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Nel cuore della Sanità, quartiere popolare di Napoli, ricco di interesse storico e architettonico che ultimamente tra varie difficoltà sta conoscendo un momento di rinascita culturale e sociale, in un palazzo del Settecento c’è un posto, un “open space”, affascinante e intrigante che definire casa o appartamento è riduttivo. Si tratta di un prezioso scrigno e di uno spazio pregnante di vita, esperienze, ricordi, un luogo di “meraviglie”. All’ingresso c’è la vecchia insegna di una scuola elementare. È rimasta lì al suo posto, forse per ricordarci che il futuro è nelle mani delle nuove generazioni o forse per mettere allo scoperto quel lato infantile che dimora nascosto in noi e che ci apre la mente alla creatività e alla voglia di esplorare il mondo. L’insegna, come un tempo accoglieva i bambini sorridenti e avidi di vita, ora accoglie gli ospiti del padrone di casa, Diego Nuzzo, architetto, scrittore e musicologo e soprattutto signore di notevole spessore culturale, garbato e sensibile, amante dell’arte e dei libri e appassionato e grande esperto, di musica e cinematografia, nonché scrittore. Infatti nel 1995 ha pubblicato un romanzo, “I silenzi abitati delle case”, ed è in uscita un nuovo libro. Progetta spazi architettonici ed eventi culturali ed è sua la prima esperienza di home gallery in città. È stato l’anima del Penguin Cafè .
Ebbene sì, questa volta la misteriosa wunderkammer dedicata alla musica, è stata proprio l’abitazione di Diego Nuzzo, il direttore dell’associazione. Così venerdì 19 febbraio, in questo luogo affascinante si è svolto il quinto incontro della rassegna “Wunderkammermusic”, i cui direttori artistici sono Giulio Martino e Francesco D’Errico. La serata è stata dedicata al compositore francese Michel Legrand pianista, direttore d’orchestra e compositore, molto apprezzato negli USA e soprattutto da Bill Evans. Il sassofonista Giulio Martino e il bassista Gianluigi Goglia, noti professionisti del pianeta jazz, in un anomalo e straordinario duo hanno eseguito sei brani tratti da colonne sonore di celeberrimi film con cui Legrand ha riscosso importanti riconoscimenti tra cui ben tre volte il premio oscar, come Yentl a Il caso Thomas Crown a Les Parapluies de Cherbourg il primo musical europeo completamente cantato, diventato negli anni un vero film cult.
Dopo un ricco aperitivo con pani preparati da Sasi Falco, marmellate salate e i vini delle Cantine Mustilli, lo spettacolo è iniziato, presentato da Diego Nuzzo e da Francesco D’Errico. Le musiche accompagnate dallo scorrere di immagini dei film selezionati per la serata, si sono succedute assieme alle interessanti e dettagliate descrizioni monografiche dell’organizzatore. Il brano “ You must believe in spring” ha aperto la sequenza, assieme alle scene del film “Les Demoiselles de Rochefort” del 1967 in cui si è vista una giovane Caterine Denevue assieme a Francoise Dorléac, sorella della Denevue nel film e nella vita. Subito dopo “Watch what happen” ha accompagnato le scene di “ Les Parapluies de Cherbourg ” di Jacques Remì del 1964 in cui è comparsa nuovamente la bella Caterine Denevue, questa volta con Nino Castelnuovo. Sempre con belle scene del film si è passati all’esecuzione della bellissima canzone “I’ll wait for you”. Il sassofono ed il basso hanno poi incorniciato con la solita raffinatezza e maestria la splendida “ The Summer Know” del film “Quell’estate del ’42” di Robert Mulligan del 1971 con cui Legrand si aggiudicò il premio Oscar. “ What are you doing the rest of your life?” La canzone, nomination al premio Oscar e Grammy, colonna Sonora del film del 1969 “The happy Ending” diretto da Richard Brooks ha proseguito la sequenza, seguita dalla conclusione con “The windmills of your mind” del film Il caso Thomas Crown del 1968 di Norman Jewison, che vinse diversi premi come l’Oscar per la migliore canzone e il Golden Globe per la migliore canzone originale, con scene ritraenti Steve McQueen con Faye Dunaway a bordo di una Dune Buggy guidata dallo stesso attore stesso senza controfigura.
Le musiche hanno raggiunto i numerosi ospiti, ammaliandoli. Le note fluivano tra gli spazi del doppio salone, dello studio e del soppalco, una discreta cornice a mo’ di corte o loggione teatrale, in un’atmosfera accogliente, gioviale e resa calda da un ambiente dai colori caldi e ben miscelati, contornato da libri, dischi, locandine di film, tappeti, grossi cuscini, fotografie, collezioni di dischi in vinile, maioliche dipinte del Seicento e Settecento, divani, seggiole da cinema, begli arredi e oggetti rari e originali, rispecchianti l’ecclettica raffinatezza del padrone di casa. Una miriade di fiammelle di candeline ovunque contribuiva a rendere il posto ancora più suggestivo e offriva una calda sensazione di intimità e familiarità, predisponendo gli animi all’ascolto e alla visione di immagini e creando una magica empatia con le raffinate melodie sprigionate dal duo jazz. L’evento, infatti, ha aderito alla campagna M’illumino di Meno promossa da Caterpillar Radio2 per la giornata del risparmio energetico, patrocinata dal Parlamento Europeo, dal Senato della Repubblica e dalla Camera dei Deputati.
La musica, la squisita ospitalità, le immagini, il buffet, la wunderkammer o camera delle meraviglie, le presentazioni del padrone di casa hanno permesso a ciascuno di immergersi in un’atmosfera onirica e di sospendere il tempo, mettendo a tacere per qualche momento non solo i cellulari, gli smartphone e i tablet, ma anche la routine quotidiana.
Daniela Vellani
Foto di Giancarlo de Luca