresso trasmettendo immediatamente un’atmosfera lieta, fresca, familiare e collaborativa. La cantante Emilia Zamuner, il chitarrista Alberto Cannavale, il contrabbassista/bassista Davide Di Sauro ed il batterista Andrea Dosi, alternando momenti didattici a performance dimostrative, hanno letteralmente ammaliato i ragazzi, attirati come i protagonisti della fiaba di Andersen “il flauto magico”. Emilia Zamuner col suo sorriso solare e la sua energia coinvolgente e gli altri musicisti con la loro fresca vitalità hanno condotto i ragazzi in “un viaggio musicale” che ha attraversato, in modo fluido e con un linguaggio adeguato a loro, le affascinanti vie del jazz: dalla spiegazione dettagliata degli strumenti musicali e della loro funzione ritmica e armonica alla sua storia. Partendo dalle origini, senza trascurare nulla, in un linguaggio oltre che ricco di suoni, anche fotografico e divertente, hanno parlato dei work songs, degli spiritual, del blues a partire da quello arcaico, dello swing, del bebop, del funky fino al free jazz. In questo interessante percorso si sono soffermati sulle tecniche riguardanti il ritmo, gli accordi, le battute, i fraseggi, le vibrazioni, la metrica e alle loro diverse caratteriste a seconda degli stili jazzistici. Naturalmente grande spazio è stato dato alle esecuzioni dei brani, la cui scelta, in modo adeguato ai ragazzi, ha permesso loro di apprezzare noti e svariati standard del jazz, compresi brani resi famosi da cartoni animati come Tutti quanti voglian fare jazz tratto dagli Aristogatti o Crudelia Demon tratto dalla “Carica dei 101” della Disney. Così, attraverso esempi di improvvisazione jazz, sul canto scat sia nello stile di Louis Armstrong e che in quello della Ella Fitzgerald (con simpatiche e virtuose imitazioni di strumenti musicali con la voce), sono stati eseguiti brani famosi come Summertime, Watermelon man ed altri, affiancati sempre da interessanti spiegazioni e scomposizioni tecniche di essi per parti che hanno permesso ai ragazzi di comprendere meglio la funzione dei diversi strumenti e come si costruiscono le melodie. Naturalmente un riferimento alla bossa nova e al jazz brasiliano non poteva mancare e così “La ragazza di Ipanema” è stata eseguita con la partecipazione alle percussioni di alcuni alunni che hanno fatto parte dell’orchestra con grande gioia. I ragazzi, spesso invitati a seguire il ritmo battendo le mani, si sono sentiti protagonisti e assai coinvolti, dimostrando entusiasmo e grande curiosità. Si sono avvicinati ai musicisti ed ai loro strumenti chiedendo di provare a suonarli, hanno posto loro molte e svariate domande, animando un dibattito molto interessante, familiare e soprattutto costruttivo. Si è creata una bella sinergia che ha generato un’atmosfera molto gradevole e confidenziale. Alla fine dell’incontro hanno mostrato la loro gratitudine con applausi e saluti affettuosi e sicuramente arricchiti sul piano umano e culturale. E’ stata una bella giornata per loro, hanno avuto un approccio qualitativamente valido che non dimenticheranno. È stata una lezione, oltre che divertente, intensa e costruttiva che serberanno con sé come un bel momento della loro vita scolastica e che sprigionerà in qualcuno il desiderio di studiare uno strumento musicale.
Daniela Vellani