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Giovedì, 10 dicembre 2015, alle ore 18,30 presso il museo biblioteca Nitsch di Napoli, ci sarà l’inaugurazione della mostra “Wunder_Litterature_Kammer” di Domenico Mennillo, a cura di Raffaella Morra e Loredana Troise, che si concluderà il 22 gennaio 2016.
In collaborazione con Fondazione Morra, E-M Arts, APOREMA, Ass. Cult. lunGrabbeSotto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee, con il Patrocinio di Accademia di Belle Arti, Associazione Amici Biblioteca dei Girolamini, Goethe Institut Centro Studi Postcoloniale e di Genere, dell’Università Orientale, la WLK Wunder Litterature Kammer, è l’ultima sezione di Abrègè d’Historie Figurative di Domenico Mennillo, un progetto installativo-performativo, articolato in tre figure-concetti preponderanti del pensiero filosofico occidentale, confluenti nella creazione di un compendio visuale e poetico. La prima sezione si basa sul concetto-figura dell’automa spirituale (Pierrot ou d’Automate Spirituel, 2011-2013 Museo Nitsch) ed è articolata in performance e seminari di filosofia ed arte; la seconda è incentrata sulla figura e le suggestioni dell’Atlante e si materializza in forma di installazione visiva, sonora e performativa (Atlante della Fertilità, 2011-2014 Fondazione Morra) e come workshop presso Villa Pignatelli-Casa della Fotografia, con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Ruoterà attorno alle Wunderkammer (in tedesco camere delle curiosità o delle meraviglie) che risale all’Europa nel Rinascimento. Si trattava, infatti, di luoghi per indicare particolari ambienti in cui i collezionisti conservavano e mostravano raccolte di oggetti straordinari. Le Wunderkammer, con trasformazioni e rielaborazioni in base alle esigenze storiche e culturali, sono proseguite fino alle avanguardie del Novecento e alle più recenti ricerche artistiche e filosofiche.
La Wunderkammer di Domenico Mennillo è, quindi, un luogo in cui gli oggetti esposti accumulati e collezionati sono l’inchiostro, la carta e la parola. Questi tre elementi diventano il perno simbolico e materiale di una ricerca che si snoda attraverso scrittura filmica, performance per creare ed esporre connessioni fra scritture “minoritarie” e scienze ufficiali con poliedriche ed ibride creazioni che danno voce a poesia, arti visive, archivi, apparati di oggetto, suoni e odori. Si articola attraverso un intrigante labirinto di otto stanze-spazi, in progressione numerica che procedono dall’Archive de la Mélancolie Italianne ai mirabilia/ mi(se)rabilia/artificilia, da m.d. autobiografia ai dispositivi per il funzionamento del rosso e dell’arancio. Da evidenziare la stanza Locus Solus 1.4, che è il centro di diffusione sonora del compositore Nino Bruno, che da anni collabora con Domenico Mennillo sulle potenzialità di macchine ormai desuete o di dispositivi messi da parte dall’industria di settore.
WLK è dunque uno ‘spazio per pensare’ di oggetti, fotografie, libri, frammenti musicali e arti performative: un archivio visuale costituito da oggetti simbolici che vanno a fondersi nelle trame di ricordi nascosti nella trama della memoria individuale e che lasciano in sospeso esercizi mentali, enigmi percettivi sotto una patina di opacità, consentendo così di sperimentare nuovi e alternativi percorsi metodologici di apprendimento.
Non mancheranno momenti collaterali come conferenza-dibattito e workshop per permettere un “corto circuito” fra poesia, filosofia, arte, musica su autori come Benjamin, Warbur e Duchamp.
In particolare, martedì 12 gennaio 2016, alle ore 18,30, avrà luogo “La Récolte contre la Poésie”- narrazioni attorno alla WLK con interventi di Iain Chambers, Alessandra Cianelli, Beatrice Ferrara, Mauro Giancaspro, Domenico Mennillo e Tiziana Terranova. Il giorno di chiusura della mostra, venerdì 22 gennaio 2016, Nino Bruno presenterà “Sonorizzazione per organo elettrico e nastro magnetico, Samon Takahashi sarà protagonista di una “performance per oggetti sonanti e muti, con Claudia Squitieri.
A caratterizzare l’inaugurazione della mostra, l’esecuzione di due performance dedotte dai workshop, con gli studenti della cattedra di estetica del Prof. Dario Giugliano, dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e della cattedra di Pedagogia, in particolare del gruppo di lavoro del corso di perfezionamento in “pedagogia dell’arte e teatro come metodologia trasformativa” coordinato dalla Prof.ssa Maria D’Ambrosio dell’Università Suor Orsola Benincasa.
Il Museo Nitsch, della fondazione Morra, nasce dal restauro di una ex centrale elettrica che forniva energia al Teatro Bellini. Dedicato a Hermann Nitsch , inventore del Teatro delle Orge e dei Misteri, ha sede nel cuore storico di Napoli in vico Lungo Pontecorvo 29/d. Possiede esteriormente una terrazza da cui è possibile vedere buona parte di Napoli. È uno spazio intrigante, dissacrante e di forte impatto emotivo, dall’architettura interessante ed originale, vale una visita per gli amanti di arte contemporanea.
Daniela Vellani