Caiazzo, al palazzo Mazziotti: “Cene interrotte”, mostra di arte contemporanea

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“Paolo Ventriglia – La cena patafisica”

Sabato 21 Marzo 2015 ore 20,00, a Palazzo Mazziotti, Caiazzo, si terrà un finissage con opere di Raffaele Bova, Crescenzo Del Vecchio, Peppe Ferraro, Gabriele Marino, Livio Marino Atellano, Paolo Ventriglia

(mostra di arte contemporanea)

 

Nel campo delle arti visive Caserta ha vissuto negli anni ’70 una stagione particolarmente felice registrando riscontri positivi da parte della critica nazionale. Giovani artisti, in gran parte ancora viventi, sperimentavano nuovi linguaggi e azioni sceniche che coinvolgevano spesso la popolazione locale e gli spettatori. In quegli anni e in quel clima Castel Morrone era anch’esso centro di fermenti e luogo di incontri grazie all’attività di Giovanni Tariello, che coniugava nelle sue opere avanguardia, ruralità e cibo, portando le sue “cene contadine” nelle gallerie e nelle rassegne che si tenevano in tutta Italia e attirando intorno alla cantina di “Zì Pietro” i flussi artistici che transitavano nella regione.

 

Il progetto “Cene interrotte”, curato da Enzo Battarra e Giuseppe Coppola in collaborazione con Terre Blu, coinvolge da due anni a questa parte le personalità più rappresentative di quel periodo, invitate a realizzare in ceramica un lavoro incentrato sul rapporto tra cibo e arte progettando e realizzando delle “cene filosofiche”, ideali e metaforiche tavole nelle quali l’idea della tavola genera “paesaggi” che sono cifra stilistica e culturale del territorio.

 

Legame primitivo tra il corpo e il mondo e strumento di assimilazione di qualità fisiche e psicologiche, il cibo rappresenta infatti un elemento di estrema importanza nella storia dei popoli, nella cultura non solo materiale delle civiltà assieme agli utensili che ne declinano la preparazione e il consumo e assieme ai riti che ne fanno un momento di socializzazione. Dietro la funzione sociale del condividere la stessa mensa è possibile intravedere le tracce di un suo potere ancestrale e magico. I rituali di condivisione si apparentano a una rappresentazione e la sua assunzione diventa interiorizzazione traslando dal piano fisico a quello metafisico e filosofico.

La tavola, luogo di incontro tra cibi, culture, identità, luogo di relazioni amorose, sociali, economiche, si configura così alla confluenza tra i sistemi dell’arte, dell’architettura, del design, della comunicazione e costituisce un modello teorico e culturale in grado di riprodurre e reinventare i luoghi reali e i sistemi complessi che caratterizzano la contemporaneità e la storia, i territori, le relazioni.

 

 

 

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