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Circa tremila persone, ieri sera all’Anfiteatro Romano di Avella (AV), hanno atteso e poi applaudito, instancabilmente, Goran Bregovic, l’ospite che ha chiuso alla grande il Pomigliano Jazz Festival 2015.
Dopo l’open act di Simona De Rosa, cantante jazz partenopea, pubblico in delirio per il maestro Bregovic, accompagnato dalla mitica “Wedding and Funeral Orchestra”.
Ritmo travolgente e appassionante quello della musica di Bregovic, artista poliedrico e amante della musica etnica. Il sound dei balcani, le sonorità del gipsy, l’armonia del tango, il ritmo del folk in un unicum con il pubblico, l’orchestra, la magia del palcoscenico: l’anfiteatro romano. Ancora una volta un misto tra passato e presente. Un volo pindarico attraverso la musica.
Spalti e platea in visibilio per uno spettacolo perfettamente miscelato tra cultura, popoli, tradizioni e modernità. Melodie che hanno attraversato secoli di storia e accorciato le distanze. Ritmo indomabile, balli e danze sono stati protagonisti del concerto. Il pubblico ha ringraziato il maestro nel modo più plateale possibile: ballando e cantando con lui, senza sosta. “Chi non diventa pazzo non è normale” ha proclamato dal palco prima di iniziare il concerto, e ieri sera, di sicuro, sono tutti impazziti per lui e per la sua musica. Del resto è quasi impossibile restare fermi se le canzoni sono: Marushka, Gas gas, Kalashnikov, In The Death Car, Ederlezi, Bella Ciao e tantissime altre del repertorio vecchio e nuovo.
Il Pomigliano Jazz Festival si riconferma una manifestazione tra le più seguite della Campania, quest’anno ha visto tanti artisti e protagonisti della scena musicale nazionale e internazionale, come Bobo Stenson, Maria Pia De Vito, Enrico Rava, Roberto Taufic, Marco Zurzolo, Steve Coleman, Eivind Aarsetm quartet, Arundo Donax, Omar Sosa Quarteto AfroCubano, Enrico Pieranunzi, Gabriele Mirabassi, l’ Orchestra Napoletana di Jazz, diretta da Mario Raja, James Senese;
Tullio De Piscopo Napoli Jazz Project; come già detto, Simona De Rosa e gran finale con Goran Bregovic e la Wedding & Funeral Orchestra.
G. Clausino